Agenzie delle Entrate – Toscana: Comunicato ai lavoratori

14 Dicembre 2011

Toscana: Comunicato ai lavoratori

 AGENZIA DELLE ENTRATE
“GIRELLANDO” PER GLI UFFICI DELLA TOSCANA

 

 Alle Lavoratici e ai Lavoratori
Agenzia delle Entrate
Uffici della Toscana

 

 Abbiamo, all’inizio di dicembre, quasi completato un ciclo di assemblee iniziato a fine ottobre negli uffici della Toscana dell’Agenzia delle Entrate. L’ordine del giorno delle assemblee era la discussione del “PROTOCOLLO D’INTESA RELATIVO ALLA SPERIMENTAZIONE DEL NUOVO ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO NEGLI UFFICI TERRITORIALI DELLE GRANDI AREE METROPOLITANE”, firmato a livello nazionale da alcune organizzazioni sindacali. Ci ripromettiamo di finire il giro svolgendo quanto prima le ultime tre assemblee.
Come FP CGIL, non avendo firmato tale accordo, avevamo la necessità di verificare presso i lavoratori dell’Agenzia l’opinione dei diretti interessati e di quelli potenziali, dato che all’art. 5 dell’accordo si dice: “Nell’arco del periodo previsto, la sperimentazione del nuovo orario di apertura al pubblico potrà essere estesa ad uffici di altre aree, qualora se ne ravvisi l’utilità e la fattibilità, previo accordo sindacale”, in pratica in ipotesi tutti i dipendenti. Se anche non ci fosse stata questo articolo, avremmo comunque sentito tutti i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate perché su un argomento così importante, quale è quello “dell’orario di lavoro e della flessibilità”, crediamo che non ci possano essere sperimentazioni senza consenso, né forzature inaccettabili.
Per questo ci siamo presentati dai lavoratori dicendo le cose come stanno, mettendo in fila dati oggettivi, documenti ufficiali,  ipotizzando dove l’Agenzia sta andando, i rischi che i dipendenti corrono con l’accordo sperimentale nazionale e con i provvedimenti che l’Amministrazione ha emanato negli ultimi tempi.
 

Abbiamo ricordato ai colleghi:
 – l’informativa nazionale alle OO.SS data dall’Amministrazione nel mese di aprile 2011 sulla disciplina dell’orario di lavoro;
 – la successiva disposizione nazionale del 19 settembre 2011, inviata sempre dall’Amministrazione centrale alle Direzioni Regionali, avente ad oggetto le “indicazioni in materia di orario di servizio e orario di lavoro”;
 – ed infine il protocollo d’intesa  del 14 ottobre 2011 sulla sperimentazione dei nuovi orari negli uffici territoriali delle grandi aree metropolitane. 

Tutto ciò in un crescendo sempre più denso di pericoli che si intrecciano fra loro, anche se riguardano piani e tempi diversi.
 

Come è possibile negare, come taluno ha fatto con saccenza, l’evidente  collegamento che c’è fra regole sugli orari di lavoro e quelle sulla sperimentazione in corso?
 

E’ sotto gli occhi di tutti, tanto è vero che dove le trattative sono state avviate, sia sugli orari di lavoro che sulla sperimentazione, i problemi sono subito risultati evidenti. Le trattative non vanno avanti, lì dove sono iniziate, e spesso hanno dato luogo all’apertura di vertenze nella stragrande maggioranza dei casi unitarie, accomunando tutte le OO.SS., vedi una per tutte la vertenza aperta in Lombardia.
In Toscana le trattative non sono ancora partite, ciò non toglie che qualche direttore provinciale ha voluto essere “più realista del re” ed è stato subito stoppato dalla Direzione Regionale. In alcuni casi ci sono già le prime avvisaglie di applicazioni “prima del tempo” dell’accordo sulla sperimentazione: pressioni buttate lì con noncuranza da qualche dirigente per vedere l’effetto che fa sui dipendenti, la reazione che provoca.
Per questo avere svolto assemblee in tutti gli uffici ha costituito, oltre che un esercizio di democrazia sindacale, a cui siamo ancora affezionati, un allertamento dei colleghi sui rischi che potrebbero ben presto correre e li ha informati sui prossimi appuntamenti nei confronti dei quali, secondo noi,  non dovrebbero farsi trovare impreparati. Per quanto riguarda la nostra O.S. abbiamo anche verificato col voto (altro passaggio oramai diventato desueto, superfluo per alcuni) la bontà della nostra posizione al tavolo negoziale nazionale, ricevendo la totalità dei consensi dei partecipanti all’assemblee (meno un paio di voti contrari) sulla “non” firma dell’accordo sperimentale. Siamo soddisfatti del livello di partecipazione alle assemblee, che ha coinvolto circa il 50% dei dipendenti degli uffici e ha dato luogo ad una consultazione vera dove ognuno ha potuto dire la sua ed alla fine ha votato.
Siamo sicuri che quando si apriranno le trattative in Toscana i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate sapranno dare una risposta adeguata alle richieste dell’Amministrazione, soprattutto se con queste vorrà limitare i loro diritti. Siamo altrettanto certi che insieme con la FP CGIL ci saranno anche quelle organizzazioni che ci hanno criticato strumentalmente in recenti comunicati, salvo poi ergersi a difesa dei lavoratori nelle vertenze unitarie territoriali che si sono nel frattempo aperte o che si potranno aprire nel futuro; notiamo una contraddizione: c’è chi firma a livello nazionale accordi che poi a livello territoriale di fatto smentisce o addirittura attacca. Tutto ciò ha una spiegazione: mentre è facile dividersi a livello nazionale, è molto più difficile farlo a livello locale dove ci si confronta con lavoratori “reali, in carne e ossa”, che ti guardano negli occhi e ti giudicano per quello che fai o non fai nell’esercizio della funzione di rappresentanza sindacale; è più difficile per tutti, a livello locale, distinguersi “sui veri interessi dei lavoratori”  e lasciarsi “incantare” dalle sirene di una Amministrazione sempre più autoreferenziale, lontana dalla realtà degli uffici, imprigionata in un modello organizzativo che mostra sempre più crepe evidentissime.
Ma non ci scoraggiamo, anzi rilanciamo credendo con convinzione che i tempi possono cambiare e stanno cambiando e che, forse, anche col nostro atteggiamento fermo e con il coinvolgimento dei lavoratori, abbiamo contribuito a far sì che i soggetti che hanno cercato di imporre la riduzione dei diritti e quelli che hanno accettato questa possibilità si stiano ravvedendo e stiano riconsiderando la necessità di praticare migliori relazioni sindacali, a partire proprio dall’argomento “orario di lavoro”. Vedremo presto se siamo stati facili profeti oppure no; se la contrarietà agli accordi sperimentali e alle disposizioni unilaterali sull’argomento orario di lavoro (e non solo) porterà l’Amministrazione a riconsiderare le posizioni espresse negli ultimi mesi (e anni).
 

Secondo noi basta applicare il contratto esistente per trovare le soluzioni ai problemi dell’utenza e risolvere i problemi organizzativi dell’Agenzia.
 

         Saluti
 

                                                                           FP CGIL Toscana
                                                                             Santi Bartuccio
 

                  

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