Si è svolto ieri un incontro di contrattazione avente all’unico punto all’ordine del giorno la deroga all’apertura prolungata richiesta dall’Archivio di Stato di Bari sulla base di una situazione organizzativa insostenibile. Naturalmente la questione non riguarda solo quell’Archivio, ma ormai la quasi generalità degli Uffici alle prese con le progressive ristrettezze negli organici. Da questo punto di vista, nel concedere la deroga richiesta, ci siamo dato l’impegno comune di rivedere i progetti di produttività nazionali in modo da tararli alle mutate condizioni organizzative e ad una rimodulazione dell’offerta che contempli non solo e non tanto le aperture a 11 ore ma ulteriori soluzioni che mantengano e rafforzino l’ampliamento dell’offerta razionalizzando le esigue forze.
L’unico punto all’ordine del giorno ovviamente non ha esaurito la discussione, poiché ve n’era un altro, sottotraccia, e la questione riguarda i famosi tagli all’organico da Decreto spending e le procedure unilaterali di valutazione dei tagli che il centralistico Governo Monti vuole imporre a tutte le Amministrazioni. Questa impostazione ha creato notevole imbarazzo alla nostra controparte, per cui i numeri sono inizialmente usciti a spizzichi e bocconi, senza alcuna documentazione utile. Solo dopo le nostre accorate proteste l’Amministrazione, con un atto che noi riteniamo assai saggio, ha deciso di inviarci le due proposte che hanno inviato alla Funzione Pubblica, che vi alleghiamo. Le due proposte contengono 2 ipotesi di taglio, così come annunciato, una con una percentuale di riduzione inferiore della metà da quella prevista dalla norma. Sul punto il DG ha assicurato il pieno impegno del Ministro, il quale ha inviato una lettera ai suoi omologhi di Economia e Funzione Pubblica, sollecitando l’accoglimento del taglio minore sulla base delle note specificità del MIBAC. Sul risultato di questa azione noi abbiamo ribadito il nostro sano scetticismo, ma saremo pronti a coprirci il capo di cenere qualora invece verremo smentiti dai fatti. Vedremo.
Nell’ambito della vivace discussione che abbiamo avuto con il DG sulla rimodulazione del fabbisogno organico noi, rivendicando il ruolo fondamentale del confronto negoziale su questo passaggio fondamentale e sulla riorganizzazione del Ministero sul territorio, altro argomento che denota forte ritrosia a darci informazioni, e abbiamo sottolineato che noi abbiamo delle proposte che sono percorribili a costo zero e che eliminerebbero alcune distorsioni che la proposta presenta, come, ad esempio, il soprannumero che si determinerebbe nella prima area.
Le proposte sono le seguenti:
1. Lo scorrimento della graduatoria degli idonei al passaggio dalla prima alla seconda area. Operazione del tutto fattibile in quanto è vigente la graduatoria, non vi sono costi aggiuntivi che sono coperti dalla progressione economica e non sono differenti le modalità di ingresso dall’esterno;
2. l’ampliamento degli scorrimenti dalla seconda alla terza area a seguito della conclusione definitiva, prevista entro il mese di dicembre, di tutto il faticoso processo. Anche questa una proposta percorribile senza costi aggiuntivi e fattibile anche dopo l’attuazione del taglio che comunque lascerà delle adeguate vacanze in organico nella terza area;
3. la stabilizzazione del personale comandato attuata tramite i processi di compensazione degli organici tra gli Enti interessati previsti dalla direttiva n.10 della Funzione Pubblica.
Tutte proposte concrete che non alterano le previsioni della norma mantenendo il costo totale del lavoro nei limiti previsti, consentono una adeguata valutazione del fabbisogno professionale, eliminano le previsioni di soprannumero laddove la proposta dell’Amministrazione li determina e riconoscono la situazione di scostamento professionale esistente evitando l’insorgenza di contenziosi sulle mansioni superiori che, a fronte di situazioni acclarate, determinerebbero sicuramente dei costi pesanti per l’Amministrazione, considerata la dimensione del fenomeno.
Noi, vogliamo sottolineare, non rivendichiamo nessuna primigenitura su queste proposte, che fanno parte da tempo del dibattito infra sindacale e sulle quali siamo sicuri vi sarà una adesione unitaria delle parti sociali. E chiediamo all’Amministrazione un atto di coraggio nei confronti dei suoi interlocutori istituzionali.
Per la lettura delle proposte di dotazione organica:
registriamo che, anche nel caso in cui vengano formalizzati soprannumeri rispetto alla dotazione di fatto, sia nelle aree che a livello regionale, questo fatto, a detta dell’Amministrazione, non potrà comportare rischi per i lavoratori che si trovassero in queste posizioni. La valutazione del taglio si fa sulla previsione del fabbisogno complessivo e non in riferimento alle singole situazioni di area e di organico regionale, l’importante è che la determinazione del taglio consenta alla fine ai nostri tagliatori di rispettare le percentuali previste in rapporto al costo del lavoro complessivo. Vale a dire che, considerato 100 il costo del lavoro totale, le risultanze del taglio dovranno produrre 90, indipendentemente dalla distribuzione per area o geografica del personale.
Inoltre ieri ci è stato ribadito che il personale in soprannumero verrà riassorbito solo dai processi di pensionamento. Anche se noi abbiamo replicato, come sopra evidenziato, la nostra contrarietà alla individuazione di soprannumeri illustrando le modalità per evitare ciò.
Successivamente alle determinazioni del Ministero della Funzione Pubblica sulle proposte di taglio che vi alleghiamo si andrà a verificare la distribuzione nei profili professionali e a livello regionale dei posti previsti nella nuova dotazione organica. Passaggio sul quale si eserciterà il confronto ai vari livelli (di Istituto, regionale e nazionale).
Infine ci hanno comunicato che sono in corso di registrazione all’UCB i decreti di ricostruzione di carriera del personale ex ETI e che il trattamento ad personam è stato individuato sulla scorta del parere IGOP relativo all’individuazione delle voci utili all’inserimento nella voce stipendiale.
Roma, 18 ottobre 2012
Claudio Meloni
FPCGIL Nazionale MIBAC