Si è svolta il 28 giugno scorso la riunione relativa al trasferimento del servizio SASN alle Regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano previsto dalla legge 12 novembre 2011, n. 183.
In questa fase si sta esaminando la costruzione del regolamento che deve regolare tale trasferimento e la riunione si è concentrata specificamente, come stabilito, sulla condizione dei lavoratori di ruolo del ministero della Salute, soggetti, in virtù della legge di stabilità, al passaggio alle Regioni.
In primo luogo una questione giuridica: nel corso delle riunioni che l’amministrazione svolge con le altre istituzioni coinvolte da questa operazione è emersa la situazione delle Regioni a Statuto Speciale: esse infatti acquisiranno il servizio, in virtù della legge, successivamente alle Regioni a Statuto Ordinario. Questa peculiarità porta con sé delle conseguenze che devono ancora essere indagate, in primo luogo dal punto di vista organizzativo perché sarebbe sbagliato se questa situazione, determinasse condizioni di assistenza al personale aeronavigante diverse a seconda delle Regioni e condizioni di lavoro diverse per i lavoratori le lavoratrici che attualmente lo rendono. Si profilerebbe una specie di doppio binario, un prima e un dopo sia per il passaggio del servizio, sia per il passaggio dei lavoratori. Tale situazione dal nostro punto di vista dovrà essere risolta senza confusioni.
Astraendo dalla situazione giuridica sopra evidenziata, limitatamente allo scopo di questo comunicato, la condizione dei lavoratori di ruolo del ministero della salute coinvolti avrebbe le seguenti caratteristiche:
1) il passaggio avverrebbe per il personale in effettivo servizio al 31 dicembre 2012
2) tale personale avrebbe diritto alla permanenza minima di 5 anni presso gli uffici regionali più vicini alla sede di provenienza
3) l’inquadramento avverrebbe sulla base di apposita tabella di corrispondenza fra i contratti del comparto ministeri e del comparto regioni e autonomie locali
4) la retribuzione complessiva maturata, qualora superiore a quella del comparto di destinazione, viene conservata come assegno ad personam non riassorbibile.
Al momento il ministero dell’economia non ha fatto osservazioni ma non ci nascondiamo che l’insieme della partita è tutt’altro che definita.
La nostra posizione è stata la seguente: in merito al diritto di opzione, cioè alla possibilità che nel regolamento che stiamo discutendo, si possa inserire un comma che consenta ai lavoratori di ruolo del ministero, di scegliere di non passare alle Regioni, noi pensiamo che non sia possibile. Occorrerebbe una norma specifica ed è demagogico riproporre il tema in sede di discussione del Regolamento.
Piuttosto abbiamo chiesto all’amministrazione un impegno deciso nella difesa della retribuzione complessiva: non vogliamo che questa operazione si tramuti in un impoverimento dei lavoratori e delle lavoratrici. L’abbiamo già chiesto e lo ribadiremo con forza al Ministro Balduzzi se ci sarà l’incontro: l’operazione di trasferimento di competenze alle Regioni è stata motivata dall’esigenza di migliorare il servizio. Gli eventuali risparmi non devono passare per la riduzione delle retribuzioni.
Abbiamo poi insistito affinché l’articolato riporti, accanto alla riduzione della dotazione organica del ministero, il contestuale aumento della dotazione organica per le Regioni, affinché non ci siano equivoci e il personale soggetto al trasferimento abbia da subito la certezza del proprio posto di lavoro, di fatto e di diritto.
L’insieme della discussione comunque è ancora condizionata
1) dai prossimi provvedimenti del governo in materia di pubblico impiego con gli ormai certi tagli agli organici delle amministrazioni centrali
2) dall’andamento delle riunioni con le istituzioni coinvolte che ancora, ci è parso di capire, sono in una fase non avanzata,
3) dalle riunioni col comitato degli utenti
4) dalla mancanza delle tabelle citate nell’articolato
L’amministrazione ha preannunciato un’altra convocazione per i prossimi giorni.
Per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone