ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL MEDICI – SDS SNABI – AUPI – FP CGIL SPTA – SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS – UGL MEDICI – FEDERSPECIALIZZANDI
On. Guglielmo Epifani SEGRETARIO NAZIONALE PD
On. Angelino Alfano
SEGRETARIO POLITICO PDL
On. Roberta Lombardi
On. Vito Crimi
PORTAVOCE MOVIMENTO 5 STELLE
Dott. Roberto Maroni
SEGRETARIO FEDERALE LEGA NORD
On. Nichi Vendola
PRESIDENTE SEL
On. Lorenzo Cesa
SEGRETARIO NAZIONALE UDC
Sen. Mario Monti
PRESIDENTE SCELTA CIVICA
Roma 22 maggio 2013
Prot. n. 106/2013/Snrm
Il Governo ha chiesto alle Commissioni parlamentari di approvare la proroga del blocco dei contratti del pubblico impiego, compresi quelli dei medici, veterinari, dirigenti sanitari, tecnici, professionali ed amministrativi del SSN, fino alla fine del 2014, disposta da un DPR che riproduce integralmente il testo del dispositivo del DL 78/2010 (Tremonti) e della Legge 122/2012 (Monti). Cambiano i Governi, ma restano invariate le disposizioni di legge, specialmente se dirette contro i soliti noti.
I dipendenti pubblici hanno il contratto bloccato dal 2009, hanno perso, come nessun altro soggetto, potere d’acquisto, sopportando l’incremento fiscale, hanno visto una riduzione drastica del personale ed il conseguente peggioramento delle condizioni di lavoro, nonché numerose “leggi speciali” sul piano previdenziale (oggi in numerosi casi i dipendenti pubblici accedono alla pensione successivamente ai dipendenti privati) e perfino fiscale (fino all’intervento della Corte Costituzionale). Il provvedimento in questione blocca fino alla fine del 2014 anche tutte le retribuzioni individuali non permettendo l’utilizzo dei fondi per la contrattazione integrativa aziendale (che non derivano dal bilancio dello Stato!) ai fini della valorizzazione professionale e, perfino, illegittimamente, l’indennità di vacanza contrattuale. In pratica prosegue l’erosione delle retribuzioni conseguenti ai contratti sottoscritti precedentemente al 2009.
Recentemente il Governo ha ridotto la tassazione e la contribuzione legata al salario di produttività dei lavoratori escludendo dal beneficio i dipendenti pubblici ed ora si accinge, incomprensibilmente, ad un ulteriore contrazione della massa salariale di dirigenti e dipendenti della pubblica amministrazione.
In particolare, i Medici, i Veterinari e i Dirigenti del Ssn, sempre di meno per il blocco del turnover, vivono uno stato di profondo disagio a causa della svalutazione progressiva di una professione che richiede competenza continua, assunzione di responsabilità, anche penale e patrimoniale, dedizione al malato, adeguata considerazione professionale, umana, sociale, economica. Ciò mentre i ripetuti e abusati tagli lineari alla sanità, invece di incidere in modo chirurgico per estirpare sprechi e corruzione stanno portando alla riduzione e/o scomparsa di servizi e prestazioni restringendo nello stesso tempo l’accesso alle cure pubbliche da parte dei cittadini ed il diritto a curare.
Cambiano i Governi, ma restano invariate le disposizioni di legge, specialmente se dirette contro i soliti noti.
I dipendenti pubblici hanno il contratto bloccato dal 2009, hanno perso, come nessun altro soggetto, potere d’acquisto, sopportando l’incremento fiscale, hanno visto una riduzione drastica del personale ed il conseguente peggioramento delle condizioni di lavoro, nonché numerose “leggi speciali” sul piano previdenziale (oggi in numerosi casi i dipendenti pubblici accedono alla pensione successivamente ai dipendenti privati) e perfino fiscale (fino all’intervento della Corte Costituzionale). Il provvedimento in questione blocca fino alla fine del 2014 anche tutte le retribuzioni individuali non permettendo l’utilizzo dei fondi per la contrattazione integrativa aziendale (che non derivano dal bilancio dello Stato!) ai fini della valorizzazione professionale e, perfino, illegittimamente, l’indennità di vacanza contrattuale. In pratica prosegue l’erosione delle retribuzioni conseguenti ai contratti sottoscritti precedentemente al 2009.
