Si è svolto ieri l’incontro con il Ministro Passera.
Nei 5 minuti che ci sono stati accordati per il nostro intervento, ad apertura dell’incontro, abbiamo esposto al Ministro le questioni fondamentali riguardanti la realtà attuale del MiSe.
Il dato di partenza è lo scenario nel quale il Ministro Passera si trova a dover intervenire, le macerie prodotte dal precedente governo.
Oltre ai danni causati al Sistema Italia dalla precedente compagine governativa, che portano centinaia di lavoratori ogni giorno a manifestare davanti al portone di via Molise in difesa del proprio posto di lavoro, si aggiungono le gravi difficoltà conseguenti alla crisi economica italiana.
Abbiamo ricordato al ministro quanto il nostro primo approccio con la sua gestione, e riguardante nella fattispecie la vicenda ICE, sia stato totalmente negativo.
Dopo aver infatti incontrato un suo direttore generale che sosteneva di riferirci la posizione del ministro sull’ICE, la mattina seguente ci siamo ritrovati con un disegno di legge di taglio totalmente contrario, sia alle esigenze del paese e delle imprese che alla tutela dei lavoratori.
La riorganizzazione dell’ICE, infatti, è una questione che riguarda il Paese, le necessità di internazionalizzazione delle aziende, le esigenze di crescita e sviluppo del Sistema Italia, riguarda i lavoratori dell’Istituto e i lavoratori del MiSe.
Se si legge la norma così come risulta essere stata scritta, c’è infatti un evidente pericolo di esubero del personale del Ministero.
E come effetti collaterali della sciagurata soppressione dell’ICE, non ancora affrontato da Passera, insieme al licenziamento dei precari, alla mancata assunzione dei vincitori di concorso, c’è la triste vicenda del personale Ritspa, la società in house che per l’ICE gestisce i servizi informatici, i cui dipendenti che rischiano il licenziamento chiedono da giorni di essere convocati dai vertici ministeriali per discutere del futuro dell’azienda e dei loro posti di lavoro.
In questo quadro, è indispensabile che si assicuri rapidamente il pieno funzionamento della struttura MiSe, facendo immediatamente partire l’interpello per i direttori generali, tutti in scadenza alla fine di questo mese. Parimenti necessario è che ci si adoperi per il DpR di riorganizzazione del ministero, così da tener conto del nuovo recente accorpamento, nell’ottica della salvaguardia delle competenze e di tutte le professionalità.
La recente manovra economica ha stabilito poi l’ulteriore accorpamento con il Ministero dello Sviluppo Economico del Ministero delle Infrastrutture. Abbiamo evidenziato al Ministro che la rilevanza delle due strutture è tale da non consentire una presenza non continua dell’organo di vertice. Un ministro part-time non è ammissibile.
Al Ministro abbia quindi chiesto formalmente di tener fede agli impegni non mantenuti da Romani, avviare i promessi tavoli di confronto sui numerosi dossier aperti (riorganizzazione MiSe, ICE), organizzare una specifica riunione riguardante il Ministero delle Infrastrutture.
La risposta del Ministro è arrivata al termine degli interventi di tutte le sigle sindacali che, in grandi linee, convergevano con noi sull’individuazione delle tematiche principali da affrontare con urgenza.
Per quanto riguarda l’ICE, Passera ha detto di essersi trovato di fronte ad una situazione di abolizione già decisa. Intenzione del Governo è assicurare che la nuova Agenzia svolga un ruolo centrale nel coordinamento dei numerosi soggetti che in Italia si occupano di internazionalizzazione. La stesura finale della norma rappresenta, a suo dire, un compromesso che certamente ha stabilito in un numero preciso la dotazione organica dell’Agenzia ma che comunque ha garantito la nascita di un nuovo soggetto che altrimenti potrebbe non essere nato.
L’eventuale esubero del personale MiSe – derivante dall’integrazione con l’ICE – e la conseguente mobilità sono un pericolo che “ci si augura di ridurre al minimo”.
E’ intenzione della struttura ministeriale garantire il rispetto dei tempi, sia per quanto riguarda la nomina dei direttori generali che per quanto riguarda la riorganizzazione del Ministero e la piena operatività dell’Agenzia per l’internazionalizzazione. Verranno quindi rispettate tutte le scadenze, così come si lavorerà al fine di assicurare che “le diverse anime entrate a far parte del ministero trovino il modo di lavorare insieme“. Sulla riorganizzazione del MiSe, in particolare, ai sindacati verrà richiesto un contributo e non ci si limiterà quindi ad una semplice informativa.
Per quanto riguarda il Ministero delle Infrastrutture, a breve verrà convocata una riunione con le organizzazioni sindacali.
Le dichiarazioni di intenti ovviamente non sono sufficienti. Alle parole devono seguire a breve le iniziative promesse. Lo richiedono i lavoratori, ne ha bisogno il Paese.
Aspettiamo il Ministro alla prova dei fatti.
Roma, 12 gennaio 2012
FPCGIL funzioni centrali
Cosimo Arnone