Mibact: sospesi gli effetti della Circolare limitativa il diritto di sciopero: l’Amministrazione fa dietrofront

11 Gennaio 2016

In allegato il testo della Circolare 257/2015 che in sostanza si rimangia le disposizioni emanate con la Circolare n.242/2015 e sospende tutte le disposizioni unilaterali emesse per regolamentare i servizi minimi. Sempre nel merito l’Amministrazione, sia pur adottando formule vaghe e assolutorie, riconosce l’illegittimità di queste disposizioni così come noi avevamo sempre fatto presente. Non c’è motivo di soddisfazione per questa decisione, che noi riteniamo fosse dovuta, quanto piuttosto l’amara constatazione su un famigerato decreto che modifica la regolamentazione del diritto di sciopero, la cui ingestibilità concreta sta producendo una serie di guasti e pericolosi precedenti sulla regolamentazione di un diritto costituzionale della persona. La Circolare 242 era uno di questi atti e noi siamo del tutto convinti che lo stesso sia stato fortemente voluto dal Ministro in persona: averla ritirata e sospesa è solo un atto di tardivo ripensamento conseguente, tra l’altro, alla serie di diffide che sono partite a livello territoriale. Adesso vedremo come interverrà la Commissione di Garanzia con la regolamentazione provvisoria, ma certo la nostra battaglia non si concluderà sin quando non emergerà il carattere fortemente anticostituzionale di questa norma. La conseguenza della Circolare 257 è che sono formalmente sospese tutte le determinazioni unilaterali che molti solerti dirigenti hanno emanato e che, in attesa della regolamentazione provvisoria, restano vigenti i precedenti accordi sui presidi minimi. Vi invitiamo pertanto a vigilare sulla formale sospensione di questi atti anche da parte dei dirigenti periferici.   Un episodio mortificante.   Non abbiamo altri termini per definire quanto letto sulle pagine di cronaca di questi giorni in relazione agli episodi accertati presso il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari e oggetto di indagine penale. Un fatto mortificante perché questi episodi danneggiano l’immagine di tutti i lavoratori del ministero e danno linfa a polemiche strumentali sui dipendenti pubblici. Mortificanti perché rivelano un senso di irresponsabilità sconcertante: se le ipotesi di reato saranno confermate siamo in presenza di comportamenti penalmente rilevanti. Il reato previsto in questi casi è quello di truffa ai danni dello Stato. Vale la pena ricordarlo, e non solo per la sua valenza penale: siamo in presenza di comportamenti socialmente inaccettabili. Noi naturalmente ci affidiamo alla giustizia, che accerterà verità e  responsabilità. Ma certo non possiamo tollerare il verificarsi di questi episodi che rispondono alla coscienza personale ed al senso di responsabilità sociale di ciascuno e non trovano alcun riferimento nell’impegno sindacale che deve essere sempre finalizzato alla tutela della dignità sociale del lavoro pubblico ed alla sua funzione al servizio dei cittadini.
Roma, 11 gennaio 2016

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBACT

Circolare_MIBACT__257_del_2015

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