“La situazione creata con lo stop all’invio per posta dei Cud è paradossale. L’Inps, per operare un risparmio stimato in 40 milioni di euro, ha gettato nel panico i cittadini e creato grosse difficoltà ai lavoratori dell’Istituto, già gravati da un carico di lavoro spesso eccessivo e preoccupati per la stasi registrata nel processo di fusione con Inpdap ed Enpals. A distanza di un anno e mezzo siamo in assenza del cosiddetto “Piano di sviluppo” da cui dipendono la distribuzione nel territorio dei servizi, l’amministrazione del patrimonio, le politiche di formazione e la gestione dei 3300 esuberi previsti dalla spending review”, con queste parole Salvatore Chiaramonte, Segretario Nazionale Fp-Cgil, interviene in merito alle difficoltà relative al mancato invio dei Cud da parte dell’Inps.
“Il lavoro dei patronati, che al contrario di quanto viene affermato da più parti non percepiscono alcun corrispettivo economico per effettuare le procedure, e quello dei lavoratori dell’Inps, che hanno stampato presso gli sportelli 3,5 milioni di Cud, è stato preziosissimo e ha sopperito all’assenza di programmazione, dando risposte immediate ai cittadini senza trascurare l’offerta di servizi come quelli relativi alla cassa integrazione, di grande rilievo in questa fase economica. Al Presidente Antonio Mastrapasqua – conclude Chiaramonte – chiediamo l’apertura immediata di un confronto sulla riorganizzazione dell’Inps e dei servizi da esso offerti”.
Roma, 26 marzo 2013