PCM: procedure straordinarie di mobilità per 115 dipendenti

01 Marzo 2013

lettera ai vertici

 

Roma 01.03.2013

 

Al Sottosegretario di Stato alla

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Prof. Antonio Catricalà

fax: 06 67797428

Al Segretario Generale della

Presidenza del Consiglio dei Ministri

dott. Manlio Strano

fax:06 67793958

Al Capo del Dipartimento Politiche Risorse Umane

Consigliere Giuseppina Perozzi

Via della Mercede 96 Roma

fax: 06 67795465

 

Cons. Maria Contento

Dipartimento Politiche Gestione e

Promozione e Sviluppo Risorse Umane

Ufficio per le relazioni sindacali, affari generali, gare e acquisti

fax 06 67795707

 

epc Al Capo Dipartimento Protezione Civile

Dott. Franco Gabrielli

fax: 0668897696

 

Alle OO.SS della PCM loro sedi

 

Oggetto: procedure straordinarie di mobilità per 115 dipendenti

 

La scrivente O.S., ha appreso attraverso il sito intranet, che la Presidenza del Consiglio dei Ministri (PCM), ha avviato una procedura d’interpello che coinvolge ben 115 unità di personale, il tutto senza alcun confronto con le OO.SS. E si ha la sensazione che l’unico Dipartimento da cui ci si aspetta il maggior numero di esodi sarà quello della Protezione Civile (DPC).

 

Il DPC non può essere esautorato dalle sue prerogative di gestione del personale e nemmeno può assistere inerme ad una probabile migrazione di quota parte dei suoi dipendenti perché le motivazioni per le quali fu bandito il famoso concorso del 2010 sussistono ancora, tutte quante.

Il DPC, come è noto, è preposto alla salvaguardia dei beni, e della privata e pubblica incolumità. Essendo chiamato ai gravosi compiti di coordinamento, alla promozione e condivisione di linee guida per la prevenzione non strutturale. Un delicato ruolo di politica del territorio, valorizzato ancora di più con l’approvazione della Legge 100/12. Una struttura così sensibile e strategica non può essere sottoposta a politiche di migrazione clientelari e nepotistiche oggi in uscita avendo già subito, ieri, quelle in entrata.

 

Tra l’altro, tali politiche di mobilità unilaterale sono in netto contrasto con la tanto decantata revisione della spesa pubblica (spending review), in base alla quale risultava un esubero di personale alla PCM che ora, invece, si scopre deficitaria di personale. Del resto l’improvvido escamotage, mentre è chiaro chi beneficerà, allarma il resto del personale.

La PCM è un caso politico del quale dovrà occuparsi il governo che verrà, poiché essa ha dato e sta dando prova di essere un buco nero che assorbe e disperde danaro pubblico mentre l’attuale governo in carica, ad urne chiuse, fa sapere che fino al 2014 gli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici si vedranno il loro salario bloccato.

 
 
 
 

La scrivente, d’accordo con altre OO.SS, chiede di sospendere la prevista mobilità ed aprire un tavolo di confronto, e di rimuovere i palesi casi di conflitto di interesse ad essa connessi (sindacalisti destinati ad incarichi per decidere, come funzionari, appunto i criteri di mobilità), ritenendo che, nelle more della formazione di un nuovo Governo, codesta Amministrazione debba limitarsi all’ordinaria amministrazione, senza strappi al limite dell’immoralità nell’esercizio della funzione pubblica che si esercita in nome e per conto della Nazione.

 
 
Fp CGIL /PCMGianni Massimiani
 

 
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