Roma 27 marzo 2013
Al Ministro della Giustizia
Avv. Prof. Paola Severino
Al Capo di Gabinetto
Presidente Filippo Grisolia
Al Capo Dipartimento del Dog
Presidente Luigi Birritteri
Al Capo Dipartimento del DAP
Presidente Giovanni Tamburino
Al Capo Dipartimento della DGM
Presidente Caterina Chinnici
OGGETTO: Contratto Integrativo del Ministero della Giustizia del 29/7/2010 allegati da A a H, classificazione del personale e relative procedure concorsuali.
Con riferimento all’argomento in oggetto, è ormai da più di qualche anno che la FP CGIL segue il contenzioso instauratosi a seguito della firma dell’accordo del 2010 da parte dell’Amministrazione con la minoranza delle OO.SS.
Già nel 2010, infatti, la scrivente Organizzazione ebbe modo di dichiarare il proprio dissenso alla firma perché reputò il contratto integrativo in netto contrasto con quanto disposto dal CCNL 1998/2001 e CCNL 2206/2009 proprio in materia di classificazione del professionale.
La magistratura del Lavoro, chiamata a pronunciarsi dai lavoratori sulla nullità e sulla illegittimità della classificazione del personale (allegati da A a H al C.I. del 2010) del C.I. di Ministero del 2010, in quanto immediatamente lesive di loro diritti soggettivi, ha più volte, e su tutto il territorio nazionale, ribadito la contrarietà del C.I. 2010 alla ratio dei CCNL su cui esso andava fondato e stabilito, in particolare, la nullità delle norme relative ai profili professionali e e alle procedure concorsuali (allegati da A a H) )
Sul punto si allega, una per tutte, la sentenza n. 399/13 Sez. Lav. Tribunale di Trani.
Il Giudice del lavoro ha, inoltre, in molti casi, stabilito il ripristino delle procedure concorsuali e condannato il Ministero della Giustizia al pagamento di tutte le spese di lite.
Alla luce di quanto esposto almeno due importanti considerazioni determinano nella FPCGIL la ferma decisione di richiedere a questo Ministero l’immediato annullamento delle norme contrattuali di cui al Contratto Integrativo di Ministero del 2010 (allegati da A a H) e l’immediata apertura di un tavolo nazionale di confronto con tutte le OO.SS. per il ripristino di condizioni di trasparenza e legittimità.
La FPCGIL ritiene, infatti, che la riapertura del tavolo contrattuale sulla materia costituirebbe una doverosa attività di autotutela decisoria spontanea del Ministero, che agirebbe sopratutto a garanzia dei suoi interessi economici. Il dispendio di risorse fin qui realizzatosi non ha prodotto per l’Amministrazione un apprezzabile risultato. Anzi, è verosimile che, nel prosieguo, l’avvicendarsi di ulteriori contenziosi in materia possa rendere più difficile ed economicamente più gravosa la soluzione delle controversie.
Il riaffidare, inoltre, l’intera costituzione dei profili professionali a una soluzione pattizia largamente condivisa piuttosto che all’adempimento una tantum delle sentenze di condanna produrrebbe l’indubbio vantaggio di trovare per tutti i lavoratori risposte più congrue ed eque che garantirebbero una parità di trattamento che altrimenti sarebbe loro negata.
Questa Organizzazione Sindacale si dichiara, ovviamente, sin da subito disponibile ad un approfondimento della questione e rimane in attesa di una convocazione in tempi brevi.
E’ gradita l’occasione per porgere distinti saluti.
Il Segretario Nazionale FP CGIL
Salvatore Chiaramonte