Le scriventi OO.SS. vogliono richiamare la Sua attenzione sul Decreto n. 178 del 28 settembre 2012, relativo alla riorganizzazione della Croce Rossa Italiana.
Tale decreto fu adottato a seguito di un lungo processo politico che, nonostante già rappresentassimo le nostre preoccupazioni, ha visto ancor più peggiorare le ipotesi che erano contenute nel primo testo esaminato: infatti il Decreto non ha riorganizzato l’Ente ma, lungi dal risolvere la persistente ambiguità fra Ente Pubblico e Associazione di volontari,di fatto lo ha privatizzato.
In sintesi, il Decreto 178, non recependo l’articolo 70 della legge 883/78, rende un cattivo servizio ai cittadini, abbassando il livello di welfare e di garanzia pubblica in settori delicati come quelli dell’assistenza e del soccorso, e mette in serio pericolo centinaia di posti di lavoro e di professionalità specialistiche altamente qualificate.
Infatti, come Lei certo saprà, la Croce Rossa Italiana non solo organizza corsi di formazione sanitari, Centri di raccolta per gli extracomunitari e portatori di handicap, garantisce l’intervento in caso di calamità, porta con grande successo nel mondo la solidarietà italiana e gestisce servizi sanitari e socio sanitari come quelli di emergenza e urgenza e importanti laboratori.
A distanza di sei mesi dall’entrata in vigore dello schema in oggetto dobbiamo registrare, a testimonianza di una riforma monca, la perdurante incertezza nelle attività convenzionali ancora affidate alle fluttuazioni del mercato come se la salute fosse una merce.
Ma, oltre a mettere in forse i livelli di servizio ai cittadini, il Decreto 178 non dà neppure nessuna garanzia occupazionale ai lavoratori attualmente impiegati, quelli a tempo indeterminato in parte destinati alle procedure di mobilità prima del licenziamento e in parte destinati ad una selezione arbitraria per sperare di non perdere il posto. Per i lavoratori con rapporti a tempo determinato molti dei quali prestano servizio da più di 20 anni dunque stabilmente precari, anche se pare assurdo pensarlo, è prevista la data del 31/12/2013 per il loro licenziamento.
E’ necessario, a parere delle scriventi OO.SS., mettere mano con urgenza alla questione, prima che gli effetti negativi del Decreto abbiano effetti irreversibili per lavoratori e cittadini.
A tal fine, le scriventi Le chiedono un incontro urgente nel quale meglio illustrarLe la materia e presentarLe le proprie proposte.
FPCGIL CISL FP UIL PA
Rossana Dettori Giovanni Faverin Benedetto Attili
Roma 23 maggio 2013