Al Ministro dell’Ambiente
della Tutela del Territorio e del Mare
On. Andrea Orlando
Gentile Ministro,
Alla luce della disponibilità manifestata nel corso dell’ incontro con le Organizzazioni Sindacali dello scorso mese di maggio riteniamo sia urgente avviare un confronto su alcune questioni che la scrivente O.S.
vuole sottoporre alla sua attenzione.
In attuazione dell’art. 2 del decreto legge n.95 del 6 luglio 2012 convertito dalla n.135 del 7 agosto 2012 sono state rideterminate le piante organiche delle Amministrazioni dello Stato, la norma inoltre fa obbligo alle Amministrazioni di procedere entro 6 mesi dalla predetta rideterminazione alla riorganizzazione di compiti e funzioni proprie per ciascuna Amministrazione.
In vista della prossima riorganizzazione per il Ministero dell’Ambiente, ma anche nell’attuale configurazione organizzativa, la criticità più forte è quella che si sta manifestando relativamente agli organici dei dirigenti di seconda fascia.
Infatti la rideterminazione degli organici è avvenuta contestualmente all’ immissione in ruolo dei dirigenti di funzionari che a seguito di pronunce giurisprudenziali favorevoli al riconoscimento delle funzioni dirigenziali hanno ottenuto legittimamente l’immissione in ruolo, alcuni contenziosi sono ancora in itinere e considerati gli esiti favorevoli verso posizioni soggettive analoghe si ritiene che l’attuale organico sia già insufficiente per potere riconoscere le legittime aspettative di questi lavoratori.
Altra questione rilevante riguarda l’affidamento di incarichi dirigenziali relativi ad uffici di seconda fascia, per i quali la pratica del ricorso agli affidamenti “ad interim” crea una precarietà organizzativa che non contribuisce a garantire l’ordinario svolgimento dell’ azione amministrativa.
Un’ ulteriore problematica è quella degli uffici dirigenziali c.d. “indisponibili”, indisponibilità che nella maggior parte dei casi riguarda le Divisioni che si occupano della gestione contabile e del bilancio nonché del trattamento del personale. Questi uffici privi di titolare vengono gestiti direttamente dai Direttori Generali spesso medianti il tramite di loro “fiduciari”, e non, come espressamente previsto dalla legge, da dirigenti di seconda fascia.
Relativamente alla questione che investe più direttamente quella che da sempre la scrivente O.S. ha indicato come la patologia più grave di questo Ministero poniamo nuovamente alla sua attenzione la necessità di aprire un confronto sul ruolo e sull’utilizzo del personale attraverso Sogesid quale ente in house del Ministero.
Gentile Sig. Ministro converrà con noi che, come avrà avuto modo di constare nel corso del breve periodo del suo incarico, non è più tollerabile, mentre si parla di tagli e di esuberi nel Pubblica Amministrazione, che sul sito della Sogesid si pubblichino avvisi per la ricerca di giovani laureati e diplomati con competenze nei vari settori d’attività del Ministero.
Non è più tollerabile che non ci sia risposta sui numeri e sui contratti attualmente in essere sia attraverso Sogesid, sia attraverso le diverse Convenzioni con Università ed Enti di ricerca.
Non è più tollerabile che non ci sia risposta alla necessità di accertare la presenza di consulenti con doppi o tripli contratti attivati con costi a valere su Fondi Comunitari ancora una volta attraverso Sogesid e che i rinnovi contrattuali siano soggetti ad una sorta di “mercato” in cui alcuni lavoratori riescono a spuntare condizioni economiche favorevoli ed altri rimangono per mesi senza rinnovo o addirittura mandati a casa “causa il venir meno delle risorse”
Non è più tollerabile che non si dia continuità lavorativa a lavoratori che da anni svolgono stabilmente funzioni proprie dell’Amministrazione.
E proprio perché non è più tollerabile parlare di revisione della spesa senza una puntuale ricognizione delle necessità e delle professionalità attualmente esistenti ed eventualmente necessarie Le chiediamo di verificare la presenza di doppi o tripli contratti in favore di medesimi lavoratori, di bloccare ogni nuova selezione avviata da Sogesid che comporti l’attivazione di nuovi contratti e le chiediamo di attivare subito con le organizzazioni sindacali presenti al Ministero un apposito tavolo di confronto per avviare una ricognizione finalizzata a dare stabilità a quei lavoratori che da anni sono costretti da questa modalità organizzativa a non avere né certezze né sicurezze.
Tutte le questioni evidenziate sono tali da suscitare viva preoccupazione tra il personale del Ministero, e sulle medesime la scrivente chiede quindi un urgente incontro con la S.V.
Roma 20 giugno 2013
La coordinatrice nazionale
FPCGIL Ministero Ambiente
Maria Letizia Sabatino