E’ vertenza quella che FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno aperto con l’Agenzia delle Entrate per la sua latitanza nel presentare alle OO.SS. il piano industriale che invece sta continuando a modificare l’organizzazione dell’Agenzia attraverso la chiusura di sedi territoriali.
Le risposte che il Capo del personale ha fornito ieri, in merito alle motivazioni della chiusura delle sedi e ai criteri relativi alla loro individuazione, sono state anch’esse il frutto di un continuo trincerarsi dietro apriorismi tecnicistici, peraltro, non supportati dalla fornitura degli adeguati dati e modelli che il Sindacato chiede da mesi.
L’Amministrazione ha comunicato, infatti, che su 374 Uffici presenti al momento dell’attivazione del piano circa 216 ( la quasi totalità) sarebbero potuti ricadere nella tipologia degli uffici da chiudere sulla base dell’interpretazione che l’Agenzia ha fatto delle norme relative alla “spending review”. Tra i 216 uffici così individuati, bontà loro, ne sarebbero stati selezionati solo 58 ( per ora?) per la chiusura e cioè: quelli con più bassa presenza di personale, con carico di lavoro inferiore al 50% della media nazionale, con determinate e particolari situazioni logistiche.
CGIL, CISL e UIL, hanno rigettato questo approccio ermetico ed hanno avviato una vertenza a tutela del ruolo dell’Agenzia nel paese e dei suoi lavoratori, partendo dalla richiesta di avvio di tavoli specifici dove è indispensabile partire dalla presentazione di un progetto organizzativo per poi avviare un tavolo di confronto per “snocciolare” il piano in atto di organizzazione dell’Agenzia e di contemporanea sospensione della chiusura delle sedi.
L’Amministrazione, che si è resa disponibile per un immediato avvio dei tavoli suddetti, anche nella considerazione che solo ciò consentirebbe di poter affrontare, attraverso un percorso condiviso anche il successivo passo organizzativo verso l’eventuale integrazione delle funzioni “core” dell’Agenzia del Territorio, non è stata altrettanto rassicurante rispetto alla richiesta di sospendere la chiusura di ulteriori sedi.
Le scriventi OO.SS., qualora, nelle more dei suddetti incontri relativi al confronto sul piano industriale, l’Agenzia dovesse procedere alla chiusura di ulteriori sedi, inaspriranno la vertenza a partire dall’avvio di apposite iniziative sindacali e mobilitazioni locali.
Roma, 11 ottobre 2013
FP CGIL CISL FP UIL PA
Luciano Boldorini Paolo Bonomo Sandro Colombi