Min. Interno: Lettera aperta al Ministro Anna Maria Cancellieri

14 Maggio 2012

 

LETTERA APERTA AL MINISTRO DELL'INTERNO, PREFETTO ANNAMARIA CANCELLIERI

 

 


Sig. Ministro, 

abbiamo ascoltato le sue dichiarazioni relative ad una possibile escalation di atti violenti nel nostro Paese.
Riteniamo che lei, nella sua qualità di Ministro dell’interno e di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, abbia in suo possesso quegli elementi utili ad una valutazione degli eventuali rischi.
Quello che ci lascia perplessi delle sue dichiarazioni è che mentre si procede ad una riduzione delle presenza del Ministero dell’interno sul territorio alla luce dei risparmi di spesa in atto, si prospetta di nuovo l’impiego dell’Esercito nella vigilanza del territorio e degli obiettivi sensibili, lamentando le  limitate risorse economiche e umane per garantire la sicurezza interna.
Ci permetta dissentire da codeste considerazioni e da queste scelte.
In queste ultime giornate stiamo assistendo all’avvio di un processo di revisione della spesa che investe direttamente il Ministero dell’interno, in particolare nelle sue articolazioni territoriali, che prevede una consistente riduzione dei costi con il conseguente arretramento dello Stato con l’accorpamento di alcune Prefetture sulla base del calcolo costo/abitante e non su un’analisi dei costi/benefici in relazione ai servizi erogati.
A nostro avviso l’uso dell’Esercito comporterebbe un ulteriore aumento della spesa per la sicurezza, un costo che al pari di quello per altri servizi, non è sopprimibile.
Un aggravio di spesa difficilmente conciliabile con l’impegno del Governo di tagliare la spesa pubblica che dimostra la miopia degli interventi che si intendono mettere in campo per contenere la spesa pubblica.
Noi, invece, in relazione alle rilevanti missioni istituzionali del Ministero dell’interno, in primo luogo la sicurezza, riteniamo possibile avviare un processo di ottimizzazione delle risorse a disposizione sia umane che finanziarie.
Per garantire la sicurezza lei ha, tra gli altri, in suo possesso un utile strumento che è la piena applicazione dell’art. 36 della legge 121/81.
Recuperare al servizio operativo migliaia di operatori della Polizia di Stato che attualmente sono impiegati in attività non d’istituto come quelle amministrative e contabili che la legge affida al personale civile del Ministero dell’interno.
Tale operazione comporterebbe un miglior utilizzo delle risorse economiche, in un momento difficile per il Paese, tenendo conto che ogni operatore della Polizia di Stato costa, a parità di lavoro amministrativo, almeno il doppio di un lavoratore civile; inoltre sarebbe possibile recuperare all’attività investigativa e al controllo del territorio le risorse umane delle forze dell’ordine necessarie. Situazione, questa, più volte rappresentata dalla Corte dei Conti nelle sue relazioni annuali.
Noi siamo convinti che garantire sicurezza significhi anche garantire i diritti dei cittadini ed è per questo che i lavoratori civili del Ministero dell’interno intendono, come sempre, fare la loro parte acquisendo interamente tutte quelle funzioni che la legge 121/81 assegna loro, liberando gli operatori della Polizia di Stato da compiti non istituzionali.
Adottando, tra gli altri, anche questo criterio nel progetto di revisione della spesa si potrebbe avere la sorpresa che invece di tagliare occorrerebbe investire nelle strutture periferiche del Ministero.
 
Roma, 14 maggio 2012
 
                                                       Il coordinatore nazionale FPCGIL
                                                               del Ministero dell’interno
                                                                    Fabrizio Spinetti

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