Nei comuni dell’Emilia-Romagna colpiti dal sisma sono oltre mille le bambine e i bambini di età prescolare che si trovano, oggi, senza un nido o una scuola materna.
La Funzione Pubblica dell’Emilia-Romagna unitamente alla Funzione Pubblica Nazionale si fanno promotori e sostengono il progetto “scuole ed educazione in campo”.
Con i contributi raccolti saranno realizzate strutture temporanee da adibire a servizi educativi, spazi fisici per crescere, giocare, mangiare, dormire, che favoriscono le attività quotidiane per lo svi-uppo dei piccoli e la possibilità per le lavoratrici e i lavoratori di riprendere la propria attività lavorativa.
Sostieni il progetto, adotta un sorriso, aiuta il lavoro
Anche quest’anno rinnoviamo il nostro appuntamento annuale con la Festa Nazionale della Funzione Pubblica: un’importante occasione di confronto e dibattito che vuole provare ad intercettare, valorizzandolo in un contesto sicuramente meno formale rispetto ai tradizionali luoghi di discussione della categoria, il bisogno di elaborazioni politico-sindacali sempre più legate alle realtà contingenti, ai problemi sempre crescenti che il Paese si trova a fronteggiare a causa del continuo evolversi del quadro politico e delle scelte sbagliate che i Governi continuano ad assumere rispetto alla crisi economico-finanziaria che lo sta attraversando.
Dalla festa 2011 al Mugello a quella che organizzeremo a Pesaro dal 7 al 10 Giugno 2012 sembra essere passata una eternità: la crisi del Governo Berlusconi, l’insediamento del Governo Monti, le leggi finanziarie e gli interventi sulle pensioni, il disegno di legge sul mercato del lavoro, fino alla recente intesa sul lavoro pubblico (tanto per citare solo alcuni dei più significativi passaggi politici), tutto ci indurrebbe a considerare sicuramente diverso il contesto entro il quale proveremo a misurarci quest’anno a Pesaro.
Così è in effetti, anche se, ce lo ripetiamo in ogni occasione, sembrano esserci dei terribili punti di congiunzione, un filorosso che lega quelle due situazioni: uno fra i tanti è la considerazione del lavoro, del valore ad esso attribuito all’interno di una idea democratica di Paese, del sistema dei diritti ad esso annessi e di quelli che il lavoro, a partire da quello pubblico, garantisce.
Al cambio dello scenario politico sicuramente non ha corrisposto, sempre sul tema del lavoro, nessun cambiamento d’approccio né l’offerta di risposte alternative all’idea liberista che lo ha collocato, in nome dei progetti sacconiani, ai margini dei rapporti socio-economici-culturali del Paese.
Anzi, in nome e per conto dei tecnicismi e di una ipocrita visione apolitica dell’azione di Governo, è proprio sul lavoro che si sono scaricate una quantità di azioni concrete e di politiche sbagliate che definiscono la nuova fase finanche più aggressiva su questo tema.
Ecco, a Pesaro, abbiamo deciso di ri-porre al centro del confronto che svilupperemo in quei quattro giorni, proprio il tema del lavoro: il lavoro come alternativa all’Austerity ed alla crisi finanziaria, come elemento di equità e di giustizia per nuove politiche sociali, come risposta alla precarizzazione dei diritti, compreso il diritto ad un futuro, come punto sostanziale di tenuta dell’insieme delle relazioni democratiche. Insomma, come principio fondamentale sul quale è fondata la nostra Repubblica.
Con“il lavoro al centro” è la prospettiva dalla quale proveremo ad analizzare l’insieme dei problemi che ci angosciano e per la soluzione dei quali tutti i giorni proviamo ad operare fra mille difficoltà.
Roma, 21 maggio 2012