Il MIBAC nella tormenta la CGIL propone
In questo momento di crisi finanziaria e istituzionale, avanzare una riflessione sulla ragione d’essere del Mibac e sulla tenuta del patrimonio culturale del Paese, è atto ineludibile.
E’ diventato ormai un luogo comune parlare dei beni culturali come risorsa per il Paese; e, subito dopo, dimenticarne l’importanza, non compiendo scelte politiche univoche su pianificazione territoriale, investimenti, reclutamento e formazione del personale.
Qualcuno ha affermato che Con la cultura non si mangia. Può essere ma, sicuramente, con la cultura si cresce individualmente e, alla fine, si arricchisce il Paese.
In questo clima, non sono comunque venute meno le esigenze di conservazione poste dagli oggetti dell’arte e della storia, che ci hanno reso Nazione. Una politica di tutela è tuttora praticabile. Con quali, possibili strumenti, La Cgil, insieme agli intervenuti, cerca di indicarlo in questo incontro.
Presiede Claudio Meloni (Coordinatore nazionale Fp-Cgil del Mibac)
Comunicazioni di:
Libero Rossi (Cgil Consiglio superiore Beni culturali)
Leonardo Corbo (Prefetto già DG della Protezione civile e dei servizi antincendio)
Lorenzo Casini (Docente Università La Sapienza)
Giuseppe Proietti (AD società Ales)
Ettore Pietrabissa (DG società ARCUS)
Roberto Cecchi (Segretario Generale Mibac)
Claudio Torrisi (Direttore Archivio di stato di Palermo)
Simonetta Buttò (Direttore Biblioteca storia moderna e contemporanea)
Mario Ciaccia (Intesa San Paolo: DG Banca infrastrutture Innovazione e sviluppo)
Marino Sinibaldi (Direttore RAI3)
Antonio Crispi (Segretario Nazionale Fp-Cgil per il settore dello Stato)
Conclusioni di Rossana Dettori (Segretario Generale Fp-Cgil)