DIAMOCI UNA MOSSA
Ripartizione
stanziamento interventi di natura assistenziale e sociale per l’anno 2014″.
L’accordo ricalca quanto già discusso
nel corso della riunione tecnica del 26 gennaio c.a. Rispetto alle borse di
studio, la novità più rilevante riguarda
l’ultimo anno di scuola media superiore. Gli anni passati per poter accedere al
beneficio era necessaria l’iscrizione ai corsi di studi universitari. Questo
“paletto” escludeva coloro che, pur
possedendo di fatto il merito
scolastico, venivano penalizzati nel caso in cui non avessero proseguito il
percorso degli studi.
Il “paletto” è stato rimosso per i bandi
di futura pubblicazione.
E’ stato, inoltre, innalzato il
requisito di merito previsto per le scuole superiori dal 6.50 al 7.
Riguardo a tale modifica avevamo già espresso
la nostra contrarietà in sede tecnica visto che, in un momento di congiuntura
economica sfavorevole, era necessario allargare il più possibile l’accesso al
beneficio il cui conseguimento, lo ricordiamo, è sempre condizionato anche dalla
fascia Isee del richiedente, oltre che dal merito scolastico.
Accordo
cambio di profilo
Abbiamo
chiesto ed ottenuto che
all’interno dell’accordo del cambio di profilo venisse inserita la clausola che
entro la fine di giugno le parti si impegnano a rivedersi per definire nuovi
cambi di profilo relativamente ad istanze in itinere e ad eventuali ulteriori
richieste.
Passaggi
economici all’interno delle aree
Nel corso della riunione la delegazione
trattante Inps ha presentato una nuova bozza di accordo rispetto a quello che
aveva precedentemente inviato alle OO.SS.
Nel nuovo testo sparisce la valutazione
della performance individuale, che dava 30 punti.
Il coefficiente di merito individuale
diventa requisito d’ammissione.
Sarebbero esclusi infatti, dalle
procedure di selezione, i colleghi che abbiano riportato nel biennio 2013/2014
un coefficiente individuale di merito inferiore a 1.
Abbiamo, inoltre, chiesto che si proceda
velocemente a predisporre bandi e selezioni con criteri
chiari e poco arzigogolati.
Dobbiamo fare in modo che le selezioni
siano rapide e efficaci e che non diano spazio a interpretazioni che potrebbero
far scaturire una pesante fase ricorsiva che rischierebbe di rallentare, se non
addirittura bloccare, l’intero processo.
Abbiamo chiesto di predisporre un
criterio oggettivo ai fini della formazione della graduatoria: potrebbe essere
nazionale o anche regionale, l’importante è che garantisca un’omogeneità su
tutto il territorio e tra il centro e la periferia.
Altro punto è considerare l’anzianità
tenendo conto dei periodi a tempo determinato.
Nelle ultime selezioni, ad esempio, i
colleghi CFL non si videro
riconoscere il periodo in formazione lavoro. Non deve accadere di nuovo.
E poi c’è chi non può comunque passare:
quelle lavoratrici e quei lavoratori che, a causa del blocco dei contratti e
dell’attuale normativa, non possono accedere all’area successiva e nemmeno
partecipare alle progressioni economiche in quanto apicali della propria. Parliamo
degli A3 e dei B3.
Per questi colleghi va prevista, nel
CCNI 2015, una soluzione seria e percorribile lontana da demagogie e populismi.
Ottimizzatori – Interpelli – Posizioni Organizzative – Modello
Organizzativo
Abbiamo sottoscritto, con Uil e USB, il
verbale d’intesa in materia di posizioni organizzative che stabilisce la
cessazione dal 1 luglio 2015 del compenso per particolari compiti del personale
ex titolare di posizione organizzativa (INPS,INPDAP e ENPALS) nonché la
procedura dell’interpello per ricoprire le posizioni organizzative vacanti”.
L’amministrazione ritiene conclusa la
fase di integrazione.
Ricordiamo che il verbale di intesa in
materia di posizioni organizzative sottoscritto il 25/7/2013 prevedeva che:
“…nelle more di definizione del CCNI 2013,
ai funzionari ex INPDAP ed ex ENPALS per i quali, a seguito dei processi di
riorganizzazione e/o integrazione, sia cessata o cessi la titolarità della
p.o., a partire dalla cessazione della stessa, verrà riconosciuta una indennità
commisurata all’importo già percepito in qualità di responsabile di posizione
organizzativa, per compensare
l’impegno e l’esercizio di compiti di ottimizzazione del passaggio di conoscenze e competenze nell’istituto incorporante”
In un successivo verbale di intesa del
29/11/2013 le parti convenivano di :
“-confermare
e dare continuità, nelle more del
completamento del processo di integrazione, allo svolgimento dei compiti di
ottimizzazione del passaggio di
conoscenze e competenze di cui al verbale del 25/7/2013”
“-
di prorogare, di norma, nelle more del completamento del processo
di integrazione, tutti gli incarichi di posizione organizzativa in essere.”
