A chi giova?
Il tempo non resta mai fermo, si muove a volte in modo più lento e a volte in modo più veloce determinando le nostre relazioni.
Il tempo ultimamente corre veloce per quel che riguarda la nostra storia di cittadini, di dipendenti pubblici e di dipendenti INPS.
Quello che conoscevamo fino a tre anni fa ora non esiste più e il panorama muta velocemente.
Le ultime manovre e anche la famosa lettera d’intenti all’Europa continuano ad accanirsi contro il lavoro, sia esso pubblico che privato.
Le manovre governative continuano a ridurre risorse e diritti mettendo sempre più a rischio il nostro lavoro e il servizio che quotidianamente cerchiamo di dare a una cittadinanza sempre più in difficoltà.
E’ il momento di rispondere velocemente con una nuova stagione che ricompatti organizzazioni sindacali e amministrazione con l’obiettivo di difendere l’istituto e lo stato sociale di questo paese attraverso un unico principio ispiratore: L’INPS appartiene ai cittadini
Se questo è sentimento comune allora non dovrebbero esserci problemi a iniziare una nuova stagione all’interno dell’Istituto, una stagione fatta di confronti e accordi, anche aldilà del CCNI, che coinvolgano Dirigenza e Lavoratori nella difesa del ruolo dell’Inps.
Non si possono escludere i lavoratori dalle scelte fatte dall’Amministrazione, sono loro che quotidianamente affrontano le varie difficoltà e sono loro, con la loro esperienza la loro professionalità, che possono dare il contributo migliore affinché le risposte ai cittadini siano le più efficaci ed efficienti, e a loro va riconosciuto il diritto ad avere parola rispetto alla loro vita professionale e al loro essere dipendenti INPS.
L’Amministrazione non può, come nel caso dello scorrimento delle graduatorie per i passaggi tra le aree o per l’attribuzione delle elevate professionalità in D.G., nascondersi dietro il d. lgs 150 per evitare il confronto.
Il confronto è sempre stato una ricchezza per l’INPS, attraverso il confronto e la condivisione il nostro Ente, negli anni, è diventato la punta di diamante della pubblica amministrazione.
Nessuno vieta all’Amministrazione di scegliere la via degli accordi anziché la burocratica sottomissione ai voleri di un Governo che ha nel mirino l’annientamento dello stato sociale.
Ci vuole solo un po’ di coraggio e voglia di fare!!!
La Cgil è pronta a sedersi ad ogni tavolo di confronto per discutere e dare il proprio contributo, purché sia un tavolo di negoziazione vero e fattivo.
La mancanza di confronto sta determinando uno scollamento sempre più evidente tra la Direzione Generale e il territorio. Le elevate professionalità e la scelta di non confrontarsi sui nuovi criteri utilizzati per lo scorrimento tra le aree, sono gli ultimi esempi di una serie infinita.
Si da la sensazione, che mentre la nave rischia di affondare chi è vicino al comandante può utilizzare le scialuppe di salvataggio mentre se gli altri annegano pazienza.
Un buon comandante dovrebbe preoccuparsi di tutto l’equipaggio, e se, come nel caso dello scorrimento delle graduatorie tra le aree, dovessimo scoprire che il cambiare i criteri rispetto ai precedenti scorrimenti, ha di fatto favorito il passaggio, in DG, di alcuni nomi illustri, allora la scelta di non attivare il confronto, cosi come richiesto, potrebbe nascondere vera e propria malafede o peggio ancora il pagamento di una “cambiale” rispetto a chi gli accordi li firma a prescindere e che si è ben guardato dal richiedere il confronto su tale materia.
Tutto ciò non fa né il bene dell’Amministrazione né delle organizzazioni sindacali tutte, occorre, tutti insieme, ridare fiducia ai lavoratori attraverso il massimo della trasparenza e della condivisione su ogni argomento che determini la vita del nostro Ente.
Riorganizzazione, modalità di erogazione dei servizi, reinternalizzazioni, crescita professionale e mantenimento del livello retributivo di tutto il personale, nuovi criteri di attribuzione delle posizioni organizzative e valutazione delle stesse, criteri trasparenti per la crescita professionale della dirigenza relativamente agli affidamenti degli incarichi, ripristino delle commissioni ai vari livelli (che fine ha fatto quella sulla vigilanza? Intanto continuano a uscire circolari ..vedi la 136)…e molto altro ancora.
A chi giova non discuterne?
Roma, 2 novembre 2011
p. Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi