MIBACT:Comunicato 30 giugno e informativa FUA

30 Giugno 2015

News

 
Comunicato 30 giugno e informativa FUA
 

AVVIATO IL LAVORO DELLE COMMISSIONI ORGANICI
E MOBILITÀ VOLONTARIA  INFORMAZIONE SUI PAGAMENTI
DEL SALARIO ACCESSORIO 

 

Anche in presenza dello stato di agitazione
nazionale restiamo impegnati sui tavoli di confronti tecnici sugli organici e
sulla mobilità volontaria che la scorsa settimana hanno avuto le prime
convocazioni. L’esito di questi incontri è stato solo finalizzato
all’individuazione del metodo di confronto e le materie dello stesso.
Ricordiamo che per il tavolo sugli organici, oltre alla discussione sulla
proposta di ripartizione degli stessi, abbiamo la definizione dei passaggi orizzontali
e la determinazione dei criteri di distribuzione delle carenze che si stanno
determinando nell’organico attualmente esistente. Al riguardo sottolineiamo
che il dato di distribuzione degli organici si riferisce al personale
effettivamente presente alla data del 31 dicembre u.s., che registrava 18.035
lavoratori. Dato del quale abbiamo chiesto l’aggiornamento visto che nel
frattempo si sono registrate circa 300 uscite dai ruoli MIBACT. Pertanto i
criteri di distribuzione delle carenze riguarderanno circa 1300 vacanze
complessive rispetto alla previsione teorica che ricordiamo essere di 19.050
lavoratori. Analogamente nella riunione della commissione sulla mobilità
volontaria si sono definiti i criteri propedeutici tramite i quali procedere,
in particolare nella definizione delle precedenze rispetto all’assegnazione dei
posti. Le Commissioni sono riconvocate il primo luglio per la mobilità
volontaria e il 2 luglio per gli organici, con una riunione specificatamente
dedicata alle regioni del Nord Italia e pertanto vi preghiamo di inviarci,
qualora non l’abbiate ancora fatto, le vostre osservazioni specifiche sui
criteri proposti di distribuzione degli organici negli Uffici siti nei vostri
territori.

Naturalmente vi terremo puntualmente informati
sull’evoluzione del confronto.

Sempre nei giorni scorsi ci è giunta una nota di
precisazione sullo stato dei pagamenti del salario accessorio, a firma dei
Direttori generali del Bilancio e dell’Organizzazione.

Nota che vi trasmettiamo per le opportune
valutazioni, ma che in sostanza ribadisce un dato che ci trova concordi, ovvero
che la responsabilità primaria dei ritardi nei pagamenti è nelle pesanti
procedure previste dalla legge in tema di registrazione ed efficacia degli
accordi integrativi alla quale aggiungiamo noi il ritardo endemico con il quale
gli organi di controllo procedono alle registrazione degli accordi ed alla
messa a disposizione delle risorse economiche necessarie per i pagamenti. A
questo si deve aggiungere peraltro il ritardo nella trasmissione dei dati da
parte degli Uffici periferici che ancora non hanno provveduto (mancavano la
settimana scorsa i dati relativi a circa 2000 lavoratori).  Una somma di comportamenti irresponsabili che
determina da sola l’insorgenza di conflitti, anche se noi ribadiamo che non
concordiamo sulle solite preannunciate iniziative per le quali si utilizza il
diritto di assemblea come forma di lotta. Prendiamo  atto che le Direzioni Generali comunicano che
comunque saranno in grado di corrispondere il salario accessorio entro
l’estate, ma non ci basta: ci pare necessario un intervento politico: siamo in
presenza di accordi perfezionati e non si capisce il motivo per il quale l’UCB
ha trattenuto questi accordi per quasi 2 mesi dalla data di sottoscrizione, in
assenza di rilievi formali sull’accordo stesso. Ci pare insomma che continui
questa sorta di interdizione continua verso le attività del Ministero e non
riusciamo a capire se dietro a questo vi sia solo superficialità e
sottovalutazione o peggio un atteggiamento pregiudiziale verso il MIBACT. In
ogni caso dal nostro punto di vista è una questione politica e bene farebbe il
Ministro a porla davanti ai suoi interlocutori di Economia e Funzione Pubblica.
Altrimenti lo faremo noi con gli strumenti della mobilitazione nazionale.

