MEF: le azioni della Cgil e le loro chiacchiere

14 Novembre 2014

 

News

 
LE AZIONI DELLA CGIL E LE LORO CHIACCHIERE
 

  
 Le OO.SS., in quanto organi rappresentativi dei lavoratori , hanno il dovere di tutelarli e rappresentarli  quotidianamente  durante tutta l’attività lavorativa: la rappresentanza non può essere ad intermittenza, come la luce di un richiamo pubblicitario.  Nel corso di questi anni, dal 2008 , cioè da quando  l’attacco  al lavoro pubblico ha raggiunto  livelli  inaccettabili , come CGIL avremmo gradito e auspicato di   incontrare per strada, non solo in senso lato, ma anche fisico, le  altre OO.SS  che oggi si strappano le vesti nel dichiarare  di essere a difesa dei lavoratori. Frasi “pertanto chi ha come progetto le priorità del personale, e quindi le nostre, ci incontrerà lungo il percorso” sono pienamente condivisibili    , speriamo   che quel  percorso sia lineare,   che non si perda in vicoli ciechi e non sia costellato da  cartelli con su scritto  ” vorrei ma non posso” .
Crediamo  che il primo passo per tutelare i lavoratori sia contrastare   i provvedimenti di un governo che scarica   sui ceti meno abbienti il costo maggiore  del risanamento economico.  I provvedimenti più nefasti per il lavoro pubblico dovevano e devono  essere  contrastati immediatamente, la difesa “del giorno dopo” rende  estremamente  difficile impedire la loro applicazione: il   sistema di valutazione del personale  voluto da  Brunetta, necessitava una risposta unitaria  da parte di tutte le OO.SS , chi per opportunità politica  ha lasciato la CGIL sola a difendere i dipendenti pubblici dall’infamante accusa di essere fannulloni ha commesso   un grave errore,  errore    che i proclami di questi giorni di qualche sindacato tardivamente  ravveduto  non ne attenua la  responsabilità. I lavoratori  hanno la memoria lunga e non dimenticano!!!


La chiusura delle  Ragionerie territoriali, degli Uffici delle Entrate, dei  Tribunali, degli uffici  Provinciali  segue  un piano  strategico che vede il ritiro progressivo dello Stato dal controllo del territorio. La conseguenza sarà un peggioramento dei servizi  in un rapporto sempre più complicato tra servizio pubblico e  cittadinanza.

Un simile scenario necessita  azioni unitarie da parte sindacale e solidarietà da parte  di tutti i  lavoratori. Il contrario di quanto sta avvenendo.  E’ alquanto singolare che una O.S “pigra” nel contrastare   tali strategie oggi si erga  a “paladino unico” dei dipendenti pubblici:   è un classico della commedia degli equivoci, quello di rappresentare più ruoli, in un continuo cambio d’abito e maschera. Sarebbe   una situazione  comica se non ci trovassimo in presenza di un dramma,  quello che rischiano di vivere i lavoratori   obbligati a   percorrere   molti  chilometri  al giorno  per  raggiungere la nuova sede di lavoro, costretti a ridurre  le ore   dedicate alla vita personale e a quella dei propri cari.
Affermare, come è stato fatto in un comunicato sindacale, che le Agenzie Fiscali sono “obbligate per legge”  ad assumere il  personale delle Ragionerie dimostra scarsa conoscenza delle Agenzie  fiscali,  significa non sapere che le Agenzie  hanno nell’autonomia organizzativa e gestionale la loro specificità: il rapporto con il MEF è solo di indirizzo programmatico non organizzativo. Se fosse vero il contrario sarebbe stato sufficiente un D.M. per risolvere la questione. Sta qui la strumentalizzazione e la demagogia da noi denunciata. Non si può giocare con la vita dei lavoratori creando false aspettative e cocenti delusioni.
Quella in atto è  una vertenza che va seguita  con intelligenza, partendo dalla constatazione che i lavoratori della Ragioneria hanno un’alta professionalità, che potrebbe essere impiegata dalle Agenzie Fiscali per migliorare l’efficienza dei servizi ai contribuenti e  per potenziare il controllo fiscale  del territorio. Sta nel sindacato affermare con forza questa verità. Idem per quanto riguarda le commissioni tributarie che richiedono  personale per potenziare le loro strutture e ridurre in maniera consistente il contenzioso arretrato.  

    Siamo abituati a far parlare i fatti,  non ci piacciono le provocazioni, di solito non rispondiamo ai comunicati sindacali. Ma non tolleriamo le strumentalizzazioni delle nostre posizioni:  riportare in un comunicato quanto detto in un’ assemblea, estrapolando la frase dal contesto assembleare è puro sciacallaggio. 

La CGIL è  presente in modo convinto e determinato. Sarebbe un ottimo successo  se strada facendo incontrassimo le   altre OO.SS  per condurre   insieme    la  battaglia per la difesa di tutto il mondo del lavoro, a partire dallo sciopero generale indetto dalla CGIL per il 5 dicembre.

Roma, 13 novembre 2014   

                                     
CGIL FP– Delegazione Nazionale Mef         CGIL FP Nazionale
              Americo Fimiani                                 Luciano Boldorini

 
 
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