CRI: Cgil, Cisl e Uil No alla privatizzazione, proclamato lo stato di agitazione contro il decreto di riordino

20 Giugno 2012

CRI: Cgil, Cisl e Uil No alla privatizzazione, proclamato lo stato di agitazione contro il decreto di riordino

 
Croce Rossa Italiana, proclamato lo stato di agitazione contro il decreto di riordino “No alla privatizzazione, difendiamo i 4.000 posti di lavoro a rischio”
Presidi in tutta Italia. I sindacati non escludono lo sciopero: “Impensabile ridimensionare l’ente in piena emergenza terremoto”

Il giudizio sul decreto di riordino della Croce Rossa Italiana resta decisamente negativo e i sindacati proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale.

Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa alzano il livello della mobilitazione e chiedono modifiche sostanziali ad un provvedimento che oltre a comportare la privatizzazione dell’ente, che dal 1° gennaio 2014 diventerebbe un’associazione privata, mette a rischio i servizi alla collettività e 4.000 posti di lavoro.

“E’ impensabile ridimensionare la Cri proprio nel momento in cui sta dimostrando di essere insostituibile. Siamo in piena emergenza terremoto, il personale della Croce rossa è sul territorio e sta dando il massimo per portare soccorso alle popolazioni colpite dal sisma. E a cosa pensa il governo? A mettere in atto una finta razionalizzazione dell’ente che ne indebolisce la capacità di azione e ne riduce ruolo e consistenza” attaccano Cgil Cisl e Uil.

“La Cri è insostituibile” rimarcano i sindacati. “Non c’è in Italia una struttura che abbia le stesse competenze, lo stesso radicamento, la stessa capacità operativa. La Cri è fatta di tanti operatori altamente qualificati che svolgono una funzione essenziale per le comunità e per il Paese. Persone che hanno tutto il diritto a vedersi riconosciute tutte le tutele occupazionali e di lavoro”.

“Per questo nei prossimi giorni partiranno presidi e iniziative di mobilitazione in tutta Italia: davanti al Ministero della salute, alle Prefetture, alle sedi delle Regioni. Un crescendo che per Cgil Cisl e Uil “in assenza di risposte concrete, potrà arrivare fino allo sciopero”.

“Diciamo no a questa privatizzazione. E chiediamo subito un incontro al Presidente del Consiglio dei ministri, alle Regioni e alle Province autonome. E poi vogliamo essere ascoltati dalle Commissioni parlamentari che dovranno esprimere il parere sul decreto” rilanciano le tre organizzazioni di categoria.
 
“Pretendiamo una riorganizzazione vera dell’ente. Vale a dire una struttura più efficiente, ma anche un piano di riordino che scommetta sulla professionalità dei lavoratori e sul miglioramento delle capacità di risposta rispetto ai bisogni, e alle urgenze, dei cittadini”. 

                     FP CGIL
           Salvatore Chiaramonte
                         CISL FP
                     Paolo Bonomo
                      UIL PA
              Enrico Matteo Ponti

Roma, 31 maggio 2012

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