Min. Difesa: comunicato incontro con il Ministro del 3 maggio sulla riforma del Ministero

04 Maggio 2012

 

COMUNICATO AI LAVORATORI DELLA DIFESA

 

 
INCONTRO MINISTRO 3 MAGGIO 2012
RIFORMA MINISTERO DIFESA

 

Prima del resoconto della riunione è bene chiarire che le parole non definiscono appieno quello che sta accadendo, i politici la chiamano revisione dello strumento militare, noi la chiamiamo RIFORMA del Ministero della Difesa.
Quella descritta nel disegno di legge che il Ministro ha presentato nelle sedi politiche, è la più grande Riforma che si sia mai avuta nel Ministero.
Abbiamo preso atto del contenuto, che spiegheremo punto per punto in un successivo comunicato, e vogliamo sottolineare di questa riunione il punto dirimente:
noi abbiamo posto una questione di METODO.

QUESTO PERCHE’ LA LEGGE DELEGA COME STRUMENTO NORMATIVO PREVEDE SOLO PARERI NON VINCOLANTI!!

Abbiamo chiesto e più volte sottolineato al Ministro che nessuna riforma, tanto più questa, che prevede un coinvolgimento politico di altri Ministeri, non può avvenire senza il confronto con i rappresentati dei lavoratori.

E’ una Riforma in senso riduttivo, di risorse umane e finanziarie, PERSEGUE L’OBIETTIVO DI RIDUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA mediante una “razionalizzazione delle strutture operative, logistiche, formative, territoriali e periferiche (soppressioni e accorpamenti)”.

Una riduzione di personale militare e civile, con trattamenti differenziati, che noi non condividiamo. Per questo abbiamo sottolineato la contraddittorietà della legge che, da una parte, prevede la riduzione delle dotazioni organiche e dall’altra, introduce il transito nei ruoli civili del personale militare in esubero.

Come si concilia il tutto con una dotazione organica di personale civile ferma a 30.000 dipendenti e che subirà drastiche riduzioni negli anni a venire, per effetto delle manovre del governo Berlusconi, non si sa e il Ministro non ha fornito risposta.

Così come alla ormai annosa e MAI risolta questione degli ex A1 non ci è stata fornita risposta.

Così come della POLITICA INDUSTRIALE di questo Ministero, Arsenali e Poli e Agenzia Industria Difesa, della quale nella legge delega non se ne parla, se non per modificare il codice dell’ordinamento militare relativamente ai proventi dell’industria nazionale che produce armamenti e che verranno riassegnati ai fondi per i compiti istituzionali e missioni internazionali, non ci è stata data risposta.
Considerazioni e rappresentazione di una crescente preoccupazione dei lavoratori tutti, hanno sortito l’effetto di far dichiarare al Ministro che la decisione politica è stata presa e dopo vari interventi,  il Ministro si è impegnato ad un confronto su mobilità e formazione.

Il confronto con le parti sociali è stato più volte sollevato dalla FPCGIL in relazione alla politica di accorpamento di funzioni e strutture, e ribadita la richiesta di impegno da parte politica al costante confronto mediante un tavolo permanente che coinvolga anche il dipartimento di funzione pubblica.

Il futuro prospettato non è assolutamente rassicurante, e una RIFORMA  così ampia, deve a nostro avviso vedere i lavoratori civili protagonisti di iniziative di mobilitazione che evidenzino la volontà di vedersi riconosciuta la DIGNITA’ di lavoratori, lavoratori che vogliono riprendersi  IL LAVORO.

LAVORO che è stato esternalizzato, nè riconosciuto e valorizzato.

Nessuna pregiudiziale ad una riforma che più volte abbiamo ritenuto necessaria ma STANCHI DI PAGARE PER TUTTI.

Sarà nostra cura confrontarci con CISL e UIL per ottenere il giusto coinvolgimento delle OO.SS. in questa RIFORMA.

LE OSSERVAZIONI SUL DISEGNO DI LEGGE DELEGA LE FORMALIZZEREMO NELL’AUDIZIONE ALLA COMMISSIONE SENATO  IN DATA 9 MAGGIO 2012.

                                    FPCGIL DIFESA
                                     Noemi Manca

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