ex Inpdap: Performance e dignità

19 Gennaio 2012

 
 

PERFORMANCE E DIGNITA'

COMUNICATO

       
Nelle nostre Sedi, su indicazione di Pianese, entro il 15 febbraio i dirigenti – pena il taglio della loro retribuzione di risultato – dovranno chiudere la valutazione 2011, che avrà ricadute sul salario accessorio secondo quanto previsto dal CCIE 2011, firmato solo dalla CISL (anche in contraddizione con l’accordo firmato con Brunetta da CISL e UIL a febbraio scorso).
Il CCIE 2011, infatti, deroga esso stesso all’accordo “separato” di CISL e UIL nella parte in cui quest’ultimo prevedeva l’applicazione delle percentuali di valutazione solo sulle risorse aggiuntive e non anche direttamente sui soldi del nostro fondo. Un’applicazione della decurtazione dell’incentivo del fondo non può essere smentita ed anzi è annunciata nella circolare di Dicembre sulla valutazione (allegata), secondo cui “(il dirigente dovrà valutare) facendo sì che i valutati percepiscano l’equità distributiva degli incentivi, in relazione all’organizzazione e al loro personale contributo. Per questo i parametri che i valutatori dovranno rispettare sono sostanzialmente due: 1. i punteggi superiori a 100 non potranno riguardare più del 10% del personale di competenza; 2. i punteggi pari a 100 non potranno riguardare più del 50% del personale di competenza.”
Cosa c’è di oggettivo da valutare con questo sistema?
Tra l’altro tutte le OO.SS. al tavolo nazionale concordavano su un sistema di valutazione condiviso a cui l’Amministrazione si è sempre sottratta, addirittura nascondendo per mesi alle parti sociali i principi e le modalità di applicazione di un sistema assolutamente improponibile e oggettivamente inconsistente. I paletti posti per i criteri della valutazione sono inaccettabili. Addirittura sono stati posti paletti per i dirigenti valutatori per cui se la percentuale di differenziazione dei giudizi è uguale a meno del 20% del personale valutato la loro capacità sarà considerata non adeguata con ripercussioni sul proprio salario accessorio. In pratica una pistola alla tempia del dirigente che è costretto ad operare in questo senso se non vuole perdere una buona fetta dei suoi quasi 50.000 euro di incentivo di risultato.
Con questa circolare si stampa su 7.000 dipendenti, da parte di dirigenti peraltro poco convinti, un marchio con cui le lavoratrici ed i lavoratori della gestione ex INPDAP si presentano all’INPS.
Parlare di applicazione della valutazione della performance individuale oggi è, per la CGIL INPDAP, veramente surreale ed è con forza che, al contrario, è necessario chiedere criteri di merito oggettivi e, soprattutto, uguali per tutti i lavoratori del nuovo INPS che verrà. Con una Amministrazione più attenta alla realtà dell’organizzazione nuova che si andrà a realizzare, che possa misurare il lavoro e l’apporto individuale in maniera seria ed oggettiva e non con il grande bluff della performance.
Nessuno degli ex vertici di questo Istituto ha posto nitidamente il problema della professionalità dei lavoratori. E questo è gravissimo visto che la preoccupazione maggiore che ha la CGIL INPDAP, così come anche le altre OO.SS. che rappresentano i lavoratori dovrebbero avere, riguarda proprio tutela e garanzia delle professionalità nel nuovo Ente, che non possono correre il rischio di presentarsi con il biglietto da visita di una valutazione senza capo né coda ma che rimane lì, cristallizzata a futura memoria negli atti.
 Nel nuovo Ente la CGIL INPDAP vuole rappresentare la dignità dei lavoratori ex INPDAP e portarne la professionalità e la serietà come parte essenziale di un progetto che sta alla base della struttura stessa della nostra società, in cui il loro operato si rifletta non solo sulla vita individuale, ma sull’immagine stessa che il Paese ha dei propri servizi ai cittadini.
E per tutte queste motivazioni la CGIL INPDAP chiede anche ai dirigenti di fare la loro parte e di sottrarsi ad una ridicola e indotta diversificazione della valutazione del proprio personale, anche in presenza del raggiungimento dei risultati, in un’ottica di organizzazione in processi complessi, secondo paletti prefissati che non hanno nessuna adesione alla realtà delle Sedi e delle unità operative dirette.
Roma, 19 gennaio 2012
 
 
                 Il Coordinatore Nazionale FPCGIL INPDAP
                                  Marinella Perrini

 
 
 
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