Giustizia: Cgil e Fp Cgil, decreto precari giustizia soluzione parziale

04 Novembre 2015

Giustizia: Cgil e Fp Cgil, decreto precari giustizia soluzione parziale


Comunicato Stampa Cgil e Fp Cgil

Roma,  29 ottobre 2015

Fracassi e Chiaramonte: “Mille esclusi, per gli altri previste forti penalizzazioni. Ministero ci convochi su tutte le questioni inerenti il personale”

“Il decreto che
dovrebbe individuare una soluzione per i precari della
giustizia, da quanto sino ad ora abbiamo potuto
apprendere, rappresenterebbe una soluzione parziale.
Se così fosse saranno quindi necessari interventi
ulteriori per coprire tutti i lavoratori interessati e
l’apertura del tavolo congiunto con le Regioni.
Infatti, a fronte di 2.500 precari, il bando prevrebbe
l’utilizzo nell’ufficio per il processo di sole 1.500
unità”. Ad affermarlo sono il segretario confederale
della Cgil Gianna Fracassi e il segretario
nazionale della Fp Cgil Salvatore Chiaramonte.

“L’aspetto più critico – sostengono i
due dirigenti sindacali facendo riferimento al testo
visionato – è relativo al riparto dei posti. Infatti
vi sarebbero posti disponibili in regioni dove ci sono
pochissimi tirocinanti, come la Liguria o il
Trentino, mentre in altre non ve ne sarebbero
affatto”. Nel decreto, spiegano Fracassi e
Chiaramonte, “emerge che tra i precari ‘salvati’
perché in possesso dei requisiti, molti dovrebbero
spostarsi da una regione all’altra, con il rischio di
situazioni paradossali per chi si dovrà trasferire dal
centro, dal sud e dalle isole in regioni come il
Trentino Alto Adige”. “Non è possibile – denunciano –
chiedere a un disoccupato di andare a lavorare a
centinaia di chilometri di distanza per 400 euro
mensili, sarebbe una vera e propria beffa per queste
persone che da anni prestano servizio nei nostri
tribunali”.

“Il ministro della Giustizia Andrea
Orlando – ricordano i segretari di Cgil e Fp –
aveva assicurato in più sedi che nessuno sarebbe
rimasto indietro: ci auguriamo quindi che ponga
rimedio, prevedendo un numero maggiore di posti
disponibili nelle regioni in cui i tirocinanti sono
più numerosi”. “Auspichiamo inoltre – proseguono – che
i cinque milioni di euro annunciati dal titolare di
via Arenula per i progetti regionali possano offrire
soluzioni effettive per tutti gli esclusi, attraverso
una opportuna e dovuta convocazione delle
organizzazioni sindacali per scongiurare ulteriori
pasticci”.

“Si tratta – proseguono Fracassi e
Chiaramonte – di temi e suggerimenti da accogliere per
evitare di ritrovarsi, ancora una volta, davanti a
impegni non mantenuti, come quelli assunti con il
personale di ruolo che attende da tempo l’attuazione
della riqualificazione professionale”. “Non si può più
aspettare per aprire una discussione, interrotta
qualche mese fa, su tutte le politiche del personale”,
concludono.

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