A questo punto, per quanto ci riguarda,
visto che la fase di integrazione è ritenuta conclusa e preso atto di quanto
previsto negli accordi sottoscritti, con
il 31/12/2015 basta con le proroghe.
Niente interpello, nuove regole,
trasparenza e oggettività nell’affidamento degli incarichi, direttive chiare
nell’atto di conferimento dell’incarico, valutazione annuale dell’incarico,
opportunità per tutti di mettersi in gioco e una valutazione della dirigenza
che tenga conto anche delle scelte fatte rispetto ai titolari di posizione
organizzativa.
Non basta il verbale sottoscritto sui
criteri di affidamento, occorre andare oltre e trovare un sistema che premi il
merito e la professionalità e
responsabilizzi ancora di più la dirigenza rispetto alle scelte organizzative.
Ma
prima ancora dobbiamo e vogliamo parlare di modello organizzativo.
Le
posizioni organizzative devono derivare dal modello e non, come avviene ora,
condizionarlo.
Quante posizioni organizzative servono?
Dove? E retribuite come?
A tale proposito è emblematica la storia
degli ottimizzatori:
hanno terminato la fase di integrazione e passaggio
competenze?
Se Si
è giusto dare fine al ruolo
Se NO
è evidente come qualcosa non abbia funzionato nell’attuale organizzazione, ovvero quel ruolo non è certo un ruolo da
ottimizzatore ma può essere considerato una vera e propria posizione organizzativa
visto il peso e la tipicità del lavoro che non hanno consentito , a 3 anni
dall’avvio della fase di integrazione, il passaggio delle competenze. Tutto
questo va verificato insieme ai lavoratori e con l’unico obiettivo di
un’organizzazione del lavoro che migliori i servizi al cittadino.
Da subito occorre partire e risolvere questioni in piedi da troppo
tempo
Informatica
Va definita immediatamente
l’integrazione. L’informatica è uno snodo fondamentale nel percorso verso il
nuovo ente ed occorre presidiare con capillare attenzione tutte le attività e
tutti i processi in atto, investendo i
lavoratori presenti della necessaria responsabilità.
Chiediamo da subito le selezioni per
idoneità a Capo Progetto Informatico, aperte a tutti gli informatici, siano
essi provenienti da enti disciolti o neo assunti.
Riteniamo tale figura strategica, poiché
consente di garantire che ciò che viene
realizzato all’interno della DCSIT, fondamentale per il buon andamento delle
attività produttive nelle sedi, sia costantemente indirizzato e monitorato da
chi opera all’interno dell’Istituto.
Direzione Generale
Incomprensibile l’esclusione delle
direzioni centrali di supporto nell’ultimo bando di attribuzione delle
posizioni organizzative. Se si ha idea di riorganizzare le strutture centrali
ci venga fornito immediatamente il modello che si vuole attuare e su quello
discutiamo.
Nel frattempo va portato a termine il
percorso definito con la RSU di DG e razionalizzato l’uso di turni e
straordinari.
Restano da risolvere, inoltre, ancora,
la questione dei tecnici
(periti/geometri) che svolgono attività con notevoli responsabilità civili
e penali e dei colleghi addetti al contenzioso invalidità civile e penale.
Un ruolo delicato e di elevata
responsabilità, con carichi di lavoro che in alcune sedi sono diventati
insostenibili.
Ribadiamo quanto già espresso più volte:
non può l’amministrazione creare una figura “di mezzo” , riconoscendola
solo attraverso una maggiorazione incentivante.
O esiste questa figura o non esiste. E
se esiste e ha delle responsabilità individuabili e con riflessi all’esterno va
trovata una soluzione che vada oltre la maggiorazione incentivante.
Cosi come va definito una volta per
tutte il ruolo degli amministrativi pubblicisti/giornalisti che svolgono tale
attività in Direzione Generale.
Per la FP CGIL va immediatamente aperta
la stagione del confronto sul nuovo modello organizzativo bisogna confrontarsi
e lavorare per definire nuovi modelli e nuove prospettive, riconoscendo
professionalità e merito avendo come unico obiettivo il miglioramento dei servizi resi al Cittadino.
Roma 15/6/2015
Il
Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi