Inps: RSU 2012 – comunicato volantino

20 Febbraio 2012

 
 

"DOBBIAMO DIVENTARE IL CAMBIAMENTO CHE VOGLIAMO VEDERE"

 

COMUNICATO
RSU 2012
 

Questi anni di grave crisi economica hanno evidenziato, ancor di più, come sia fondamentale per un paese civile avere uno stato sociale che aiuti chi perde il e chi attraversa gravi difficoltà di salute, ad avere un sostegno che gli consenta di vivere.
Un paese civile deve poter garantire ad ogni suo cittadino o abitante un livello dignitoso di vita e questa garanzia non può che essere affidata al servizio pubblico, l’unico in grado di garantire i diritti ad ogni singolo individuo a prescindere dal suo status all’interno della società.
 
Mai come in questo periodo le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS hanno sentito forte il loro ruolo la loro importanza a sostegno di cittadini sempre più poveri e in difficoltà, e mai come in questo periodo sono stati attaccati mortificati umiliati.
 
Fannulloni, fortunati, peso per la società. Persone da colpire, denigrare, delegittimare, isolare .
Attaccare i lavoratori pubblici per attaccare la cosa pubblica in un tentativo violento di privatizzare quanto più possibile.
 
Dal 2008  abbiamo subito continui attacchi: la riduzione dei fondi per la contrattazione integrativa, le inique norme sulla malattia,  la drastica riduzione degli spazi di confronto, l’introduzione di un sistema di valutazione che predetermina a monte buoni e cattivi, il blocco dei contratti e delle retribuzioni, la possibilità di messa in mobilità e licenziamento.
Tre anni di continui attacchi a colpi di legge che hanno visto solo la CGIL, tra le organizzazioni sindacali confederali,  contrastare quello che sempre più appare come un vero e proprio smantellamento della cosa pubblica.
All’INPS le cose non sono andate diversamente, l’Amministrazione ha da subito cavalcato il progetto governativo e si è immediatamente adeguata, con la complicità della CISL prima e poi anche della UIL, smantellando il sistema delle relazioni sindacali e imponendo una politica organizzativa calata dall’alto senza alcuna possibilità di confronto e di parola concessa ai territori.
Clamoroso il referendum sulle linee guida 2010, sottoscritte dalla sola CISL, che vide  la partecipazione della stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori dell’INPS che in 15000 bocciarono  l’accordo, nella totale indifferenza sia dell’Amministrazione e soprattutto di chi quell’accordo l’aveva firmato. Indifferenza che testimonia quanto poca attenzione venga data alla volontà dei lavoratori e quanta arroganza si usi nel decidere le sorti di chi si dovrebbe ascoltare e tutelare.
Occorre una nuova politica sindacale, se possibile unitaria, che non solo riporti il confronto ad ogni livello quale elemento imprescindibile, nonché qualificante del rapporto ente-lavoratori e ente-cittadini,  ma che inizi a parlare di etica, trasparenza e perché no di conflitto di interessi.

Il nostro programma, per cambiare lo stato attuale delle cose passa attraverso:

  •   Confronto costante sul piano di riorganizzazione a seguito dell’accorpamento dell’INPDAP e dell’ENPALS.
  •   Ridare dignità ai posti di lavoro attraverso una vera contrattazione che coinvolga le RSU .
  •   Salvaguardia dei servizi resi ai cittadini e del nostro ruolo di dipendenti pubblici.
  •   Coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori nelle scelte organizzative dell’Ente.
  •   Trasparenza e oggettività nei processi di qualificazione e riconoscimento professionale dei lavoratori.
  •   Sistema di valutazione condiviso e non imposto dall’alto.
  •   Confronto, ad ogni livello, dalle rsu di sede al tavolo nazionale, nella definizione e nel monitoraggio dei piani produttivi.
  •   Reinternalizzazione delle attività appaltate all’esterno, con utilizzo dei risparmi ottenuti per l’incremento dei fondi disponibili alla contrattazione integrativa con un uso diverso da quanto concordato da Cisl e Uil, che con l’accordo del 4 febbraio prevedono l’applicazione delle fasce di merito  nella distribuzione delle somme derivanti da risparmi di gestione.
  •   Una politica per e Aree A e B che preveda percorsi certi di crescita professionale, legati all’effettive mansioni svolte,  definiti contrattualmente, che superino gli attuali blocchi imposti dalla normativa.
  •   Riequilibrio dei livelli retributivi. Per effetto dei processi di mobilità esistono all’INPS una miriade di trattamenti retributivi diversificati, nonché il personale delle Arre A e B che svolge mansioni suoeriori.  La nostra parola d’ordine deve essere: pari livello pari retribuzione pari lavoro pari livello
  •   Riconoscimento della RIA per gli ex insegnati.
  •   Valutazione della dirigenza ai fini degli affidamenti degli incarichi.
  •   Rilancio dell’Informatica. La necessità di ottenere risparmi attraverso la reinternalizzazione non può che passare attraverso un rafforzamento della nostra informatica.
  •   Ruolo della vigilanza. In un paese dove la lotta alle evasioni viene citata, ogni volta, come determinante per il rilancio dell’economia non può esserci un corpo ispettivo abbandonato a se stesso come è stato negli ultimi anni. Si deve riaprire il confronto per una strutturazione della vigilanza in linea con i tempi e con l’organizzazione dell’Ente anche alla luce dell’accorpamento dell’ENPALS e dei suoi compiti di vigilanza.
  •   Riconoscimento della professionalità e del ruolo determinante svolto in questi anni per gli amministrativi che svolgono attività nel contenzioso presso i tribunali.
  •   Previsione di una ristrutturazione del sanitario dando il giusto peso al ruolo che il personale infermieristico riveste per la tenuta dei servizi legati all’Invalidità civile.
  •   Conciliare tempi di vita e di lavoro. La crisi economica colpisce fortemente i servizi resi ai cittadini dai vari enti locali.  Occorre dare immediatamente,  attraverso strumenti quali il telelavoro, la banca delle ore e orari di lavoro più flessibili, la possibilità alle lavoratrici e ai lavoratori dell’INPS  di poter conciliare le esigenze familiari a quelle di lavoro.
  •   Rivedere il sistema dei benefici assistenziali prevedendo un maggior numero di casistiche per poterne accedere, rivedere il tasso di mutui e piccoli prestiti nonché dare la possibilità di sospensione delle rate per gravi e dimostrabili esigenze.
  •   Riconoscimento economico delle progressioni.
  •   Dare avvio alle selezioni, così come previsto dell’accordo di programma 2010/2012.
  •   Percorsi certi di inserimento del personale in comando nelle fasi di mobilità interenti.

 
Le RSU 2012 devono e possono essere un momento di svolta.
Potete scegliere tra la CGIL che ha sempre contrastato le politiche di Brunetta e del Governo sul pubblico impiego e chi, invece, le ha tollerate e di fatto condivise.
Tra la CGIL, il più grande sindacato italiano che nei suoi 106 anni di storia ha contribuito a creare diritti e tutele per tutti i lavoratori, e chi fa del conflitto e della rottura l’unica sua ragione d’esistere.
La CGIL nell’esclusivo interesse dei lavoratori, si impegna a ricercare, sulla base del proprio programma, la massima convergenza possibile tra tutte le OO.SS.
 

Con il vostro voto possiamo farcela.
 

 
 
 
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