Come ormai noto, il Dipartimento Militare di Medicina Legale di Chieti, secondo le attuali disposizioni dello Stato Maggiore dell’Esercito, sarà soppresso al 30/09/2013 insieme ad altri 5 Dipartimenti aventi sede in diverse città italiane. La soppressione rientra nel progetto di riorganizzazione della Sanità Militare che avrebbe il fine di costituire un servizio più aderente alle esigenze della Forza Armata e di offrire servizi in convenzione con le aziende sanitarie locali. Ma quelle che sembrano giustificate azioni dirette al risparmio delle risorse, comportano in realtà conseguenze di carattere pratico che annullano in toto le buone intenzioni dell’Amministrazione. Infatti, la riforma della Sanità così come elaborata, se da un lato prevede sulla carta la soppressione dei Dipartimenti di Palermo, Torino, Firenze, Caserta dall’altro invece potenzia, nelle stesse sedi, i relativi Poliambulatori aumentandone gli organici ed i livelli dei servizi offerti: unica eccezione il Dipartimento di Chieti per il quale il provvedimento di soppressione riguarda la totalità dei servizi senza eccezione alcuna. Queste OO.SS., sottolineano, quindi, che il grande progetto di riforma della Sanità Militare, a conti fatti, si concretizza nella sola chiusura del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Chieti penalizzando, in modo ingiusto e discriminante, una struttura ed una città che nulla hanno fatto per meritare una punizione di tale portata. Considerando che la soppressione del 123° Rgt Chieti è avvenuta nel corso del 2012, la soppressione dell’ex Ospedale Militare, ora Dipartimento Militare, è prevista nel 2013 e che anche il Centro Documentale di Piazza Garibaldi viene dato in chiusura per il 2018, sembrerebbe che nei confronti di Chieti sia in atto una sorta di accanimento da parte della Difesa, teso ad annullare qualsivoglia presenza dell’Esercito nella città. I risultato è che questa riforma ha prodotto e produrrà un ulteriore impoverimento del tessuto economico e sociale della città; si pensi che dalla soppressione del Dipartimento di Medicina di Chieti e del Poliambulatorio deriverà il trasferimento fuori Provincia di circa 60 dipendenti con le relative famiglie e la perdita di un bacino di utenza tanto ampio da comprendere, oltre l’Abruzzo, anche il Molise, le Marche e parte dell’Emilia Romagna, utenza che quotidianamente si reca presso il Dipartimento usufruendo dei servizi offerti dalla città: negozi, ristoranti, alberghi. (Per dare una dimensione del fenomeno si pensi che solo nel corso del 2011 sono state effettuate circa 121.000 prestazioni di carattere medico-legale e sanitario.)
Tutto ciò sta avvenendo nella più assoluta inerzia della politica locale e dei rappresentanti politici nazionali di riferimento che non hanno saputo difendere gli interessi di Chieti, come invece altre amministrazioni, nelle altre città colpite dai provvedimenti di chiusura, hanno saputo fare con i risultati sopra evidenziati. A parere di queste OO.SS., è proprio la scarsa resistenza opposta dalla politica locale e nazionale una delle ragioni che ha determinato la Difesa a riservare una trattamento “speciale” alle strutture militari storicamente presenti ed integrate nella città. Come conseguenza dell’immobilismo della politica locale nei confronti delle esigenze della città e dei lavoratori abruzzesi del Dipartimento di Chieti, si è reso necessario l’intervento della Funzione Pubblica per consentire un utile reimpiego dei dipendenti della Difesa presso altre Amministrazioni locali, onde evitare un trasferimento di massa dei lavoratori di Chieti in altre province o, come è stato già formalmente prospettato, a Roma: attualmente gli esiti della procedura sono del tutto incerti. Queste OO.SS. auspicano una concreta presa di posizione di tutte le autorità politiche e sociali, affinché il Dipartimento continui a svolgere la propria opera nella città di Chieti: prima che l’ennesima storica istituzione cittadina venga definitivamente cancellata.
IL COORDINATORE PROV. CISL MINISTERI IL SEGRETARIO PROV. CGIL F.P.
ANNARITA CROGNALE ANDREA GAGLIARDI
IL SEGRETARIO PROV. UIL P.A. IL SEGRETARIO PROV. FLP
DONATO D’ARCANGELO MIMMA ANNA PALDINOLA