Si è finalmente aperto stamani a
Persociv il primo confronto tra le parti, convocato con estremo e colpevole
ritardo dall’amministrazione della difesa, sulla distribuzione delle somme
disponibili ad alimentare il Fondo Unico di Amministrazione per l’anno 2015.
Aprendo i lavori il direttore di Persociv ha comunicato che la somma da
distribuire alle voci previste ammonta complessivamente a circa 52 milioni di
euro lordi, di cui circa 32 destinati al Fondo unico di sede.
Nel prendere atto delle
comunicazioni avanzate, Fp Cgil – Cisl Fp e Uil Pa hanno immediatamente
evidenziato l’inaccettabile differenza economica rilevata tra lo stanziamento a
bilancio attribuito per l’anno 2014, e quello relativo al 2015, minore di quasi
3 milioni di euro, chiedendone subito le ragioni.
L’amministrazione ha risposto
sostenendo che tale riduzione è essenzialmente da imputare all’applicazione
della circolare n. 20 della Ragioneria di Stato che ha imposto un ulteriore
pesante taglio alle somme attribuite ai FUA dei lavoratori di tutto il pubblico
impiego. Esattamente, purtroppo, come preannunciato dalle scriventi OO.SS. nei
giorni scorsi, e contestato anche ieri pubblicamente e con forza al Ministro
Madia nell’ambito della manifestazione svolta da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa
sotto palazzo Vidoni, e al termine della stessa.
Si consumerebbe, in tal modo,
l’ennesimo per noi intollerabile “scippo” operato dal governo ai danni dei
trattamenti economici dei lavoratori pubblici, non essendo stati evidentemente
considerati sufficienti i danni arrecati agli stessi e alle loro famiglie dal
mancato rinnovo del Contratto collettivo nazionale – scaduto ormai da 6 anni -,
ai quali si rimetterebbero le mani in tasca per ottenere parte delle risorse
economiche ritenute necessarie a finanziare il rinnovo del contratto nel 2016!
Abbiamo poi chiesto unitariamente
all’amministrazione, considerato lo sblocco legislativo operato dal governo ai
trattamenti economici dei lavoratori pubblici per l’anno 2015, di valutare
attentamente la possibilità di utilizzare una parte del Fondo per compensare le
progressioni nelle rispettive aree di quel personale – circa 7.000 posizioni –
che a suo tempo era rimasto fuori dal precedente avanzamento, quantificandone
gli oneri e gli accessi.
Rispondendo ai quesiti avanzati da
Fp Cgil – Cisl Fp e Uil Pa sul tema, l’Amministrazione ha chiarito che si
poteva ragionare di uno sviluppo economico nell’area di appartenenza riservato
a soli 1095 lavoratori, e non a tutti i 7.000 dipendenti, viste anche le
vacanze di organico registrate nelle aree funzionali e qualifiche del personale
civile, e che in ogni caso la precondizione necessaria a considerare almeno la
possibilità di farlo risiederebbe nella corretta applicazione del Sistema di
misurazione e valutazione della performance individuale che, allo stato
attuale, non è effettuato.
Una valutazione di parte davvero
incomprensibile, oltre che non condivisibile per le scriventi OO.SS., già
pronte ad avanzare proposte nel merito delle questioni avanzate stamani fin dal
prossimo incontro, considerato che oggi non è stato possibile farlo a causa dei
ritardi accumulati nell’espletamento delle ordinarie attività istituzionali da
una amministrazione e, più in generale, da un Ministero della Difesa che a
tutti i suoi livelli di responsabilità, amministrative o politiche che siano,
dimostra ogni giorno di più scarsissima attenzione e assenza di risposta alle esigenze
manifestate dal personale civile.
Vi terremo informati degli sviluppi.
Roma, 30
luglio 2015
FP CGIL CISL FP UIL
PA
Francesco
Quinti Paolo Bonomo Sandro Colombi