Immaginate che non vi sia possibile pagare il biglietto della metropolitana per portare il vostro bambino in ospedale. Il ragazzo ha bisogno di un trattamento periodico di uno psichiatra. Ma i tagli nel vostro salario hanno lasciato voi e la vostra famiglia con un reddito talmente basso che anche il biglietto della metro rischia di compromettere l’equilibrio economico della famiglia. La riduzione dei salari e dei contributi sociali hanno avuto questo effetto in Grecia. E’ oramai ben documentato che in Grecia il numero di suicidi sia aumentato drammaticamente . Ce lo dice uno psichiatra durante una visita al più grande ospedale pubblico di Atene. L’incontro fa parte della visita che una delegazione dell’EPSU e mediterranea ha avuto ad Atene con la confederazione dei lavoratori pubblici greci (ADEDY) ed altri sindacati . Nella delegazione erano presenti il presidente di PSI e segretario generale di Unison, Dave Prentis; il segretario generale di EPSU Jan Willem Goudriann e rappresentanti di Cipro, Francia, Italia e Spagna.
Primo incontro, il 13 ottobre, con il comitato esecutivo di ADEDY. Ci spiegano in dettaglio come le politiche di austerità hanno avuto un drammatico impatto sui lavoratori e sul popolo greco. C’è stata una riduzione del 25% della forza lavoro. L’economia è in recessione dal 2009. Sono stati sospesi i diritti alla contrattazione collettiva e quelli raggiunti nel passato non hanno più valore. L’accordo con l’Eurogruppo nonché il nuovo memorandum altro non fanno che continuare queste politiche. Il governo non ha quasi nessun potere. Tutte le decisioni devono avere l’approvazione delle “Istituzioni”. Ma sono le piccole storie che ci hanno colpito. Negli ospedali oramai non si fanno più analisi del sangue né ci sono più forniture di arti artificiali. Ogni ospedale lavora con un bilancio tagliato del 50%. Medici e infermieri così come altro personale non hanno più un sostituto al fine di un turno, che può durare all’infinito. Pulizia, ristorazione e personale di sicurezza sono tutti in outsourcing. Il risultato è un netto peggioramento dei salari e delle condizioni di lavoro di questi lavoratori. Le politiche di austerità stanno distruggendo scientemente il sistema sanitario pubblico. Si favorisce la creazione di cliniche private per i più ricchi. Le cliniche sono gestite da società legate alle élite politiche e finanziarie della Grecia.
Le cose non cambiano anche negli enti locali. Ce lo raccontano maestre e lavoratori di una scuola materna a Chalandri. Dei 9 asili nido che esistevano nel Comune ne sono stati chiusi ben 5. Prima ci si prendeva cura di 900 bambini, ora non si arriva a 300. L’orario di lavoro è aumentato da 6-ad 8 ore senza una retribuzione aggiuntiva e si sono persi 52 posti di lavoro, mentre la retta è aumentata ed è ora accessibile solo alle persone con un reddito più elevato. Ce lo hanno spiegato anche il sindaco ed il vicesindaco di Chalandri in un incontro con noi ed i delegati sindacali.
Un ultimo incontro con i lavoratori ed i volontari del centro di raccolta per rifugiati. Il centro si trova ora presso un impianto olimpico alla estrema periferia di Atene.
I rifugiati, quasi tutti dall’Afghanistan, sono ospitati in centri di accoglienza e transito in attesa della loro partenza per la destinazione prescelta. Abbiamo parlato con i medici, infermieri, volontari. La gente poteva venire e ricevere consigli medici e farmaci. Questo rifugio è aperto e le persone possono andare e venire liberamente. Quando partono ricevono un sacchetto con il cibo per tre giorni. Ci sono altri rifugi di emergenza che ospitano per lo più profughi dalla Siria. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati stima che mezzo milione di persone sono già arrivate in Grecia quest’anno.
La delegazione comprendeva: Dave Prentis segretario generale di Unison e Presidente PSI, Jan Willem Goudriann, Segretario Generale EPSU; Francoise Geng, vicepresidente EPSU (CGT Santè, Francia) e il suo collega Matthieu Piotrkowsi; i segretari generali dei sindacati ciprioti OEKDY e OHO- SEK MIchalis Michail e Andreas Ilia. Enzo Bernardo e Nadia Pagano, FP CGIL; Fatima Aguado del sindacato spagnolo FSC CCOO e Liz Snape, presidente delle TUC.