Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl
Cgil Cisl Uil: insoddisfacenti gli indirizzi emanati dal Ministero della Salute. Chiediamo al Governo un incontro urgente
Roma, 4 novembre 2015
“Le linee guida per le
pratiche radiologiche clinicamente sperimentate approvate dal Ministero
della Salute non solo sono inadeguate e limitative rispetto alla
necessaria riorganizzazione del Ssn, ma non rispondono neanche a quel
bisogno di inequivocabile chiarezza circa il rapporto tra i
professionisti che partecipano ai processi di radiologia diagnostica e
teleradiologia, la cui assenza ha causato in questi anni un pesante
contenzioso giudiziario”. Così Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl hanno
commentato il provvedimento in corso di pubblicazione.
Per le
organizzazioni sindacali le linee guida contengono serie criticità: “Sul
piano della sostenibilità dei sistemi sanitari esse pongono le Regioni
nella condizione di non sfruttare al meglio gli ingenti investimenti in
tecnologie fatti in questi anni, su quello dello sviluppo organizzativo
impediscono l’implementazione sul territorio di metodologie di
assistenza più snelle ed efficienti mentre, su quello della
responsabilità, finiscono per ingabbiare ulteriormente le competenze dei
professionisti anziché liberarle e metterle al servizio
dell’adeguatezza e della qualità delle prestazioni. Non ultimo
confermano, anziché risolverla, la dannosa ambiguità sull’interazione
tra medico e tecnico sanitario di radiologia medica”.
“E’ un
provvedimento che risponde a dinamiche di altri tempi e che contrasta la
necessità di dare attuazione all’implementazione delle competenze. Tema
di cui si parla a profusione anche negli atti di politica finanziaria e
di programmazione (Patto per la salute e legge di stabilità 2015), ma
rispetto al quale, a distanza di un anno, la politica non ha avuto il
coraggio di passare ai fatti”, hanno proseguito Fp-Cgil Cisl-Fp e
Uil-Fpl. “Questo, insieme ai tagli della legge di stabilità su regioni e
fondo sanitario regionale, rischia di compromettere duramente il
sistema sanitario e quindi i percorsi di cura e assistenza”.
Le
organizzazioni sindacali e le associazioni professionali, in linea con
gli altri paesi europei, hanno indicato da tempo un’altra strada
proponendo concrete innovazioni che salvaguardino il sistema e la sua
sostenibilità: “Procedere speditamente nell’approvazione degli Accordi
sull’implementazione delle competenze, accelerare la conclusione dei
percorsi di innovazione organizzativa già avviati e rivedere le linee
guida. Per questo abbiamo chiesto la convocazione di un incontro urgente
al Ministro della Salute e alla Conferenza delle regioni”.