Roma, 13 maggio 2015
Al Capo di Gabinetto
Cons. Giuseppe CHINE’
Al Direttore Generale D.G.P.O.B.
Dr. Giuseppe CELOTTO
LORO SEDI
Oggetto : D.M. 8 aprile 2015 di individuazione degli Uffici dirigenziali non generali del Ministero della Salute .
Si fa riferimento alla mail di codesta Amministrazione del 27 aprile u.s. con la quale è stato trasmesso il Decreto in oggetto il dm relativo agli uffici dirigenziali non generali registrato dalla Corte dei Conti .
Nella stessa mail viene affermato che “Lo stesso tiene conto di gran parte delle osservazioni formulate da codeste Organizzazioni sindacali“.
Lo scrivente non conosce le osservazioni formulate da tutte le OO.SS. ma da un attento esame del provvedimento, delle osservazioni formulate dalla FPCGIL non ne è stata recepita nessuna, se non per qualche marginale particolare di dettaglio, sicuramente non sostanziale .
Di conseguenza le critiche e le incongruenze segnalate con la nota del 27 marzo u.s., verranno ribadite nella riunione convocata per il 14 maggio p.v. alle ore 12,00 presso la stanza R307.
Ci sono, però, delle situazioni che appaiono da subito più rilevanti di altre.
– Il dimezzamento degli Uffici periferici è stato perseguito puntualmente con punte di fantasia geografico/funzionali inspiegabili ; infatti, non si comprende quale sia il criterio utilizzato per togliere il PIF di La Spezia dalla pertinenza dell’UVAC PIF di Genova e collocarlo alle dipendenze dell’UVAC Piemonte – Valle d’Aosta di Torino (unico UVAC non PIF d’Italia). Inoltre risulta una ulteriore perdita di posizione dirigenziale negli Uffici periferici, conseguente alla soppressione del previsto UVAC Trentino Alto Adige e la sua sede principale di Bolzano, che viene posta alle dipendenze dell’UVAC PIF Veneto Friuli V.G. Trentino Alto Adige. Contestualmente viene prevista una posizione dirigenziale aggiuntiva presso la DG della sanità animale e dei farmaci veterinari, con connotazioni esclusive di staff. Anche in questo caso si opta per una diminuzione degli incarichi operativi sul territorio a favore di incarichi di consulenza.
– Imperturbabilmente, il 10 % delle posizioni dirigenziali del Ministero della Salute sono rimaste alle dirette dipendenze del vertice politico (8 Uffici di Diretta Collaborazione e 2 nell’OIV ).
– Nella D.G. OCTS, la gestione del Consiglio Superiore di Sanità è stata riformulata senza chiarire da chi dipendano le “strutture tecniche di segreteria” delle cinque sezioni . Infatti, le sezioni “sono coordinate e dirette” da un dirigente delle professionalità sanitarie che dipende (solo lui) “funzionalmente dal Presidente della corrispondente Sezione”, il quale è, di solito, un Professore appartenente ai ruoli di un’altra Amministrazione (pubblica o privata).
– La competenza EFSA e focal point rimane assegnata a due diversi Uffici di due Direzioni Generali (Ufficio III D.G.OCTS e Ufficio UVAC PIF- Parma D.G. SIAN).
– Per quanto attiene ai dirigenti delle professionalità sanitarie è stato soppresso il proposto art. 16 senza che alcuna previsione vada ad integrare l’attuale situazione che vede una enorme quota di “precariato strutturato” .
Come nella precedente nota del 27 marzo u.s., la questione degli Uffici SASN merita un momento di riflessione specifico.
Nel D.M. gli Uffici SASN vengono collocati nella D.G. Prevenzione unificati con gli Uffici USMAF .
L’Ufficio che si occuperà degli adempimenti amministrativo contabili degli USMAF SASN viene indicato come il decimo della D.G. Prevenzione . Ma la segnalata ambiguità della oscura dizione “l’Ufficio, per l’esercizio delle proprie funzioni, oltre all’impiego del proprio personale, si avvale, su disposizione del direttore generale, anche del personale assegnato agli Uffici USMAF SASN e in servizio alla data del presente provvedimento presso gli ex Uffici SASN di Napoli e di Genova e loro articolazioni territoriali “.
Cosa si intende per “avvalersi” del personale che dipende gerarchicamente dal direttore USMAF – SASN di appartenenza e operativamente dal direttore dell’Ufficio X della DG PREV?
Come già evidenziato la gestione stessa dei procedimenti amministrativi così come emerge dal D.M., è molto caotica e rischia di complicare l’organizzazione del lavoro e i conseguenti procedimenti lavorativi, con una sovrapposizione di competenze e funzioni. Il personale formalmente assegnato a un qualsiasi Ufficio USMAF-SASN dislocato sul territorio nazionale che, operativamente, esercita direttamente funzioni per un altro Ufficio, dislocato a diverse centinaia di chilometri di distanza, si troverebbe senza nessun esplicito raccordo e senza funzioni chiare di responsabilità in capo ai rispettivi direttori USMAF-SASN. Appare necessario pertanto un progetto riorganizzativo chiaro, che definisca ruoli e responsabilità all’interno dei processi produttivi, eliminando possibili confusioni e sovrapposizioni, e appare indispensabile anche una riflessione sullo stato degli organici di riferimento, le cui condizioni anagrafiche, alla luce delle persistenti politiche di compressione degli organici e di blocco del turn over, appaiono del tutto inadeguate a fronteggiare un complesso progetto di riorganizzazione.
Per quanto attiene alla pesatura degli Uffici, che influirà sulla reale importanza delle Direzioni Generali, questa O.S. si è già espressa compiutamente della nota del 27 marzo u.s., e si avrà una particolare attenzione all’illustrazione dei criteri e delle modalità che verranno utilizzati da codesta Amministrazione .
Ribadiamo, ancora una volta, che il D.M. 8.4.2015 fotografa senza innovarlo un Ministero vecchio con una struttura impoverita da una logica di tagli lineari in particolare sulle sue potenzialità occupazionali ed in relazione alla necessaria riattivazione di processi seri di copertura del turn over.
Coordinamento Nazionale FP CGIL
Ministero della Salute
Claudio MELONI