Roma, 7 novembre 2012
Al Segretario Generale
della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Cons. Manlio Strano
AL CONSIGLIERE P. C. M.
Al DIP. POLITICHE DI GESTIONE E SVILUPPO RISORSE UMANE
UFFICIO AFFARI GENERALI RELAZIONI SINDACALI DISCIPLINA E MOBBING
Cons. Maria Contento
Al Capo del Dipartimento per le politiche di gestione
e di sviluppo delle risorse umane
Cons. Giuseppina Perozzi
Al Sottosegretario di Stato alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Pres. Antonio Catricalà
Oggetto: Comandati fuori comparto
In relazione alle politiche del Governo Monti in materia di spending review, per il contenimento delle spese, codesta Amministrazione aveva deliberato di tagliare il personale Comandato “fuori comparto” dal 1° Novembre 2012, decisione non condivisibile anche se, in qualche modo, sembrava indispensabile.
La Presidenza del Consiglio avrebbe dovuto provvedere ad inviare le lettere di restituzione a tutto (? ) il personale interessato, ma come al solito così non è stato.
Questa O.S. era ben consapevole della gravosità che avrebbe comportato e per le Amministrazioni e per il personale comandato questa decisione, ma la PCM, era fermamente orientata a contenere un esborso economico importante!
Infine siamo arrivati alla data fatidica del 1° novembre e, come d’incanto, e come al solito vengono cambiate le carte in tavola! E questo per la CGIL NON E’ ACCETTABILE !!!
Siamo alle solite codesta Amministrazione predica bene e razzola male, si dà regole che essa stessa non rispetta per prima, è un’Amministrazione che, tra l’altro, dovrebbe essere il fiore all’occhiello di tutta la P.A., e invece attua la logica dei “figli e figliastri “.
La CGIL, aveva chiesto con forza che si operasse nel rispetto delle regole di equità, che tutto il personale “fuori comparto” fosse trattato allo stesso modo, insomma, ” o tutti o nessuno” ma così non è stato!!!
Pertanto questa O.S. invita la PCM al rispetto delle regole e al rispetto dei lavoratori, e chiede di conoscere i numeri esatti di chi è stato restituito e chi è restato, e quali criteri oggettivi sono stati adottati.
In caso contrario, questa sigla sindacale si vedrà costretta, per difendere i Diritti delle lavoratrici e lavoratori, a denunciare pubblicamente i soliti “favoritismi” ed i soprusi operati, nelle sedi opportune, con la forza e la responsabilità che le appartiene.
Inoltre questa O.S. ha sempre ritenuto , che sarebbero dovuti essere ben altri i tagli da operare in PCM, che potrebbero di gran lunga giovare alle casse della Presidenza, magari cominciando a ridurre o eliminare del tutto il numero dei consulenti ( che, tra l’altro, si continuano ad assumere ), portaborse e affini, oppure si pensasse a reinternalizzare i servizi concessi all’esterno con troppa fretta e superficialità!
Ed infine è inaccettabile l’atteggiamento della Dirigenza che governa codesta Amministrazione, che su un provvedimento così importante e delicato ha eluso qualsiasi possibilità di confronto con le OO.SS.
Per queste ragioni, la FP–CGIL chiede alle SS.VV. di ripristinare equità di trattamento ed il rispetto delle regole e del CCNL, perché la mobilità è e resta materia di contrattazione non una concessione ad-personam !!!
p. FP–CGIL/PCM
Gianni Massimiani