PROTOCOLLO DI INTESA DEL 17 OTTOBRE, IMPEGNI CONCRETI, IMPEGNI POLITICI E IL FUA DESAPARECIDO
Si è svolta venerdì scorso una importante riunione di contrattazione nazionale da cui è scaturito il protocollo di intesa che vi alleghiamo. un accordo che arriva alla vigilia del confronto sui DM applicativi il DPCM di riorganizzazione, sempre ammesso che lo stesso riesca a concludere il suo iter senza ulteriori ostacoli burocratici.
Anche per questo l’accordo che abbiamo firmato è importante perché consente di affrontare subito alcune annose questioni come i passaggi orizzontali, i distacchi e i comandi, e perché contiene un impegno politico su altri punti, ovvero lo sblocco dei percorsi di avanzamento di carriera. Un impegno politico impervio certamente, visti i tempi, ma che noi prendiamo assolutamente sul serio. In particolare ci pare la sua risoluzione un percorso che dovrà essere funzionale alla rimodulazione del suo fabbisogno professionale conseguente alla rideterminazione degli organici.
Lo sblocco riguarderà i passaggi di area, per i quali è compatibile un intervento normativo alla luce della mancanza di graduatorie Mibact di idonei esterni, e lo sblocco delle progressioni economiche, problematica che si inserisce in quelle più generali del blocco delle retribuzioni dei dipendenti pubblici. Ovvero rispetto alla eventualità che la soluzione dello sblocco delle carriere individuali adottata per il comparto sicurezza possa essere estesa al restante pubblico impiego. L’altro punto connesso è lo sblocco della retribuzione al personale vincitore dei passaggi di area e al personale che ha avuto lo scorrimento professionale con le vecchie riqualificazioni nei primi mesi del 2011. Per i quali si può comunque garantire da subito il trattamento accessorio che compete. E nel qual caso si tratterebbe non di una evenienza legata blocco delle retribuzioni quanto ad una sua illegittima applicazione relativamente ai passaggi che hanno avuto natura giuridica e non solo economica.
Su questi punti non vogliamo certo abbandonarci a facili entusiasmi: riteniamo importante e significativo che il protocollo di intesa sia stato direttamente ispirato dalla direzione politica del ministero, e avallato dalla autorevole presenza del Capo di Gabinetto alla riunione, ma sappiamo quali sono le difficoltà e verificheremo le iniziative che si porranno in atto per applicare questa parte del protocollo, fermo restando le iniziative di contenzioso che si sono messe e si stanno mettendo in piedi.
E riteniamo positiva l’apertura ad un vero confronto sui processi riorganizzativi, nel cui filone si inserisce direttamente il protocollo stipulato. Noi abbiamo sottolineato al riguardo la necessità che il sistema di relazione tra le parti coinvolga anche il livello di negoziazione regionale nella fase di distribuzione e ripartizione del personale degli Uffici sul territorio ed in quella in cui si definiscono specifici accorpamenti e scorporamenti, consideriamo questo aspetto fondamentale per la tutela dei lavoratori e dei servizi. Ma sul punto torneremo a breve con uno specifico comunicato alla luce di alcune ulteriori modifiche contenute nell’ultima versione del DPCM.
Appare immediatamente eseguibile, invece, il processo di stabilizzazione delle posizioni di distacco funzionale interno ed il riconoscimento dei passaggi orizzontali, che ci sono stati annunciati come provvedimenti precedenti ai decreti applicativi. Quindi aspettiamo l’emanazione delle Circolari applicative.
Nel corso della riunione abbiamo unanimemente dato il via libera allo schema del bando di mobilità dei comandati, opportunamente depurato di ogni richiamo di dichiarazione liberatoria da parte dei lavoratori interessati ed ancora nelle more dei chiarimenti in ordine ai trattamenti attribuibili ai lavoratori, sia per il riconoscimento del portato economico di ciascuno che in attesa della tabella di equiparazione tra profili e livelli di inquadramento che starebbe per essere emanata. Abbiamo ritenuto di dare il via libera per due motivi, il primo contingente al fatto che entro la fine di novembre scadono comandi in essere senza possibilità di ulteriore rinnovo, il secondo è riferito al fatto che, se non si stabilizzano le posizioni di comando pluriennali esistenti, la norma (art. 30, comma 2 bis, D. Lgs 165/01) non consente ulteriori passaggi occupazionali, compresi gli scorrimenti di area degli interni. Noi riteniamo peraltro che questo chiuda definitivamente una fase deregolamentata nella gestione di questo strumento, e per una volta siamo d’accordo con il Mef che pone come condizione all’emanazione del DPCM che assorbirá il personale della scuola l’inammissibilitá di nuovi comandi. Il bando che sarà emanato riguarda il personale che proviene da comparti assoggettati al blocco del turn over, con la clausola relativa al personale dipendente dal comparto sanità che rientra nello stesso blocco. Per il personale della Scuola e restante Sanitá il percorso è più complesso e i tempi più lunghi, considerando lo strumento (DPCM) che si dovrá utilizzare e che il processo debba concludersi necessariamente entro il 31 agosto 2015.
Infine non confortanti notizie arrivano sui progetti locali 2014, per i quali ci è stato detto che il Mef ha richiesto ulteriori chiarimenti sulla natura delle risorse impegnate per lo stesso. Con il risultato di far slittare all’anno prossimo lo svolgimento dei progetti. Insomma una parte significativa del Fua tenuta in ostaggio sulla base del fatto che il Mef non riesca a capire che la sua performance economica comporta inevitabilmente delle economie, poiché si pagano prestazioni effettivamente rese e quindi depurate dalle assenze, che possono a loro volta essere riutilizzate nell’ambito di nuovi progetti di produttività. Non ci pare molto difficile, si parla di produttività reale, eppure…
La prossima settimana siamo chiamati ad un tavolo di verifica dei progetti di valorizzazione ed in quella sede verificheremo ulteriormente gli sviluppi della vicenda, ma non possiamo rilevare come ci si trovi di fronte all’ennesima ingiustificata ingerenza nel merito di impiego dei fondi di produttività dei lavoratori, con il risultato di impedire al Mibact di programmare e realizzare progetti di miglioramento dei servizi.
E che, a fronte di questo, servirebbe un intervento deciso e autorevole contro questi comportamenti del tutto inammissibili.
L’ultima notizia riguarda i pagamenti Fua 2014: ci hanno assicurato che sono stati emanati i decreti di riparto che consentono il pagamento delle quote maturate e che si matureranno entro novembre, ad eccezione dei progetti primo maggio e notte dei musei 2014, che sono in fase di assegnazione delle risorse.
Quindi i decreti di riparto consentono la liquidazione delle quote, speriamo di non dover verificare ritardi nei tempi di pagamento
Roma, 20 ottobre 2014
FP CGIL MIBACT
Claudio Meloni