Recentemente il Governo ha ridotto la tassazione e la contribuzione legata al salario di produttività dei lavoratori escludendo dal beneficio i dipendenti pubblici ed ora si accinge, incomprensibilmente, ad un ulteriore contrazione della massa salariale di dirigenti e dipendenti della pubblica amministrazione.
In particolare, i Medici, i Veterinari e i Dirigenti del Ssn, sempre di meno per il blocco del turnover, vivono uno stato di profondo disagio a causa della svalutazione progressiva di una professione che richiede competenza continua, assunzione di responsabilità, anche penale e patrimoniale, dedizione al malato, adeguata considerazione professionale, umana, sociale, economica. Ciò mentre i ripetuti e abusati tagli lineari alla sanità, invece di incidere in modo chirurgico per estirpare sprechi e corruzione stanno portando alla riduzione e/o scomparsa di servizi e prestazioni restringendo nello stesso tempo l’accesso alle cure pubbliche da parte dei cittadini ed il diritto a curare.
Lo strumento principe per migliorare la funzionalità dei servizi e valorizzare la professione non può che essere il contratto, bloccato ormai dal 2009. Un ulteriore blocco dei contratti dei Medici e Dirigenti sanitari dipendenti fino al 2014 sarebbe inaccettabile per le categorie professionali e dannoso per una corretta ed efficace gestione del SSN pubblico, anche in considerazione della asimmetria che verrebbe a crearsi con il prossimo rinnovo della convenzione di medicina generale e specialistica.
Non viene nemmeno chiarito quando finirà il blocco contrattuale: si afferma che sono sospese le procedure contrattuali e che i contratti futuri non potranno recuperare le somme di competenza non erogate. Parallelamente non si è proceduto neppure agli adempimenti preliminari per l’avvio del contratto di lavoro 2013-2015 (identificazione delle aree negoziali ed atti di indirizzo). Si tratta di una sospensione a tempo indeterminato del principale diritto sindacale: il rinnovo in tempi certi del contratto di lavoro, con un insopportabile invasione legislativa su materie negoziali.
Tanto accanimento, uniforme negli anni, lascia il sospetto che si vogliano eliminare i servizi pubblici umiliando sistematicamente chi vi lavora. Mentre si afferma di voler attenuare il rigore sulle retribuzioni per rilanciare i consumi sconcerta la recrudescenza del taglio dei salari nel lavoro pubblico.
E’ in gioco l’imparzialità e la credibilità del Governo. Con queste iniziative si toglie il futuro ai servizi essenziali. Se il Governo intende smantellare il servizio pubblico colpendo i dipendenti pubblici, cancellando i contratti di lavoro, mantenendo la vergognosa condizione di migliaia di precari e bloccando il turn over, dovrà assumersi le responsabilità pratiche e le reazioni conseguenti.
Per la gravità della proposta, senza compensazioni, riteniamo che questo provvedimento costituirebbe un atto di ostilità pregiudiziale che non potrà che essere ricordato nel tempo in modo indelebile, segnando una profonda rottura tra Governo e pubblica amministrazione, compresi i dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale.
Chiediamo al Parlamento di fermare l’iter del decreto del ministero dell’Economia all’esame delle Commissioni, ed alle SSLL di adoperarsi affinchè sia restituito ai lavoratori pubblici il diritto di contrattare le condizioni del loro lavoro.
In attesa di un cortese riscontro, porgiamo distinti saluti.
Costantino Troise ANAAO ASSOMED
Riccardo Cassi CIMO ASMD
Vincenzo Carpino AAROI-EMAC
Massimo Cozza FP CGIL MEDICI
Aldo Grasselli FVM
Francesco Lucà FASSID
Biagio Papotto CISL MEDICI
Carmine Gigli FESMED
Raffaele Perrone Donnorso ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI
Armando Masucci UIL FPL MEDICI
Alberto Spanò SDS SNABI
Mario Sellini AUPI
Lorena Splendori FP CGIL SPTA
Antonio Castorina SINAFO
Antonio Travia FEDIR SANITA’
Franco Socci SIDIRSS
Ruggero Di Biagi UGL MEDICI
Cristiano Alicino FEDERSPECIALIZZANDI