Sicurezza/Polizia Penitenziaria – FP CGIL NEWS del 27 settembre 2013.-

30 Settembre 2013

FP CGIL NEWS del 27 settembre 2013.-

MODENA: TENTATIVO DI INTRODUZIONE DROGA OCCULTATE NELLE CIABATTE.

Non solo problemi di sovraffollamento, poco personale e situazione dirigente ormai allo sbando in tutte le carceri italiane.  Ciò nonostante il personale di polizia penitenziaria non deve mai “abbassare la guardia” al fine sempre di garantire la sicurezza e la repressione dei reati all’interno degli Istituti. Nel carcere di Modena  la polizia penitenziaria ha sequestrato, ieri,  la sostanza stupefacente destinata ad un detenuto, fatta arrivare tramite pacco postale, ed occultata all’interno di un paio di ciabatte. Lo annuncia il  Finocchio Franco, Simeoli Gaetana, delegati locali della FP CGIL, i quali affermano: “si spera che tale episodio non sia sottovalutato dalla direzione modenese, affinchè provveda ad intensificare l’attività di controllo  ricezione dei pacchi tramite servizio postale e tramite colloquio con i familiari, contenenti oggetti, possibilmente restringendo l’elenco degli oggetti consentiti qualora questi ultimi risultino di difficile controllo”. Non vi è da sottovalutare che quasi il 30% della popolazione detenuta è tossicodipendente, e questo fa si che episodi del genere diventino sempre più frequenti. Ciò nonostante, l’impegno e la professionalità del personale di polizia penitenziaria continua ad essere ai massimi livelli e questi episodi, lo confermano.
 
Penitenziaria impiegata nella ricerca di un evaso.
 
E’ evaso un detenuto marocchino che era in carcere per spaccio di stupefacenti. Gli era stato concesso di partecipare come volontario alla festa del PD di Piano Alto. All’ultimo giorno della festa, dopo aver servito i pasti è scappato. La sua pena si sarebbe conclusa nell’ aprile 2014 Ora sicuramente la sua pena graverà ulteriormente per aver posto in essere l’evasione. Non sono nuovo, il verificarsi di fatti analoghi che alcune volte hanno anche  messo in discussione ql’efficacia di questi tipi di progetti.
 
Carcere Marassi: detenuto tira olio bollente polizia penitenziaria. 

Momenti di tensione questa mattina all’interno del carcere di Marassi. Un detenuto marocchino ha tirato olio bollente addosso ad alcuni agenti della polizia penitenziaria.
Poi non contento, si è scagliato contro gli agenti sferrando calci e pugni. Quattro di loro sono stati trasferiti all’ospedale.
A scatenare la reazione violenta pare sia stato un semplice richiamo verbale da parte degli agenti al detenuto che si fermava in altre celle prima di uscire per l’ora d’aria.
 
Torino: tentavano di introdurre stupefacenti in carcere. 
 
Avantieri pomeriggio, alla Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino il Personale di polizia penitenziaria addetto ai colloqui ha arrestato in flagranza di reato due persone le quali hanno tentato d’introdurre all’interno, sostanza stupefacente, che probabilmente poi sarebbe dovuta essere spacciata all’interno del carcere. La ragazza aveva con sé un grosso uovo termosaldato che né custodiva al suo interno tre più piccoli di cui uno conteneva caffè, uno eroina e l’ultimo uno stupefacente Subutex.

ENNESIMA AGGRESSIONE AL MINORILE DI TORINO

Ieri mattina al minorile Ferrante Aporti di Torino  intorno alle ore 10 circa, un detenuto di 17 anni del Burkina Faso ha aggredito un Agente di Polizia Penitenziaria. Il detenuto,  in carcere con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale,  ha aggredito l’Agente scaraventandolo con violenza contro un termosifone. Sono ancora in corso accertamenti sul Poliziotto Penitenziario per valutare eventuali danni subiti. 
 
Anarchici contro  la Polizia Penitenziaria

Sono state ritrovate a Venezia, sulle Mura della Struttura penitenziaria di Santa Maria Maggiore e su quelle delle abitazioni limitrofe, scritte contro le carceri e la Polizia Penitenziaria. La Digos sta già indagando e pare che queste scritte risalgono a Sabato scorso ma non hanno collegamenti con la protesta nel Canale della Giudecca, piuttosto potrebbero essere riconducibili ad un gruppo di insurrezionalisti anarchici e alcuni di essi sono già stati indentificati grazie ad un sistema di telecamere. 
 
Lucca, detenuto adibito all’archiviazione degli atti. Protesta dei sindacati.
 
Pare che ad un detenuto sia stato affidato il compito di occuparsi dell’archiviazione degli atti depositati al carcere di Lucca. E nasce il conflitto tra sindacati e direzione del carcere.  Il fatto già di per sé singolare, ha scatenato però la viva protesta di tutti agenti, criticano fortemente l’iniziativa della direzione definita “paradossale e pericolosa”. In quell’archivio ci sono anche i dati personali, gli indirizzi e perfino le indicazioni su eventuali malattie degli agenti che lavorano all’interno dell’istituto di San Giorgio.
 
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, CONTRATTISTI / Ministro D’Alia: decreto pubblico impiego non prevede stabilizzazione, seleziona i migliori.
 
Pubblico impiego, contrattisti, ultime news Roma – Il decreto sul Pubblico Impiego non prevede alcuna stabilizzazione, tanto meno per 120.000 contrattisti come qualcuno si ostina a dire. Cosi Gianpiero D’Alia, ministro per la P.A. e la Semplificazione, a margine di un incontro della Fondazione Roma Europea, organizzato al Museo dei Fiorentini di Roma.
Per la metà dei posti disponibili fino al 2015, spiega D’Alia,  scegliamo infatti, attraverso concorsi, i migliori tra coloro che lavorano nelle amministrazioni con contratti a termine da almeno tre degli ultimi cinque anni, nei limiti delle norme vigenti per le assunzioni e quindi senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.
Il resto dei rapporti flessibili  prosegue D’Alia – non verrà prorogato, fatte salve particolari fasce basse per cui vale per legge il collocamento obbligatorio. L’altra metà dei posti verrà invece utilizzata per concorsi aperti a tutti, tenendo conto però, secondo un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, dei vincitori delle selezioni recenti.
Dal conto annuale 2011 della Ragioneria dello Stato, fa notare D’Alia, emerge un dato allarmante: l’incremento di 10.000 unità con contratti a termine rispetto al 2007, nonostante le stabilizzazioni volute dal governo Prodi e gli interventi dei governi successivi. E’ una situazione di emergenza con una data limite, il 31 dicembre 2013, oltre la quale non si può andare. Il datore di lavoro pubblico, conclude D’Alia, non può ignorare peraltro che in questa platea ci sono contratti di lavoro prorogati anche da più di dieci anni, rispetto ai quali più volte lo Stato,  stato soccombente nelle cause di lavoro.
Fonte: Unonotizie.it

Redazione CGIL Polizia Penitenziaria

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