La Festa
Quattro giorni pieni, quattro giorni nei quali ci siamo misurati con la complessità delle cose che ci attraversano, dei temi sui quali quotidianamente sperimentiamo la nostra attività sindacale; quattro giorni di dibattiti sul lavoro pubblico e sul sistema dei servizi alla persona, sulla crisi e sull’austerity, sui beni comuni e sulle riforme istituzionali. E poi ancora approfondimenti ed elaborazioni su giovani generazioni e pari opportunità, su sanità pubblica e privata, su legalità, trasparenza e diritto alla giustizia, su nuove povertà e sulle disuguaglianze, sul nostro sistema dei servizi e su altro ancora.
Insomma, una grande occasione di confronto, condiviso e partecipato, attraverso il quale abbiamo provato a riaggiornare le nostre elaborazioni, quella sfera di ragionamenti, cioè, che, a partire dalla Festa nazionale 2011 al Mugello, ci hanno permesso di affrontare il faticoso percorso che abbiamo alle spalle.
E poi, ancora, una grande opportunità, a mio avviso colta pienamente, per stare insieme, per radicare ancor di più quei sentimenti di condivisione, di appartenenza, di identità che, al di là delle tantissime occasioni che la nostra organizzazione ci offre, solo una iniziativa di questo tipo riesce ad offrire in maniera così particolare.
Quella di Pesaro, insomma, è stata la festa non solo della categoria, ma principalmente delle donne e degli uomini che la fanno vivere, di coloro i quali con il loro lavoro e le loro passioni permettono di mantenere alto in tantissime lavoratrici e lavoratori il livello di speranza per un cambiamento radicale del Paese.
Sperando di fare cosa gradita, per chi c’era ma, soprattutto, per chi non è potuto essere con noi, vogliamo offrirvi uno spaccato particolare di quel che insieme abbiamo realizzato a Pesaro.
Grazie a tutte e a tutti voi
Rossana Dettori
Nei comuni dell’Emilia-Romagna colpiti dal sisma sono oltre mille le bambine e i bambini di età prescolare che si trovano, oggi, senza un nido o una scuola materna.
La Funzione Pubblica dell’Emilia-Romagna unitamente alla Funzione Pubblica Nazionale si fanno promotori e sostengono il progetto “scuole ed educazione in campo”.
Con i contributi raccolti saranno realizzate strutture temporanee da adibire a servizi educativi, spazi fisici per crescere, giocare, mangiare, dormire, che favoriscono le attività quotidiane per lo svi-uppo dei piccoli e la possibilità per le lavoratrici e i lavoratori di riprendere la propria attività lavorativa.
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