Comunicato
Dopo la sentenza n.37/2015 della Corte Costituzionale che, come noto, ha dichiarato incostituzionali una serie di norme che hanno consentito all’Agenzia di continuare ad affidare incarichi dirigenziali a propri funzionari, ciò che sconcerta è la assoluta mancanza di decisioni gestionali in grado di restituire – con soluzioni possibili utilizzando la normativa vigente – efficienza, funzionalità e serenità operativa ai nostri Uffici.
Tutto questo mentre l’Agenzia ed i suoi funzionari sono sottoposti ad una costante ed infamante campagna mediatica in assenza di iniziative comunicative dell’Agenzia stessa, tese a contrastare un tentativo di far divenire vittime sacrificali i lavoratori del fisco e, più in generale, il sistema agenziale.
Ribadiamo in proposito che il sindacato confederale è disponibile oggi, come in passato, a lavorare con l’Agenzia per rappresentare, in ogni sede, la necessità che venga riconosciuta l’elevata e diffusa professionalità dei 40.000 lavoratori del fisco (dirigenti e non) e che maturi nel Paese la consapevolezza che le funzioni istituzionali svolte dalle Agenzie meritano adeguato e specifico riconoscimento.
Ci sembra superfluo ricordare che, in tal modo, sarebbe più agevole per l’Agenzia sostenere la necessità che, nel quadro della riforma della PA, venga riconosciuto il ruolo specifico e tipico svolto dal sistema agenziale, ciò anche sul piano dell’ordinamento professionale dei lavoratori del fisco e dello sviluppo delle carriere a tutti i livelli, compreso l’accesso alla dirigenza.
Significherebbe insomma ridare linfa vitale ed efficienza alla nostra Amministrazione che svolge una funzione strategica per tutto il Paese.
Tuttavia, nell’immediato, riteniamo di dover formalizzare oggi all’Agenzia un nostro contributo, forte e chiaro, per superare la più grave conseguenza prodotta dalla citata Sentenza della Consulta, che ha lasciato scoperte oltre 700 posizioni dirigenziali, la gran parte assolutamente funzionali al buon andamento della nostra amministrazione.
Tutto ciò anche a tutela dei circa 300 dirigenti di ruolo “affogati” negli interim, formalmente assunti ma impantanati in un eccessivo fai da te che ha partorito una variegata fantasia di atti amministrativi in termini di deleghe di firma… deleghe di funzioni… deleghe di competenze…(?!). Così non va!!
Chiediamo allora quali siano gli impedimenti a che l’Agenzia possa attivare, nell’immediato, le previsioni dell’art.12 comma 3 del D.L. n.79/97, mai abrogate né modificate.
Tale norma, infatti, prevede che: “Con decreto del Ministro delle finanze, tenuto conto della specificità dei compiti e delle funzioni inerenti alle esigenze operative dell’amministrazione finanziaria, vengono individuate, sentite le organizzazioni sindacali, le modalità e i criteri di conferimento delle eventuali reggenze degli uffici di livello dirigenziale non generale e definiti i relativi aspetti retributivi in conformità con la disciplina introdotta dal contratto collettivo nazionale di lavoro inerente alle medesime funzioni. Con lo stesso decreto sono altresì individuate le condizioni per il conferimento delle reggenze, per motivate esigenze funzionali, anche a dipendenti appartenenti alle qualifiche funzionali nona e ottava, in assenza di personale di qualifica dirigenziale da utilizzare allo scopo.” L’unico vero problema sarebbe, casomai, attualizzare la norma all’ordinamento contrattuale vigente.
Vogliamo essere chiari fino in fondo….non stiamo sostenendo assolutamente la garanzia “del posto” ad una categoria di funzionari, a cui fu affidato l’incarico dirigenziale, molto spesso con criteri poco trasparenti….tutt’altro. Chiediamo, infatti, che l’Agenzia adotti una soluzione utile ed immediata per coprire i posti dirigenziali vacanti con una procedura che dovrà essere selettiva e trasparente, utilizzando in tal senso le norme e le procedure oggi vigenti. Per dirla proprio “fuori dai denti”, non ci interessa che gli ex incaricati riprendano il “loro posto”…..ci interessa che nessuna posizione dirigenziale resti vacante.
All’Agenzia chiediamo però, con altrettanta forza, che ci faccia conoscere e che discuta con il sindacato, da subito, l’effettivo Piano di riorganizzazione e razionalizzazione delle proprie strutture, perché il modello e la pianificazione aziendale – che va effettuata sulla base della “mission” e delle attività istituzionali – non può venire dopo le eventuali “soluzioni” sulla questione incaricati.
E chiediamo anche che, nel quadro della costruzione della nuova struttura amministrativa, venga finalmente portato a termine un concorso per l’accesso alle posizioni dirigenziali, ciò in numero corrispondente al nuovo modello agenziale.
In tale nuovo assetto organizzativo dovranno essere disciplinate e definite nel numero complessivo anche le Posizioni Organizzative Speciali (POS) di cui riconosciamo tutta l’importanza nell’ottica dello sviluppo delle carriere per i lavoratori, ma che chiediamo vengano regolamentate nell’alveo della contrattazione e/o condivisione con i rappresentanti dei lavoratori.
Roma, 21 maggio 2015
FP CGIL
Luciano Boldorini |
CISL FP
Stefania Silveri |
UIL PA
Renato Cavallaro |