Roma, 29 luglio 2015
Ieri abbiamo sottoscritto l’accordo FUA 2014, dopo una riunione piuttosto vivace, con
allegata una nota a verbale unitaria che pone in evidenza alcuni limiti
intrinseci all’accordo, in particolare la mancanza di partecipazione del
lavoratore al processo di valutazione, non prevedendo alcuna possibilità di
contraddittorio in caso di valutazione ritenuta penalizzante. E richiama
l’attenzione dell’amministrazione sulla grave situazione organizzativa degli
uffici periferici.
La firma sull’accordo FUA 2014 in ogni caso
consente la disponibilità delle risorse, una volta ottenute le certificazioni
dal giro infernale a cui ogni accordo integrativo viene sottoposto e consente
nel prossimo mese di settembre l’avvio del confronto sulla quantificazione ed
il relativo utilizzo del FUA 2015, compresa l’attivazione di nuove progressioni
economiche.
Fua 2015 su cui pende come una mannaia l’ennesimo taglio questa
volta ispirato direttamente da Palazzo Chigi, tramite un intervento nella
prossima legge di assestamento di bilancio 2015 sulla parte variabile dei
fondi. Un intervento unilaterale ed ingiustificato tramite il quale si mettono
ancora una volta, e senza alcuna giustificazione normativa, le mani in tasca ai
lavoratori ministeriali. Un comportamento che non esitiamo a definire
irresponsabile che ha visto la pronta reazione delle Segreterie generali
unitarie di categoria, che hanno inviato una nota ai ministri ed al Parlamento,
denunciando quanto sta avvenendo e chiedendo il ripristino del diritto. Un
taglio che, se fosse effettuato, inciderebbe in modo pesante sulla retribuzione
di produttività che in questo Ministero è particolarmente sudata dai
lavoratori, in questi giorni impegnati con le complesse procedure di attuazione
della riforma cosiddetta “Buona Scuola”, che si assommano alle attività straordinarie
di questo periodo propedeutiche all’avvio del nuovo anno scolastico. Abbiamo al
riguardo sollecitato una verifica puntuale dell’iter della legge di
assestamento e chiesto di essere tempestivamente informati sulla
quantificazione delle risorse che confluiscono nel Fua 2015. Pertanto a
settembre, se il taglio sarà confermato, assumeremo immediatamente le
conseguenti iniziative di mobilitazione.
Ad integrazione dell’accordo FUA abbiamo anche sottoscritto un protocollo
congiunto che riguarda la questione dell’utilizzo delle risorse provenienti dai
fondi comunitari in aggiunta al salario di produttività. Anche questa è una
partita rinviata a settembre, quando saranno verificate percorribilità e
compatibilità normative di questa ipotesi, che comunque noi giudichiamo
interessante e degna di essere
verificata.
Sulla mobilità:
Per quel che riguarda la mobilità vi è stato
un approccio propedeutico alla materia sulla base del contesto generale
normativo ed in particolare sulla situazione di ingessamento dettata dalla
vicenda degli esuberi dei lavoratori delle province, su cui ancora c’è il buio
completo rispetto alla quantificazione dei numeri in transito verso il MIUR, la
loro distribuzione professionale e territoriale.
L’Amministrazione ci ha però
confermato l’intenzione di utilizzare il budget assunzionale disponibile per
procedere alle assunzioni, sia in riferimento alla copertura del full time per
i lavoratori assunti in part time che ai fini dello scorrimento delle
graduatorie vigenti di idonei esterni ai concorsi indetti negli anni scorsi e
rivitalizzati dalla legge 125/2013. Un percorso al quale noi teniamo molto e
che sarà sicuramente oggetto di confronto nel prossimo mese di settembre
quando, si spera, sarà più chiaro il panorama della mobilità dalle province.
Resta l’impressione negativa dettata da una gestione centralistica di una
partita, quella delicata delle province, senza alcun riferimento ai fabbisogni
professionali specifici che ogni amministrazione esprime ed in particolare il
MIUR la cui consistenza organica deperisce ogni giorno di più, rappresentando,
ormai in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, una situazione di
carenze sempre più drammatica nelle dotazioni organiche.
L’amministrazione ci ha presentato anche una
ipotesi di distribuzione del fabbisogno professionale sui territori e negli
Uffici, calcolata sulla base di parametri definiti dal numero degli alunni, del
personale della scuola, delle istituzioni scolastiche e dei comuni presenti sul
territorio specifico. Una ipotesi che noi abbiamo chiesto di integrare con una
informativa sullo stato attuale dell’organico di fatto, alla luce delle uscite
che si sono verificate nell’ultimo periodo.
Su queste basi procederà il confronto che,
dal nostro punto di vista dovrà portare ad un accordo sulla mobilità volontaria
dei lavoratori, accordo che vede l’amministrazione restia, ma che secondo noi è
l’unico modo per garantire trasparenza e equità nei processi di mobilità
volontaria interna.
Infine abbiamo chiesto notizie sui comandati,
ovvero sulla possibilità di prosecuzione dei comandi in esser provenienti da
enti del comparto. Ci è stato risposto che c’è l’intenzione di rinnovare tutti
i comandi e nel prossimo anno procedere con un bando alla loro stabilizzazione.
Per cui i comandati in scadenza possono procedere ad avanzare istanza di
rinnovo e vi invitiamo a segnalarci le situazioni in cui tali rinnovi
presentano difficoltà.
Infine abbiamo ricordato unitariamente alla
dr.ssa Bono il reiterarsi di comportamenti violatori delle prerogative
contrattuali dei lavoratori rispetto alla fruizione del diritto di ferie. La
risposta ha teso a minimizzare il problema, anche sulla scorta di informazioni
non esatte che qualche dirigente periferico manda.
Noi abbiamo ribadito che
invece il rancio non è ottimo e né abbondante e pertanto vi preghiamo di
segnalarci situazioni in cui avvengono queste violazioni.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale