AGENZIA DELLE ENTRATE
RISPOSTA AL SOTTOSEGRETARIO ON. ZANETTI
Nell’intervista rilasciata al quotidiano “il sole 24 ore”, il sottosegretario Zanetti ha affermato che “la CGIL è talmente consustanziale al modello di gestione padronale delle Agenzie Fiscali , portato avanti in questi anni da ambienti politici facilmente individuabili, da etichettarmi come politico che vuole danneggiare i lavoratori del fisco”. Una dichiarazione veramente strabiliante, più degna della Sibilla cumana che di un Sottosegretario del Governo Italiano, inspiegabile se non dal fatto che, evidentemente, all’interno dell’attuale Governo, non solo il Premier è ossessionato dal voler attaccare la CGIL. Non è chiaro infatti a quale “modello di gestione padronale” Zanetti faccia riferimento, considerato che, tolto il biennio 2006/2007, l’Agenzia delle Entrate è stata diretta e controllata dal centro destra, dal Ministro Tremonti e dai suoi Direttori, forse più vicini culturalmente e politicamente al Sottosegretario e alla sua idea di gestione padronale della cosa pubblica, che alla CGIL. Andando a leggere la biografia del sottosegretario emerge che dal 2008 al 2012 è stato responsabile Area Fiscale e Coordinatore generale dell’Ufficio Studi di Presidenza del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, dal 2011 al 2014 vicepresidente dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Dal 28 febbraio 2014 Sottosegretario di Stato all’Economia e alle finanze del Governo Renzi. Forse la parola consustanziale pronunciata dall’on. Zanetti è stato un lapsus freudiano? “Identità di sostanza” tra il suo presente politico e i suoi trascorsi professionali?
Non e’ la prima volta che il sottosegretario Zanetti si lascia andare ad apprezzamenti non proprio lusinghieri nei confronti dei lavoratori dell’Agenzia arrivando ad insinuare che i controlli fiscali sono “particolarmente aggressivi” perché in cambio i lavoratori ricevono un guadagno economico (comma 165). Insinuazione che fa il paio con le recenti frasi di Renzi sullo “sfangarla o non sfangarla a seconda se sei simpatico o antipatico al fisco”.
Non è la CGIL, quindi ad etichettare il sottosegretario “come politico che vuole danneggiare i lavoratori del fisco” bensì proprio le sue dichiarazioni e quelle del “suo” Premier.
Roma, 26 marzo 2015
FP CGIL Nazionale
Luciano Boldorini