Sicurezza/Polizia Penitenziari – Comunicato P.P. Siopero generale

01 Settembre 2011

Comunicato P.P. Siopero generale

 Cari colleghi e care colleghe,
 
        tra le “brillanti” manovre finanziarie che dall’inizio della legislatura l’attuale Governo ci ha imposto, e fatto a caro prezzo pagare, quella che il Senato discuterà nei prossimi giorni è sicuramente la più insopportabile e la più ignobile perché, oltre a continuare a sottrarre soldi dai nostri già magri stipendi – che non saranno più adeguati all’inflazione reale, ovvero al costo della vita, almeno fino all’anno 2017 provocherà un aumento significativo delle tasse comunali – regionali che inciderà sulle nostre buste paga, e mette addirittura in discussione il pagamento delle tredicesime mensilità!  
 
        Il forte taglio imposto ai finanziamenti riguarda anche il Comparto sicurezza e la Polizia Penitenziaria, la sua presunta e mai realmente riconosciuta “specificità”, la sicurezza sul lavoro, la dignità e i diritti del personale, sia sul piano economico che su quello professionale, ma anche l’efficienza e la qualità del servizio reso alla collettività, sempre meno garantito anche in termini di sicurezza sociale. Questi, in particolare, gli interventi più pesanti assunti dal Governo nei confronti degli appartenenti al Comparto sicurezza e, quindi, della Polizia Penitenziaria con la manovra concepita.
 
·       Ulteriore blocco di due anni degli aumenti contrattuali;
·       Innalzamento dell’età pensionabile con l’adeguamento alla speranza di vita;
·       Contributo di perequazione con trattenuta sul trattamento pensionistico;
·       La riduzione percentuale delle pensioni di reversibilità;
·       La modifica della rivalutazione automatica delle pensioni;
·       La razionalizzazione forzata delle risorse economiche in bilancio, ottenuta per mezzo dei soliti odiosi tagli lineari;
·       le modifiche sui controlli delle assenze dal servizio;
·       il taglio della tredicesima mensilità se non si rispettano le riduzioni di bilancio;
 
 Allora non siamo così “speciali”, come qualcuno continua indefessamente a ripetere – spesso travisando la realtà – ai colleghi, alla maniera di quella parte sindacale che non perde occasione di difendere pubblicamente l’operato del Governo senza mai criticarne l’azione, perché se lo fossimo realmente di certo non saremmo trattati in questa maniera. Ma ne siamo tutti consapevoli?
 
Non lo sappiamo, ovviamente, quel che è certo però è che la lettura dei provvedimenti assunti con la manovra economica anche nei confronti della Polizia Penitenziaria dovrebbe far nascere un sentimento di profonda indignazione e irritazione in ognuno di noi, che rischiamo davvero di non poter andare in pensione e di veder vanificate tutte quelle conquiste sindacali ottenute a partire dalla riforma del Corpo.  
 
 Siamo di gran lunga gli operatori penitenziari peggio trattati in tutta Europa, sia dal punto di vista economico e normativo che professionale, serve altro per comprendere la gravità dei provvedimenti ulteriormente assunti nei nostri confronti e profittare dell’occasione che la CGIL offre in tutte le piazze d’Italia per esternare il nostro dissenso e la nostra irritazione? …..E pensare che c’è chi ha creduto alla bufala dell’aumento di 500 euro mensili promessi in campagna elettorale al personale del Comparto Sicurezza, ricordate?
 
Ma la realtà si mostra sempre assai diversa da quell’abuso di propaganda che talvolta confonde anche le menti più brillanti ed illuminate. Una verità oggettiva, inconfutabile e indubitabile che oggi racconta di un attacco senza precedenti alle nostre retribuzioni e ai nostri trattamenti pensionistici, una manovra depressiva che mira solo a far cassa sulla pelle dei colleghi e delle loro famiglie, e a caricare sui soli dipendenti pubblici – ergo anche sul personale del Comparto Sicurezza – i costi di una crisi ampiamente annunciata e fin qui sempre irresponsabilmente nascosta. 
 
        E’ per le ragioni che abbiamo appena terminato di esporre che, pur non potendo scioperare, vi invitiamo a riflettere attentamente su quanto sta accadendo anche nei nostri confronti e a partecipare liberi dal servizio allo Sciopero Generale del 6 settembre che solo la CGIL  ha proclamato per difendere il nostro lavoro e il sistema dei diritti di cittadinanza da questo attacco pesantissimo.
 
Chiedete di essere liberi dal servizio martedì prossimo e partecipate alle 100 manifestazioni territoriali che sono state organizzate dalla CGIL in tutto il Paese. Non è più il tempo di lamentarsi e recriminare su quanto è stato e potrà essere: è tempo di far sentire la nostra voce con la forza delle nostre ragioni. Del resto…

                                                        Se non ora quando!


 
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