AL VIA IL CONFRONTO SUGLI ORGANICI: SARA’ VERA GLORIA?
Nell’inviarvi la nota unitaria, trasmessa al MIBACT e contenente una elencazione dei temi che saranno oggetto del confronto con la parte politica che prende l’avvio il 22 gennaio, ci preme sottolineare che noi riteniamo detto confronto dirimente ai fini di una verifica pregnante dell’azione politica circa i progetti di riforma del Ministero, che non possono prescindere da un serio piano di riorganizzazione dei cicli produttivi.
Questo significa porre al centro le questioni che noi abbiamo provato ad elencare: la valorizzazione professionale degli organici interni, la risoluzione degli endemici problemi di precariato esistenti, la situazione delle società in house e le condizioni di lavoro ivi esistenti, un piano occupazionale che ridefinisca le linee programmatiche di gestione del turn over.
Questo significa inoltre definire un progetto coerente con la riforma degli assetti amministrativi, ancora purtroppo coperta da segreto di stato.
Noi ci aspettiamo molto da questo confronto e, seppur consapevoli del perdurare di un contesto giuridico ancora assai penalizzante e ostile ai lavoratori pubblici, auspichiamo vivamente che esso si liberi di lacci e lacciuoli che ancora ne condizionano l’avvio e consenta di affrontare senza pregiudizi tutti i fattori che caratterizzano il declino dei nostri cicli produttivi. Vedremo.
LA MANIFESTAZIONE DEI 500 NO AL MIBACT
Come sapete sabato 11 si è tenuta la manifestazione nazionale per la buona occupazione nei beni culturali. Un avvenimento importante che ha visto per la prima volta insieme a noi in piazza tutto il variegato mondo dei professionisti dei beni culturali. Una manifestazione bella e e partecipata che apre un nuovo scenario rispetto alle politiche del settore e che, per la prima volta, propone importanti punti di contatto tra il lavoro dipendente ed il lavoro autonomo.
Nel corso della manifestazione è arrivato persino un messaggio di sostegno del Ministro, che si è impegnato a portare al Governo, cioè anche a sé stesso, la questione del blocco del turn over. Noi lo prendiamo in parola per quel che riguarda il confronto sugli organici, ma riteniamo che forse il contenuto del messaggio era improprio in riferimento alla proposta principale che da quella piazza proveniva, ovvero il ritiro del bando e l’avvio di un confronto a tutto campo sul mercato del lavoro. Un bando che continuiamo a ritenere sbagliato nella forma e nella sostanza anche nella sua riformulazione: la sua sospensione avrebbe certo contribuito a creare un clima di dialogo costruttivo.
In relazione a queste iniziative segnaliamo quella meritoria attivata da un gruppo di lavoratori esternalizzati sul sito dell’Associazione Bianchi Bandinelli, che stanno procedendo all’autocensimento delle collaborazioni esterne attivate dal MIBACT e più in generale dalle pubbliche amministrazioni. Autocensimento perchè come è del tutto noto, non esiste una rilevazione attendibile da parte del Ministero, per il quale risultano attivate solo 98 collaborazioni professionali nell’anno 2013.
Vi preghiamo pertanto di portare a conoscenza dei lavoratori interessati dell’iniziativa, assai importante perchè ci consentirebbe di avere un quadro complessivo reale di riferimento rispetto ad un fenomeno sfuggente, dietro il quale continuano forme di sfruttamento ingiustificato.
Il link a cui accedere per l’autocensimento è il seguente:
http://www.bianchibandinelli.it/documenti-e-materiali/2014-autocensimento-collaboratori-esterni/
SPOSTAMENTI DEGLI UFFICI CENTRALI: NON SI RISPARMIA FACENDO DANNI
Abbiamo avuto nei giorni scorsi un confronto a livello nazionale circa un piano, messo su in fretta e furia, di riallocazione di molti Uffici Centrali e che prevede anche lo spostamento di siti importanti come ad esempio il Museo Nazionale Arti Orientali.
Spostamenti decisi in tutta fretta senza nemmeno informare i lavoratori interessati che si sono visti, durante le recenti ferie natalizie, funzionari tecnici inviati a prendere le misure. Da qui è sorta l’esigenza di un approfondimento del tavolo nazionale nel corso del quale si è addivenuti ad un accordo che comprende il pieno ripristino delle prerogative negoziali e di verifica sulla materia previste a livello territoriale. In questo piano, che comprende alcune scelte comprensibili, ci sono soluzioni assai azzardate, come ad esempio lo spostamento della DG Archivi nella sede dell’ICPAL, su cui è arrivata una sensata sospensione da parte del Sergretariato Generale.
Il tutto grazie alla saggia mediazione dell’arch. Recchia, a dimostrazione ulteriore che i burocrati, se messi in grado di operare e non diventano parafulmine di scelte politiche sbagliate, sanno fare il loro lavoro. La spending review non è una mannaia e vanno sempre salvaguardati i diritti di chi lavora e la funzionalità degli Uffici. E un cattivo risparmio diventa a lungo andare un costo.
Cari saluti.
Claudio Meloni