COMUNICATO
Da giorni si susseguono notizie sull’ennesima riorganizzazione interna di questo Istituto.
In data odierna è stata addirittura inviata una lettera alla Dirigenza generale dell’Istituto per colloqui individuali da tenersi con il Direttore Generale perché ognuno esprima le proprie singole esigenze.
Come di prassi, l’intenzione è di procedere ad una riorganizzazione che coinvolge il territorio, gli Uffici e i lavoratori, pensata solo ed esclusivamente dai vertici dell’istituto per finalità che nulla hanno a che vedere con il miglioramento della qualità del servizio che l’inpdap eroga, ne’ con la qualità del lavoro a cui l’organizzazione dovrebbe sempre essere strettamente connessa.
Un uomo solo dal cui” endocranio” deve sgorgare – a suo stesso dire- una proposta al Presidente e un Presidente che tenta di avversare la proposta perché siano meglio garantite le esigenze solo di qualcuno, non è uno spettacolo edificante e non ha niente delle strategie e delle prospettive che devono essere messe in atto nell’interesse comune: per l’istituto, per la dirigenza, per le lavoratrici e i lavoratori tutti.
Oggi che lo scenario politico non permette errori e ripensamenti e che la riorganizzazione interna si innesta su una riorganizzazione più ampia che coinvolge tutto il mondo della previdenza italiana, i vertici dell’istituto non possono esimersi dal considerare indispensabile una condivisione di tutti i lavoratori sul progetto da realizzare.
Atti organizzativi unilaterali che non rispettano una logica di gruppo, non incontrerebbero in questo momento il favore di nessuno:
-Non dei Ministeri che stanno lavorando alle nuove prospettive di riorganizzazione generale;
-Non dei lavoratori, che oltre ad essere preoccupati per il futuro del loro lavoro hanno a cuore il destino dell’istituto e sono convinti che l’autorevolezza dell’inpdap passa attraverso la coesione e la forza che come gruppo è’ capace di esprimere anche ai tavoli dove si stanno prefigurando i nuovi scenari previdenziali.
La CGIL, nella convinzione che l’interesse generale non possa essere realizzato attraverso una miope gestione di “particolarismi” e alimentando egoismi dirigenziali,
RIVENDICA
un confronto generale e concreto sull’organizzazione interna e sulle ricadute in termini di lavoro, servizio e qualità
E CHIEDE
l’apertura di un tavolo paritetico con la partecipazione di tutte le OO.SS. , allargato anche al CIV, per l’elaborazione di un progetto INPDAP di cui tutti possano sentirsi parte.
Roma, 02/12/2011
IL COORDINATORE NAZIONALE FP CGIL
Marinella Perrini