Sicurezza/Polizia Penitenziaria – News Fp Cgil del 26 novembre 2013.

26 Novembre 2013

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News Fp Cgil del 26 novembre 2013.

Carceri: novità tra le 2 e 8 ore di aria. Per chi e quando. Modifiche Cancellieri-Governo Letta.

Nuove norme carceri fra ore d’aria e contatti con le famiglie: cosa cambierà?
“Da aprile i detenuti italiani avranno otto ore da poter trascorrere fuori dalla cella invece delle attuali due. Stiamo lavorando sul regime di detenzione. Prima il detenuto aveva solo due ore di libertà, indipendentemente dal tipo di reato. E’ invece importante che escano, perché il punto forte è il lavoro”, ha detto il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri.
Il ministro della Giustizia ha spiegato che, oltre a lavorare per far ottenere ai detenuti otto ore d’aria, invece delle due attuali, il Ministero sta anche lavorando con la Siae per poter far musica in carcere, che è forte elemento di aggregazione. Il Ministero sarebbe anche al lavoro, con le squadre di atleti della Polizia penitenziaria, per fare in modo che, in queste otto ore, i detenuti pratichino anche attività sportive.
Previsto anche il potenziamento dei contatti con le famiglie nel modello di detenzione aperta secondo quanto illustrato sempre dal ministro della Giustizia, intervenuta al convegno ‘Più sicurezza, più gratuità, meno carcere’, organizzato dall’associazione Sesta Opera San Fedele.
La Cancellieri ha spiegato: “Il modello paradigmatico che si vuole introdurre è quello di una detenzione aperta nel perimetro intramurario, in cui le camere di pernottamento siano luoghi per il riposo e non per lo svolgersi della giornata quasi nella sua interezza”.
Si inserisce in questo sistema, come accennato, il potenziamento dei contatti con le famiglie con una politica di accoglienza che eviti degradanti file d’ingresso negli istituti e che puntino fortemente sul mantenimento dei legami familiari, con particolare attenzione alla relazione genitoriale.
Bisognerà, inoltre, come anticipato dal ministro, prevedere altri interventi sempre più volti a tutelare la sicurezza e garantire i diritti dei detenuti a condizioni dignitose, a dare maggiore efficacia ad alcuni istituti che “il nostro ordinamento prevede e minore rilevanza penale a fattispecie di lieve entità. C’è poi un intervento di tipo strutturale, attraverso il risanamento di strutture fatiscenti e l’apertura di 4500 nuovi posti”.
Fonte: http://www.businessonline.it
 
IMPERIA: Cerca di gettarsi dal ponte della ferrovia salvato in extremis dagli agenti penitenziari.

Un cittadino francese già assistito dalla Caritas ha cercato ieri di gettarsi dal ponte della ferrovia ma è stato salvato dagli agenti della polizia penitenziaria. L’uomo si era messo a cavalcioni sul parapetto che si affaccia sui binari della stazione di Oneglia ma è stato notato da una delle sentinelle di guardia sulle mura del vicino carcere. La guardia ha dato l’allarme facendo intervenire i colleghi. Con tatto e sangue freddo gli agenti sono riusciti ad avvicinarsi all’uomo convincendolo a seguirli fino al penitenziario. 
Poi è stata chiamata l’ambulanza che lo ha portato in ospedale per una visita di controllo. Pare che lo straniero volesse farla finita perché spinto dalla disperazione. Non ha lavoro né casa e vive nella sua automobile. In passato è stato era stato rinchiuso nello stesso carcere dei suoi salvatori con l’accusa di furto aggravato.
«Agli agenti di Imperia vanno i nostri complimenti – dice Fabio Pagani, sindacalista della Uil penitenziari – Gesti come questo sono compiuti spesso dagli uomini e dalle donne che vestono la divisa del Corpo di polizia penitenziaria, e non solo all’interno dell’istituto. I nostri agenti sono ormai abituati nella difficile impresa di salvare vite umane».
Fonte: http://www.lastampa.it
 
La Colonia penale di Mamone è ancora isolata. Continuano le difficoltà degli agenti per raggiungere la casa di reclusione.

Le conseguenze del ciclone Cleopatra sono state pesantissime anche nella Colonia penale di Mamone, 2500 ettari nel Comune di Onanì, a 52 chilometri da Nuoro.
Acqua e fango dappertutto, strutture inagibili e collegamenti impossibili o molto difficili e faticosi con le località vicine. Ponti crollati e strade impercorribili costringono gli agenti della polizia penitenziaria che devono raggiungere la casa di reclusione a percorsi alternativi lunghi ed estenuanti.
Viaggi da incubo che si aggiungono ai forti disagi in cui si trova tutta la popolazione carceraria dopo la piena dell’acqua che ha provocato la morte di numerosi capi di bestiame e danni gravissimi al patrimonio.
Nella diramazione S’Alacra, dove si trovano 40 reclusi, la strada è chiusa e gli agenti sono costretti a raggiungere il posto di lavoro a piedi.
Fonte: http://www.sardegnalive.net
 
Il carcere di Busto Arsizio sopra la soglia dei 400 detenuti.

