MINISTERO DELL’INTERNO
COORDINAMENTO NAZIONALE
IL DECRETO 101
Un provvedimento che non serve ai precari
Il decreto 101 varato nel Consiglio dei Ministri del 28 agosto u.s, è stato presentato come un provvedimento che mette fine al sistema di utilizzo di contratti atipici nelle Amministrazioni Pubbliche e dà soluzione alla problematica dei 150mila lavoratori precari che espletano la loro attività lavorativa nei settori pubblici.
La realtà è ben diversa! L’attento esame del provvedimento fa emergere tutta la inadeguatezza e la insufficienza delle disposizioni lì contenute per eliminare il precariato nelle Pubbliche Amministrazioni : le procedure previste, i vincoli delle regole assunzionali (turn over al 20% della spesa dei cessati dell’anno precedente), la mobilità tra amministrazioni, impediscono di fatto la trasformazione dei contratti di lavoro a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Coloro che ne potranno beneficiare saranno solo una minima parte.
L’esempio più lampante riguarda proprio l’Amministrazione dell’Interno. I lavoratori a tempo determinato impiegati negli uffici del Ministero sono 650, fatti i conti con quanto previsto dalle norme del DL, coloro che potranno aspirare a un contratto a tempo indeterminato, dopo 10 anni di lavoro, saranno circa 50/70.
In queste ore come FP CGIL siamo impegnati per il massimo coinvolgimento dei lavoratori tutti e la corretta informazione sulle conseguenze che deriverebbero dall’applicazione del DL 101.
Tutta la categoria è impegnata a promuovere forme di mobilitazione necessarie qualora le iniziative sui gruppi parlamentari, volte a modificare radicalmente il DL, non portassero ai risultati auspicati.
Riteniamo necessario mantenere viva l’attenzione di tutti i lavoratori.
Roma, 10 settembre 2013.
Il coordinatore nazionale FP–CGIL
Ministero dell’interno
Fabrizio Spinetti