Min. Giustizia: FUA 2011 E 2012- Riparto quote riservate alla DGSIA

13 Marzo 2013

FUA 2011 E 2012- Riparto quote riservate alla DGSIA

   
 Roma, 13 marzo 2013

Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Presidente Luigi Birritteri

Al Direttore Generale per i sistemi informativi e automatizzati
Dr.ssa Daniela Intravaia
 

 

OGGETTO: FUA 2011 E 2012- Riparto quote riservate alla DGSIA.
 
 

                  Questa O.S. FP CGIL è venuta a conoscenza in via informale dei criteri suggeriti dalla DGSIA per il riparto dei FUA in oggetto.
               Abbiamo criticato la bozza dei FUA in quanto la distribuzione delle risorse è avvenuta senza criteri oggettivi, al di fuori dei parametri contrattuali e fuori tempo massimo, per questo ed altri motivi non abbiamo firmato.
         In secondo luogo abbiamo criticato la mancanza di trasparenza negli intendimenti dell’Amministrazione per quanto riguarda i progetti  di ogni singola branca dell’Amministrazione e, quindi, anche i generici riferimenti al processo telematico.
         I criteri suggeriti nella circolare per l’attribuzione dei Fua nella particolare situazione della DGSIA e dei CISIA territoriali a nostro parere- che non sono stati fissati né discussi in sede di contrattazione nazionale – rischiano di penalizzare alcune persone e lasciano ai dirigenti una valutazione  del tutto discrezionale per quanto riguarda la valutazione degli apporti individuali, e ciò è in netto contrasto con gli art. 22 e 23 del CCNL 2006/09.
         La stessa contrattazione periferica di sede, la distribuzione del 20% e i criteri che presiedono alla remunerazione di progetti, attività di coordinamento, gestione di gare e realizzazione di software, rischia di essere inficiata da una consultazione interna solo con i dirigenti e i coordinatori degli uffici ma non con le organizzazioni sindacali territoriali e le RSU, cosa necessaria per garantire criteri oggettivi e non valutazioni unilaterali nonché perché tali quote possano essere assegnate.
            E’ chiaro che in questa fase sarebbe stata opportuna una valutazione di carattere preliminare (che non c’è stata) in sede nazionale dei progetti e delle attività per poi dare ai tavoli locali delle linee o delle griglie di valutazione oggettiva per permettere alla contrattazione di posto di lavoro la migliore adesione all’impegno tecnico profuso dai lavoratori.
          Diversamente si rischia di ipotecare questo passaggio in sede locale, dato che le RSU e le OO.SS territoriali potrebbero in alcuni casi non avere elementi per valutare in maniera adeguata le particolari attività e prestazioni di singoli o di gruppi, determinando ricadute economiche non omogenee- quanto a criteri e scelte- e possibili disparità fra territori.
         La FPCGIL ha sempre rivendicato come importante per l’efficienza dei servizi la valutazione del personale ma solo se questa attiene alle nome concordate del CCNL e non a norme riduttive e mortificanti come quelle spesso richiamate negli ultimi accordi che permettono una totale discrezionalità della dirigenza, che spesso si è rivelata in molti uffici giudiziari del tutto inadeguata allo svolgimento di questo compito.
              Vi chiediamo pertanto un incontro in modo che non si creino conflittualità nella contrattazione territoriale e che tali fondi non vengano bloccati a causa del mancato raggiungimento di accordi in sede decentrata.
 

                                 Per Funzioni Centrali FPCGIL
                                          Nicoletta Grieco
 

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