Colpa dell’ampliamento del Tribunale e degli ultimi arresti. Il sovraffollamento aveva costretto ad una condanna della Corte Europea per “trattamento inumano”
 
Di nuovo superata la soglia dei 400 detenuti nella casa circondariale di Busto Arsizio. «In questo momento – dice il direttore Orazio Sorrentini – sono 415. Eravamo scesi a 385, ma nei giorni scorsi il numero è aumentato. Effetto dell’ampliamento del Tribunale di Busto Arsizio che con la riforma ha accorpato altre sedi, ampliando l’area di competenza, tra cui quella di Rho, territorio da cui sono arrivati una parte degli arresti che hanno incrementato il numero degli ospiti nella struttura bustese».
 
Il carcere in via per Cassano è tra le realtà nelle quali si vive il disagio provocato dal sovraffollamento, una situazione che all’inizio dell’anno ha visto l’Italia condannata per “trattamento inumano” dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, a cui si erano rivolti 7 detenuti delle carceri di Busto Arsizio e Piacenza. Nei mesi scorsi la popolazione carceraria in via per Cassano era diminuita, scendendo al di sotto della soglia dei 400 (da ricordare che il carcere bustese era stato costruito con una capienza di 167 posti, ndr.), ma con l’avvio dell’attività del supertribunale subito si era diffusa la preoccupazione per gli effetti sulla struttura dove sarebbero arrivati gli arrestati dalle nuove aree di competenza della giustizia bustese, con un bacino di utenza raddoppiato. Lo conferma quanto è accaduto in questi giorni: gli arresti effettuati nella zona di Rho hanno contribuito a far risalire il numero dei detenuti. La situazione però pare destinata a migliorare nei prossimi mesi, come fa sapere il direttore Sorrentini, «saranno realizzati 100 nuovi posti secondo quanto dichiarato a Milano dal ministro Annamaria Cancellieri . E l’impegno è di avere due detenuti per cella, non più tre».
INTANTO il carcere resta sovraffollato ma nonostante le difficoltà non mancano esperienze importanti e positive per i detenuti che lavorano nel laboratorio di cioccolateria, un fiore all’occhiello e nel panificio. Ieri il direttore Sorrentini era a Palazzo Cicogna dove fino a domenica prossima è proposta un’importante iniziativa, si tratta del progetto Extremaratio con il quale è stata collocata un’installazione che riproduce fedelmente una cella delle carceri italiane, che soffrono di sovraffollamento, da 3 a 6 persone in otto metri quadrati. I visitatori possono avvicinarsi alla realtà carceraria e ai suoi problemi. Le persone che ieri hanno provato per pochi minuti quella cella ricostruita, una volta “tornati in libertà” hanno parlato di esperienza angosciante ma utile per capire la realtà quotidiana che si vive dietro le sbarre.
 
Roma: esce dal carcere e aggredisce l’ex, arrestato.

Ha aggredito l’ex compagna dopo essere uscito dalla prigione, dopo aver scontato una pena per maltrattamenti in famiglia. E’ successo a Roma, dove gli agenti del Reparto Volanti e da quelli del commissariato Tuscolano hanno arrestato un uomo di 42 anni, P.A., romano, con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento ai beni dello Stato e tentata rapina.
Il 42enne, uscito pochi giorni fa dal carcere, si è presentato a casa della ex, nel quartiere Tuscolano, e l’ha aggredita. Quando gli agenti di polizia sono arrivati a casa della vittima, la donna ha raccontato di essere stata picchiata dall’ex compagno per futili motivi e poi di essersi rifugiata in un’abitazione di conoscenti nello stesso palazzo. I primi tentativi da parte dei poliziotti di rintracciare l’uomo all’interno dell’abitazione hanno avuto esito negativo. Più tardi però, mentre gli agenti si trovavano ancora sotto casa della donna, hanno intravisto da lontano un uomo che, rivolgendosi verso di loro ha iniziato a pronunciare parole incomprensibili.
Indicato dalla vittima come il suo ex, gli agenti lo hanno immediatamente bloccato. L’uomo ha rivolto alla donna insulti e minacce mentre, con un ombrello in mano, ha tentato di colpire sia gli agenti che l’ex compagna. Fermato dai poliziotti, ha continuato a dimenarsi e, riuscito a divincolarsi, ha tentato invano di prendere la pistola d’ordinanza di un agente. Accompagnato negli uffici del Commissariato Tuscolano l’uomo, che ha continuato a minacciare anche i poliziotti, tentando anche di autolesionarsi, è stato arrestato per resistenza, lesioni e minacce a pubblico ufficiale, danneggiamento di beni dello Stato e tentata rapina.

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