ELEVATE PROFESSIONALITA’ E PASSAGGI A C 1
ESISTE SOLO LA DIREZIONE GENERALE???
Con messaggio 20467 del 28/10/2011 sono stati pubblicati i bandi di selezione per l’attribuzione delle posizioni di elevata professionalità in Direzione Generale.
I bandi sono stati pubblicati in applicazione di quanto previsto dal CCNI 2010, sottoscritto da CISL e UIL, nonché delle determinazioni n. 23 del 2010 e n. 46 del 2011, del Direttore Generale.
Quale ruolo abbiano e in che modo possano sostenere, anche, il lavoro dei colleghi sul territorio ci è ignoto,cosi come ci è ignota la volontà di dare il via alle elevate professionalità in una fase, in cui di tutto c’è bisogno tranne che di creare nuove frizioni tra centro e periferia.
La Cgil non è mai stata contraria a strumenti contrattuali che consentano la crescita professionale dei colleghi, ma c’è un modo e un tempo di utilizzare tali strumenti, non a caso non abbiamo sottoscritto gli ultimi accordi in materia di posizioni organizzative, essendo tali proposte non accompagnate da un accordo che determinasse nuovi criteri di attribuzione.
Oggi come oggi, anziché strumenti di crescita professionale le posizioni organizzative sono diventate strumento di crescita discrezionale.
E oggi, in un fase in cui perdiamo retribuzione in termini di reale potere d’acquisto, non è soprattutto il tempo di fughe in avanti.
E ora entriamo nello specifico delle elevate professionalità.
Perché farle? A che servono? Chi le paga?
Nessuna discussione è stata fatta in merito, anzi, il paradosso è che nel bando si rimanda alla contrattazione integrativa per la definizione della specifica indennità.
In pratica si stanno già impegnando risorse della contrattazione integrativa 2011, risorse che, ricordiamo, sono inferiori a quelle del 2010 e che rischiano di essere superiori a quelle del 2012.
L’Amministrazione chiamerà a sottoscrivere un accordo integrativo, avendone già, da sola, impegnate le risorse.
I passaggi non vengono pagati, le mansioni superiori non considerate, il lavoro fatto sul territorio meno che mai, si mettono lacci e lacciuoli a chi svolge attività di vigilanza, chi, nelle sedi, si impegna nei tribunali per il contenzioso è stato dimenticato, chi, nelle sedi, fa consulenza non esiste, chi, nelle sedi, regge l’urto allo sportello si arrangi pure, chi, nelle sedi, manda avanti l’invalidità civile cavoli suoi, chi, nelle sedi, fa in modo che il lavoratore licenziato o in cassa integrazione abbia da subito il sostegno dello Stato non merita alcunché.
Le sedi dimenticate? No, affatto, se ne ricordano quando c’è da togliere l’incentivo.
I soldi non ci sono e vista l’aria che tira non se ne prevedono per l’immediato futuro.
La Direzione Generale deve mettersi al servizio del territorio con uno spirito di collaborazione non con atteggiamenti da padre padrone.
A chi giova il contrario?
ULTIMA ORA
Proprio mentre scrivevamo il comunicato è stata pubblicata la graduatoria per i passaggi a C1. (msg 21055)
Avendo decorrenza dalla data della determina del direttore generale (3/1/2011) questi passaggi, per effetto della L.122, avranno solo valore giuridico e nessun riconoscimento economico.
Inoltre, dalla graduatoria pubblicata, si evidenzia come l’Amministrazione abbia nuovamente penalizzato la periferia a favore della Direzione Generale, cambiando i criteri fin qui utilizzati per i precedenti scorrimenti.
A chi giova? Probabilmente a chi nulla ha fatto per chiedere un confronto, forse perché sarebbero emersi evidenti conflitti di interessi.
Nulla si sarebbe eccepito se figli illustri e componenti di delegazione trattante nazionale fossero passati seguendo i vecchi criteri, ma avendo avuto il passaggio solo grazie ai nuovi criteri, il dubbio che la partita sia truccata ci viene.
Peccato, veramente, peccato che il lavoro sporco l’abbia fatto l’Amministrazione ignorando la richiesta di confronto di CGIL CISAL e USB.
Ha voluto togliere dall’imbarazzo quelle organizzazioni sindacali che in un tavolo di confronto avrebbero dovuto assumersi la responsabilità di sottoscrivere o meno una nuova modalità di ripartizione regionale dei posti disponibili, scoprendo il loro eventuale vero interesse.
Noi siamo diversi, noi vogliamo assumerci le responsabilità di ogni atto che riguardi la vita lavorativa dei colleghi nel massimo della trasparenza. Poi possiamo esser criticati oppure no ma sempre e comunque alla luce del sole, rendendo chiare le nostre posizioni e le nostre rivendicazioni in un tavolo di confronto.
L’Amministrazione esca fuori con coraggio e avvii da subito tavoli di confronto su tutte le materie che riguardano la vita lavorativa dei colleghi, dall’organizzazione del lavoro alle posizioni organizzative.
Non si nasconda dietro la L.150 non faccia la consapevole carnefice di chi vuole affossare l’Istituto.
Roma, 8 novembre 2011
p. Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi