Igiene ambientale: Sciopero Nazionale Aimeri Ambiente s.r.l. 14 dicembre 2012

30 Novembre 2012

Igiene ambientale: Sciopero Nazionale Aimeri Ambiente s.r.l. 14 dicembre 2012

 
Lunedì 27 novembre  incontro a Milano con Aimeri Ambiente s.r.l. nell’ambito della vertenza avviata dalla stessa azienda per il licenziamento collettivo di 219 lavoratori e dalle Segreterie Nazionali come risposta agli intenti di riduzione del personale.

Il confronto si è svolto in una situazione di palese difficoltà determinata non solo dalla minaccia da parte dell’impresa di procedere ai licenziamenti ma anche dal peso dei gravi disagi che quotidianamente i lavoratori vivono in mancanza delle varie spettanze economiche e normative dovute e per le precarie condizioni lavorative.

Come Segreterie Nazionali, in rappresentanza di tutti i territori anche non direttamente coinvolti dalla procedura, abbiamo ribadito che l’ambito della vertenza per il licenziamento collettivo di 219 lavoratori – ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 223/91 – è caratterizzato da un’iniziativa per noi non ammissibile sia sul piano giuridico sia sul piano politico e che i contenuti dell’incontro di Milano sono riconducibili alla procedura di raffreddamento e conciliazione avviata dalle Organizzazioni sindacali, lo scorso 7 novembre a Bologna.

Aimeri Ambiente s.r.l., nel corso del confronto, confermando la legittimità della sua azione “determinata dai ritardi dei pagamenti di alcuni enti locali”, ha proposto – per ricondurre la vertenza in un ambito più ragionevole – una serie di misure di contenimento del costo del lavoro in alternativa ai licenziamenti programmati. Nel dettaglio, nelle ipotesi esplicitate dall’impresa, è stato elencato un sommario piano di ristrutturazione di Aimeri Ambiente s.r.l. – per efficientare e contenere la spesa complessiva di gestione – e un quadro di misure per il contenimento del costo per il personale, in parte in forma strutturale e in parte in forma temporanea.

Tra le misure da adottare ci è stato prospettato:

– L’adozione di un patto di solidarietà difensiva che prevede la riduzione dell’orario di lavoro settimanale con una decurtazione della retribuzione a carico del dipendente;
– La trasformazione, in riposi compensativi, delle quattro festività coincidenti con la domenica;
– Il contenimento delle maggiorazioni del lavoro straordinario e del lavoro notturno;
– L’adozione totale della banca ore per annullare ogni effetto retributivo dello straordinario.

Stando così le cose, oltre a ribadire che il diritto all’occupazione e alla giusta retribuzione in questo settore sono stati determinati da leggi e da clausole del contratto nazionale, e pur annotando le misure alternative alla procedura di mobilità, abbiamo confermato che le soluzioni idonee al rilancio dell’azienda – compatibili con la tenuta occupazionale e nel rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro – debbano essere trovate esclusivamente nell’ambito del quadro economico e dell’efficientamento dell’impresa stessa.

Inoltre, evidentemente, abbiamo fatto presente che il perdurare della procedura di mobilita è un elemento di forte criticità che sta condizionando negativamente ogni tipo di confronto.

Conseguentemente, vista la presenza ampia delle delegazioni territoriale, si è deciso di interrompere l’incontro per la mancanza di certezze e di rassicurazioni sia in termini occupazionali sia per quanto riguarda il taglio del costo del lavoro che l’azienda intende esercitare.

È inaccettabile pensare che questa crisi aziendale, determinata anche dalla poca lungimiranza e da un cattivo modello gestionale e relazionale con i lavoratori da parte di Aimeri Ambiente s.r.l., possa essere tutta scaricata sempre sui soliti noti.

Pertanto, nel respingere la procedura di mobilità e le misure proposte, negli intenti convenuti dall’attivo nazionale di Bologna, abbiamo dichiarato lo sciopero nazionale nei confronti di Aimeri Ambiente s.r.l. in ogni appalto o consorzio in cui la stessa opera.

Determinata dai ritardi dei pagamenti di alcuni enti locali”, ha proposto – per ricondurre la vertenza in un ambito più ragionevole – una serie di misure di contenimento del costo del lavoro in alternativa ai licenziamenti programmati. Nel dettaglio, nelle ipotesi esplicitate dall’impresa, è stato elencato un sommario piano di ristrutturazione di Aimeri Ambiente s.r.l. – per efficientare e contenere la spesa complessiva di gestione – e un quadro di misure per il contenimento del costo per il personale, in parte in forma strutturale e in parte in forma temporanea.

Tra le misure da adottare ci è stato prospettato:
– L’adozione di un patto di solidarietà difensiva che prevede la riduzione dell’orario di lavoro settimanale con una decurtazione della retribuzione a carico del dipendente;
– La trasformazione, in riposi compensativi, delle quattro festività coincidenti con la domenica;
– Il contenimento delle maggiorazioni del lavoro straordinario e del lavoro notturno;
– L’adozione totale della banca ore per annullare ogni effetto retributivo dello straordinario.

Stando così le cose, oltre a ribadire che il diritto all’occupazione e alla giusta retribuzione in questo settore sono stati determinati da leggi e da clausole del contratto nazionale, e pur annotando le misure alternative alla procedura di mobilità, abbiamo confermato che le soluzioni idonee al rilancio dell’azienda – compatibili con la tenuta occupazionale e nel rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro – debbano essere trovate esclusivamente nell’ambito del quadro economico e dell’efficientamento dell’impresa stessa.

Inoltre, evidentemente, abbiamo fatto presente che il perdurare della procedura di mobilita è un elemento di forte criticità che sta condizionando negativamente ogni tipo di confronto.

Conseguentemente, vista la presenza ampia delle delegazioni territoriale, si è deciso di interrompere l’incontro per la mancanza di certezze e di rassicurazioni sia in termini occupazionali sia per quanto riguarda il taglio del costo del lavoro che l’azienda intende esercitare.
 
È inaccettabile pensare che questa crisi aziendale, determinata anche dalla poca lungimiranza e da un cattivo modello gestionale e relazionale con i lavoratori da parte di Aimeri Ambiente s.r.l., possa essere tutta scaricata sempre sui soliti noti.

Pertanto, nel respingere la procedura di mobilità e le misure proposte, negli intenti convenuti dall’attivo nazionale di Bologna, abbiamo dichiarato lo sciopero nazionale nei confronti di Aimeri Ambiente s.r.l. in ogni appalto o consorzio in cui la stessa opera.

Il blocco dal lavoro ordinario è per ogni turno di lavoro di venerdì 14 dicembre 2012.

Contestualmente, occorre portare avanti con decisione il dialogo con tutte le Amministrazioni locali coinvolte per rappresentare – in maniera aggiornata – le criticità che stanno caratterizzando quest’insolita crisi aziendale nel nostro settore. Le Amministrazioni locali non possano essere estranee a tutto ciò. I sindaci hanno una responsabilità politica e in solido nei confronti dei cittadini e dei lavoratori interessati e il conseguente diritto/dovere di intervenire.
 
Occorre, però, contemporaneamente, spiegare ai cittadini le ragioni di questa vertenza non solo legata alla difesa del posto di lavoro ma anche alle gravi conseguenze che avranno in termini qualitativi e quantitativi sui servizi che quotidianamente rendiamo.

Le Amministrazioni locali non possano essere estranee a tutto ciò. I sindaci hanno una responsabilità politica e in solido nei confronti dei cittadini e dei lavoratori interessati e il conseguente diritto/dovere di intervenire.

Occorre, però, contemporaneamente, spiegare ai cittadini le ragioni di questa vertenza non solo legata alla difesa del posto di lavoro ma anche alle gravi conseguenze che avranno in termini qualitativi e quantitativi sui servizi che quotidianamente rendiamo.

In questo sciopero nazionale del 14 dicembre 2012 passa tanto del nostro futuro, e non solo in Aimeri Ambiente.

Roma lì, 29 novembre 2012

 
 
 
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