Si è appena chiusa la vicenda del Colosseo, che ha visto una campagna di aggressione mediatica ai lavoratori, colpevoli di non voler aderire all’apertura straordinaria del 17 maggio. Campagna che si è via via sgonfiata rispetto al modo con il quale era stata intrapresa e che poi ha trovato pace nella mediazione che ha consentito l’apertura serale, a numero chiuso e contingentato, quasi esattamente allo stesso modo con cui sono programmate le serate in cosiddetto conto terzi (vedi “la luna al Colosseo”). Conto terzi preso a pretesto anch’esso per attaccare indecorosamente i lavoratori.
Insomma avevano pienamente ragione i lavoratori e tutti coloro che avevano sostenuto che aprire tout court il Colosseo di sera, in questi tipo di eventi generali, sarebbe stato estremamente pericoloso per gli addetti, i cittadini e il monumento stesso.
Ai lavoratori rinnoviamo pertanto tutta la nostra solidarietà ed il ringraziamento per aver responsabilmente garantito l’apertura di sabato.
Resta da comprendere il perché della scelta del Ministro, il quale non ha esistato ad additare colpevoli mentre invece sarebbe bastato acquisire il parere del responsabile della sicurezza del sito, capire come mai, per espressa volontà dei vari Soprintendenti, a partire da Adriano La Regina, il Colosseo non ha mai aperto la notte dei musei, senza alcun conseguente scandalo europeo.
Noi in verità qualche impressione ce la siamo fatta e questa va dai semplici cattivi consigli ad un piano preordinato per costringere il sindacato ad abbassare pretese, ed in qualche modo farlo garante delle politiche che il Ministero attua, indipendentemente dalla sua condivisione.
Ma, poiché non ci piace la dietrologia, verificheremo presto le reali intenzioni della parte politica, a partire dalla riunione di domani incentrata sulle relazioni sindacali e sul modo per farle funzionare.
Resta, al Ministro Franceschini, il fossato scavato con i lavoratori, tutti, non solo gli addetti alla vigilanza, che hanno giustamente percepito in quelle esternazioni una lesione della propria dignità. Nella speranza che quanto accaduto gli sia di utile riflessione per il futuro
A seguito dell’accordo i sindacati territoriali che hanno firmato l’accordo di mediazione sul Colosseo hanno unitariamente chiesto un incontro a livello politico per chiedere semplicemente di porre fine a quaesta situazione di crisi dovuta a gravi carenza negli organici addetti a questi siti. L’incontro vi è stato ed abbiamo partecipato anche noi come nazionali. In quella sede è stato chiesto semplicemente all’amministrazione di attivare iniziative urgenti finalizzate ad integrare il personale ed abbiamo chiesto una risposta entro domani. L’Amministrazione, per bocca del Capo di Gabinetto, si è impegnata, vedremo se terrà fede agli impegni e in caso contrario valuteremo, insieme ai nostri territoriali, le giuste risposte da dare.
A seguito dell’accordo e dell’incontro siamo stati fatti oggetti di accuse ed insulti da parte di colleghi dei sindacati che non hanno voluto aderire alla mediazione. In particolare la FILP si è ancora una volta distinta in questa attività, a conferma del fatto che ormai la tendenza allo sfascio ha letteralmente preso la mano al suo responsabile nazionale. Già in passato avevamo riscontrato questo tentativo di fare del Colosseo campo di battaglia su cui costruire il potere di interdizione verso l’amministrazione. Con lo scopo, nemmeno tanto nascosto, di provocare la sostituzione della Soprintendente Barbera, evidentemente poco gradita allo stesso. Analogo atteggiamento riscontriamo spesso in altri siti, come Pompei, e noi, lo diciamo con nettezza, siamo contrari a questi comportamenti che sono perdenti, autolesionisti e spesso legati ad una visione corporativa. Con il risultato di esporre i lavoratori indebolendo la loro capacità contrattuale.
Aggiungiamo che, se fosse stato per questi colleghi il FUA oggi non sarebbe firmato, i lavoratori non avrebbero nemmeno la speranza del pagamento a giugno-luglio e non avremmo incamerato tre milioni di euro da un capitolo extra fua, per finanziare il restante programma di aperture straordinarie salvaguardano in tal modo l’importo del FUA, pesantemente decurtato dai cosiddetti organi di controllo.
Lo diciamo con serietà ai lavoratori: dove porterebbe un comportamento di questi se fosse assunto da tutta la parte sindacale? E, nel caso specifico, non firmare un accordo che recepiva per intero le legittime proteste dei lavoratori, in particolare salvaguardando le condizioni di sicurezza, quale esposizione ulteriore al pubblico ludibrio avrebbe comportato per gli stessi?
Non facciamo queste affermazioni per attizzare polemiche e non risponderemo ai presumibili attacchi che ci proverranno. Solo per la necessaria chiarezza, noi i problemi li abbiamo semplicemente con le nostre controparti, ciascuno di noi risponde poi ai lavoratori, che hanno per fortuna ancora la possibilità democratica di valutare l’operato dei propri rappresentanti.
Avremo in questo periodo delicato un confronto assai importante sui temi centrali che riguardano la riorganizzazione, il lavoro e le libertà sindacali. Non lasceremo certo che questo si consumi burocraticamente e non permetteremo a nessuno di questi scapigliati pararivoluzionari la sua riduzione ad una mera e velleitaria strumentalizzazione.
Nascita del Coordinamento Nazionale per gli Archvi e per le Biblioteche
Con l’occasione vogliamo segnalarvi la nascita del “Coordinamento Nazionale per gli Archivi e le Biblioteche”, un coordinamento che nasce dalla volontà di incontro tra cittadini e associazioni sui temi che caratterizzano il declino di questi fondamentali settori. Noi abbiamo aderito nella convinzione che sia necessario scambio e confronto tra gli operatori interni al servizio, quelli cosiddetti esterni (ovvero il mondo delle collaborazioni professionali che gira intorno alle Biblioteche ed agli Archivi) ed i cittadini, riuniti in Associazioni di utenti, spesso mortificati rispetto alle potenzialità di fruizione dell’immenso patrimonio archivistico e librario che possediamo.
Il Coordinamento ha aperto una pagina su Facebook, facolmente rintracciabile cercando, appunto, la denominazione sopra evidenziata. Vi invitiamo naturalmente a sostenere questo tentativo, che potrà essere di grande aiuto ad affrontare seriamente la crisi di questi settori.
Cari saluti.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBAC