Comunicato Stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa
“Nel momento di massima emergenza
lo Stato arretra. Inaccettabile”
Roma, 10 settembre 2015
“In un momento di massima emergenza in materia
di gestione dell’immigrazione e della sicurezza, il governo pensa di
chiudere 23 Prefetture. Un arretramento inaccettabile dello Stato dal
territorio, che rischia di lasciare nel caos cittadini e lavoratori”. È
durissima la critica di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa allo schema di Dpr
sulla nuova organizzazione del Ministero dell’Interno, inviata ieri sera
dal governo alle organizzazioni sindacali.
Un provvedimento
“sbagliato e intempestivo” per le tre sigle, che anticipa addirittura i
decreti delegati della Riforma Madia, depennando 23 sedi di uffici del
Prefetto: Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone,
Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Isernia,
Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato,
Rovigo, Asti e Belluno.
“A dispetto degli annunci, nei fatti
questo governo adotta misure di vero e proprio ridimensionamento dei
presidi di legalità e sicurezza sul territorio. Disinteressandosi
completamente dei lavoratori delle Prefetture, dei quali nello schema di
Dpr non si parla minimamente, ma soprattutto dei cittadini e delle
comunità locali, che saranno lasciati più soli”.
“Risponderemo
con forza. La riorganizzazione dei servizi sul territorio non si fa
smantellando lo Stato e lasciando nell’incertezza il personale che serve
a garantire coesione sociale, integrazione e convivenza civile. Per
questo martedì 22 settembre faremo assemblee in contemporanea in tutte e
23 le Prefetture a rischio chiusura, invitando parlamentari e politici
locali e sensibilizzando organi di informazione, opinione pubblica e
cittadini”.