 
  
Il caso Abruzzo

 

Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una vibrata
protesta di un gruppo di lavoratori a seguito di una nostra nota unitaria che
denunciava l’emanazione di un provvedimento unilaterale, del tutto in contrasto
con la Circolare 93, a firma del Segretario Regionale dell’Abruzzo, che
disponeva motu proprio l’assegnazione del personale alla cosiddetta
Soprintendenza Unica di L’Aquila e dei Comuni dell’area del cratere. Le
polemiche susseguenti  alla stessa nota
ci imputavano la scarsa conoscenza della situazione e di conseguenza la scarsa
tutela dei lavoratori coinvolti. Abbiamo spiegato ai lavoratori che quella
disposizione è di per sé illegittima, in quanto del tutto fuori dalle procedure
della Circolare 93 e pertanto, secondo quanto previsto dalla stessa Circolare,
nulle. Al di là di questo è del tutto evidente che la forzatura operata va in
senso del tutto contrario agli accordi raggiunti sul tavolo nazionale e propone
un precedente evidente che rischia di inficiare tutto il percorso che ci siamo
dati. A partire dallo stesso Abruzzo, dove, ad esempio, emerge già la criticità
relativa alla composizione dell’organico del Polo regionale, la cui sede è
individuata a Chieti. Se domani lo stesso Segretario Regionale facesse una
disposizione unilaterale con la quale trasferisce d’imperio il personale a
Chieti, magari convocando solo dopo i sindacati (tra il cappuccino ed il
cornetto, come ha fatto in questa occasione, malgrado la richiesta di incontro
gli fosse pervenuta già da un mese e mezzo), cosa succederebbe? Allo stesso
modo cosa impedirebbe ad altri Segretariati regionali di avviare un analogo
percorso in solitaria? Vogliamo dire che siamo in presenza di un complesso
processo di ripartizione degli organici attuali che, se governato fuori dai percorsi
concordati, rischia di produrre sfracelli sulle condizioni di vita e dei
lavoratori.  Vogliamo solo aggiungere una
chiosa su un punto che sembra avere urtato la sensibilità dei nostri
interlocutori della controparte: abbiamo criticato il merito di quella
disposizione solo perchè ci piacerebbe capire come si intende procedere, nella
ripartizione di personale, tra la SBEAP e l’Unica, rispetto alla gestione dei
servizi comuni, come, ad esempio, la gestione degli Archivi relativi alla
tutela, o dei laboratori. Sono servizi comuni, si ripartiscono, oppure cosa? E
che risposta dà in questi termini la famigerata disposizione di servizio? Ecco,
il confronto servirebbe proprio a questo, a comprendere le scelte
riorganizzative e le loro ricadute in termini di efficacia dei servizi e sulle
condizioni dei lavoratori. E pertanto la discussione sulla ripartizione
dell’organico di quella regione va riportata nel suo alveo naturale, che è il
confronto che stiamo facendo nella Commissione Tecnica sulla base delle proposte
che la stessa Amministrazione ha avanzato con i suoi documenti tecnici. Se si
intende procedere in tal modo, bene, altrimenti basta dirlo, noi ci regoleremo
di conseguenza, visto che abbiamo già lo stato di agitazione in atto.

 

Novità sui comandati

 

In questi giorni il Capo di Gabinetto ci ha
inviato il testo della disposizione normativa, inserita nel DDL cosiddetto
“Buona Scuola” (?),  che modifica le
previsioni della legge di stabilità, individuandone la decorrenza del rientro
in amministrazione di appartenenza  per
l’anno scolastico 2016/2017 e consentendo nel contempo l’immissione del
personale comandato nelle Amministrazioni ove prestano comando. Il disegno di
legge è adesso alla Camera. In allegato vi inviamo l’informativa, segnalando
che alcuni Uffici Scolastici regionali stanno procedendo invece al rigetto
delle istanze di rinnovo comando.

Registriamo inoltre che al momento abbiamo
risposte solo su questa problematica e invece ci risultano ancora oscure le
intenzioni della nostra controparte politica circa quella degli scorrimenti tra
le aree e più in generale rispetto alla predisposizione di un piano
occupazionale che consenta di recuperare sia le attuali che le future carenze
negli organici. Nei prossimi giorni vedremo di concordare il prosieguo delle
iniziative di mobilitazione fino alla risoluzione di questa delicata vertenza.                     
                      

 
 
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