Roma, 13 novembre 2014
Al Capo di Gabinetto
dell’On. Ministro
Giovanni melillo
Al Capo Dipartimento
dell’Organizzazione Giudiziaria
Presidente Barbuto
In relazione alla recente emissione del decreto sulla chiusura degli uffici dei giudici di pace si segnala la grandissima confusione e i conseguenti inevitabili disservizi che deriveranno da questa operazione per le modalità con le quali è stata attuata.
Come abbiamo sempre sostenuto si è tratta di un’operazione sciagurata e oltremodo malgestita con danni ai lavoratori ed all’utenza.
In primo luogo si chiede conto di quando i lavoratori temporaneamente assegnati ai GdP rimasti aperti a spese dei comuni, e che ne abbiano fatto richiesta, potranno far ritorno alle loro sedi di appartenenza; crediamo infatti che nessuno possa essere trattato come una pedina da spostare a piacimento dell’Amministrazione.
Inoltre ci risulta che in molti casi solo una percentuale esigua dei lavoratori degli uffici soppressi sono stati assegnati agli uffici accorpanti, creando così, come già avvenuto con l’accorpamento delle sezioni distaccate, un enorme aggravio di lavoro senza la garanzia del personale sufficiente.
In queste condizioni nessuna riforma della giustizia potrà avere successo e vi segnaliamo che la sopportazione dei lavoratori ha oltrepassato i limiti.
Vi chiediamo di porre immediata attenzione alla questione e di convocare un tavolo di confronto, come peraltro già chiesto in passato più volte.
per Funzioni centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco