Medici – Il precariato dei medici danneggia i cittadini.La FPCGIL Medici su DoctorNews

07 Maggio 2013

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Il precariato dei medici danneggia i cittadini.La FPCGIL Medici su DoctorNews

(Da DoctorNews). Il precariato non è solo un danno per i medici, ma anche e soprattutto per i cittadini. È questa l’opinione di Massimo Cozza (foto), segretario nazionale della Fp Cgil Medici a fronte del rapido diffondersi dei contratti atipici nella professione medica che, come segnala un blog del Corriere della Sera, sono in Italia tra i 7.000 e gli 8.000. «La situazione – sottolinea Cozza – non è più sostenibile e deve essere risolta. È determinata dai tagli indiscriminati alla Sanità, che sono stati messi in atto in particolare nelle Regioni soggette a piani di rientro e al blocco del turnover, ma che poi sostanzialmente si sono estesi ovunque». In questo esercito di precari, l’esponente sindacale introduce una distinzione: «una parte di medici lavora con contratti a tempo determinato ma almeno ha tutte le garanzie (indennità di malattia, maternità, pensione…); tuttavia, in alcuni casi, dopo anni di lavoro a contratto, medici trentenni o anche quarantenni si trovano di fronte a un mancato rinnovo. Per gli altri è ancora peggio, sono quelli “a gettone”, a partita Iva, a guardia… certo, in questo modo l’Asl risparmia ma sulla pelle di medici e cittadini». Cozza rileva come questi medici si trovino spesso a operare in settori nevralgici dell’assistenza sanitaria, come i dipartimenti di emergenza: «non è possibile garantire un servizio di qualità e i livelli essenziali di assistenza; in un Pronto Soccorso, così come in altri reparti, servono sintonia e integrazione con gli altri medici dell’ospedale. Ormai tutta la medicina moderna riconosce il valore dell’integrazione dei saperi e delle specialità; in una situazione di precariato diffuso manca la continuità di rapporti che permette la costruzione nel tempo di team, ma solo così si possono dare risposte adeguate ai bisogni di salute dei cittadini». Che fare? Secondo Cozza è una questione di buon senso. «È molto semplice: occorre stabilire quanti sono i medici e gli altri professionisti che servono e poi bandire i concorsi in modo da coprire tutti i posti necessari con contratti a tempo indeterminato. Il nuovo governo deve fornire le risorse utili per garantire i livelli essenziali di assistenza, questo è il vero tema».

 
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