DOPO MILANO I FATTI DI LODI
I LAVORATORI GIUDIZIARI VOGLIONO SICUREZZA
Ieri un nuovo preoccupante fatto che ancora una volta mette in evidenza la assoluta mancanza di sicurezza degli uffici giudiziari.
Una donna ha dato in escandescenza negli uffici giudiziari di Lodi, percuotendo violentemente una collega cancelliere ed un pubblico Ministero, che hanno riportato varie contusioni. Dopo, durante la perquisizione, è emerso che è stata sfiorata la strage perché la donna aveva introdotto nell’ufficio un coltello da cucina lungo 32 cm, non rilevato all’entrata in quanto il metal detector non è funzionante già da alcuni mesi.
Ciò dimostra che nonostante i fatti di Milano ancora non si è proceduto a mettere in sicurezza tutti gli uffici giudiziari, per cui quanti operano e frequentano gli stessi, lavoratori giudiziari, giudici, avvocati ed utenti, rischiano ancora quotidianamente la propria pelle.
Dopo i fatti di Milano le scriventi hanno promosso assemblee sulla sicurezza in tutti gli uffici e sono ancora in attesa di essere convocate dal Ministro per stabilire delle linee guida a livello nazionale che rendano finalmente gli uffici sicuri per chi ci lavora e per tutti i cittadini.
Esprimiamo innanzitutto la nostra solidarietà ai lavoratori di Lodi, oggi riuniti in assemblea, e rinnoviamo il nostro impegno per garantire la sicurezza che porteremo in ogni sede di confronto con l’Amministrazione.
Roma, 27 Maggio 2015