COMUNICATO
Si è svolta il 10 febbraio una importante riunione del tavolo nazionale, con all’odg diversi argomenti importanti, tra cui la questione dei passaggi di area e quella dei passaggi orizzontali, inserite nella discussione dietro esplicita nostra richiesta.
Vista la presenza del comitato”funzionari ombra”, le OO.SS. hanno chiesto unitariamente di modificare l’ordine del giorno ed iniziare la discussione sull’iter di conversione in legge del D.L. “milleproroghe”.
Il Capo Gabinetto Prof. D’Andrea, che, dietro sollecito delle parti sindacali, è intervenuto al tavolo, ha illustrato le proposte finalizzate ad ottenere lo scorrimento delle graduatorie per i passaggi d’area comunicandoci che un emendamento in sede governativa non aveva ottenuto il necessario consenso e che l’emendamento parlamentare dell’On. Di Lello era stato dichiarato inammissibile dalle Commissioni competenti.
Il Capo Gabinetto ci ha prospettato poi alcune ipotesi a suo giudizio percorribili:
1) ripresentare l’emendamento del On. Di Lello direttamente in aula;
2) impegno dell’Amministrazione a presentare una norma che consenta lo scorrimento delle graduatorie dei passaggi d’area in un contesto normativo legato ai Beni Culturali o alla riforma della P.A.
Una risposta francamente deludente, nulla di concreto a fronte delle grandi aspettative che questa riunione aveva destato. Noi continuiamo a ritenere che sul problema ci deve essere un impegno diretto del Ministro, ancora non l’abbiamo visto. Altrimenti non si spiegherebbe il fatto che queste soluzioni siano state adottate per altre Amministrazioni se non con la solita, endemica, debolezza istituzionale di questo Ministero. Per cui valuteremo il prosieguo della vertenza con ulteriori iniziative di supporto a quelle che autonomamente hanno messo in piedi i lavoratori interessati.
Analoga delusione la registriamo per le risposte ricevute sui passaggi orizzontali e che smentiscono gli impegni proposti dal Segretario Generale Recchia nella riunione precedente. Accertata l’esistenza di 545 istanze, l’Amministrazione ci ha comunicato che intende procedere solo dopo la determinazione dei fabbisogni organici per profilo professionale. E non è solo questione di ulteriori dilatazioni dei tempi a fronte di situazioni acclarate da anni, ma anche segno di superficialità rispetto al modo con cui si andranno a determinare gli organici professionali. Su quali basi, visto che l’amministrazione non è tuttora in grado di conoscere quello che effettivamente fa il personale? Per quello che ci risulta la dimensione degli scostamenti di mansioni è ben più consistente di quella derivante dalle istanze presenti, per questo riteniamo che la cosa più semplice da fare è procedere immediatamente alla valutazione delle istanze presenti ed al riconoscimento del passaggio a chi ha maturato i requisiti, e poi aprire i termini di nuove istanze prima di procedere all’approvazione dei fabbisogni professionali. Altrimenti si perpetuerá la solita situazione di non conoscenza del lavoro effettivo che il personale svolge.
E’ stato firmato l’accordo concernete i criteri di erogazione della retribuzione di risultato ai dirigenti di seconda fascia A.F. 2013 ed è stata richiesta un’informativa sul ritardo delle loro nomine. La risposta è che tutto dipende da ritardo della registrazione da parte della Corte dei Conti delle nomine dei dirigenti di prima fascia e che ogni pressione è inutile visto che la Corte delibera nei tempi previsti (30 giorni).
E’ stato siglato l’accordo sui progetti locali con l’amministrazione che ha accolto tutte le nostre richieste, cassando l’ennesimo tentativo di introdurre sotto mentite spoglie le pagelline brunettiane. Congiuntamente con CISL e UIL, abbiamo allegato una nota a verbale inerente una proposta finalizzata ad attivare nuove progressioni economiche rese possibili dallo sblocco delle retribuzioni individuali previsto dalla legge di stabilità 2015.
Sul punto abbiamo registrato curiose dichiarazioni del collega della FILP, che avrebbe voluto impiegare queste risorse dei progetti locali su nuove progressioni economiche. E per questo non ha firmato l’accordo. Ma queste risorse, faticosamente recuperate grazie alla nostra perseveranza, non potevano essere impiegate per le future progressioni economiche per il semplice motivo che non erano fondi del Fua 2015. Ma, in campagna elettorale, tutto fa brodo. Anche a costo di uscire con autentiche castronerie.
Ci è stata infine fornita un’informativa sulle 2000 unità del servizio civile, di cui 1000, a carico del MIBACT, riguarderanno giovani laureati e saranno suddivise in 50 per ogni regione. Le restanti unità riguarderanno giovani non laureati e saranno a carico del Ministero del Lavoro. Un ritorno alla grande degli obiettori, anch’essi pronti per coprire i vuoti in organico unitamente a volontari, stagisti, etc. A quando i lavoratori?
roma, 12 febbraio 2015
FP CGIL NAZIONALE MIBACT
Claudio Meloni